Qual è il verso del gatto? Il miagolio è la risposta più scontata, ma in realtà il felino domestico è in grado di emettere tutta una serie di suoni diversi, con differenti significati.
Il gatto può generare miagolii, ma anche suoni gutturali, sibili, trilli, oltre al verso inconfondibile di quando fa le fusa. Ovviamente non è l’unico modo che ha di esprimere le sue emozioni, in quanto usa anche il linguaggio del corpo: la posizione della coda, l’inarcamento della schiena, il rovesciarsi schiena a terra esponendo la pancia, sono tutti modi di comunicare le proprie intenzioni, aggressive o docili. A differenza degli umani, i gatti sordi dalla nascita sono comunque in grado di miagolare, anche se probabilmente lo faranno a un livello di intensità più elevato in quanto non sono in grado di percepirne il suono.
Miagolio, fusa, trillo
Il miagolio è tipico dei cuccioli, ma anche in età adulta il gatto lo usa per comunicare, specialmente con gli umani, che vuole attenzione o vuol dare attenzioni (nelle razze più espansive). La propensione al miagolio è anche chiamata loquacità, una caratteristica che dipende molto dalla razza: alcune, come il gatto siamese, sono più propense di altre a miagolare.

Spesso il gatto emette versi anche con la bocca completamente spalancata
Le fusa sono un rumore tipico del gatto che si trova in uno stato di calma e che vuole esprimere un profondo stato di benessere. La mamma gatta fa le fusa ai piccoli per rassicurarli. Le fusa sono emesse anche nella fase inspiratoria e sembra che siano prodotti dalla contrazione dei muscoli della laringe e del diaframma. Le frequenze in gioco nel suono delle fusa sono da 20 a 50 Hz, veramente molto basse per l’udito umano, anche se ancora percepibili.
Un altro verso, a metà strada tra le fusa e il miagolio, è il trillo, un rumore a una frequenza più alta delle fusa ma non ancora un vero e proprio miagolio. Si tratta di un vocalizzo che il gatto emette a bocca chiusa della durata di non più di un secondo. Secondo gli studiosi è sempre un verso dal significato positivo, che esprime gioia o stato emotivo o fisico di benessere. Spesso, è usato come saluto al proprio umano quando torna a casa. Il trillo usato come saluto di benvenuto è riservato anche ad altri gatti con cui il felino va d’accordo.
Altri tipi di versi sono quelli a significato sessuale, come i richiami dei maschi emessi nella stagione degli amori, che assomigliano a veri e propri lamenti o addirittura a ululati.
Esistono poi versi che esprimono dolore o malessere, come il miagolio prolungato o i miagolii notturni. Il verso va quindi contestualizzato e per essere ben interpretato, occorre metterlo in relazione anche ad altre possibili manifestazioni di ansia. In questo caso è bene riferire il fatto al veterinario che potrà indagare per scoprire la causa di questa manifestazione di malessere.
Il linguaggio dei gatti è affascinante e molti aspetti sono ancora da esplorare e spiegare. Alcuni studiosi sostengono che il gatto è in grado di imitare il verso di alcuni uccelli o addirittura del cane o della pecora. Altri invece hanno studiato le capacità di fare le fusa dei grandi felini selvatici: sembra che quelli che ruggiscono (come il leone) non sono in grado di fare le fusa, mentre quelli che fanno le fusa non ruggiscono, ma ringhiano come sembrerebbe nel caso del leopardo delle nevi.