La processionaria rappresenta un vero e proprio pericolo per il cane, per altri animali e anche per gli uomini, pericolo che, molto spesso, viene decisamente sottovalutato. Non è comunque un caso che, nel nostro Paese, la lotta a questo insetto, sia obbligatoria per legge (si vedano, per esempio, il decreto ministeriale del 17 aprile 1998 e soprattutto quello del 30 ottobre 2007); scopo di tali interventi legislativi è quello di ridurre al minimo i rischi per la salute umana, per la salute degli animali e per la sopravvivenza del popolamento arboreo.
Cos’è la processionaria
Processionaria è un termine generico con il quale si fa riferimento ad alcune specie di lepidotteri appartenenti al genere Thaumetopoea; nel nostro Paese quelle più note e maggiormente diffuse sono due: la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) e la processionaria della quercia Thaumetopoea processionea). La denominazione generica deriva dal fatto che larve, allorquando le si muovono alla ricerca di cibo, si dispongono in fila indiana ricordando appunto una processione.
Allo stato larvale, le processionarie hanno una lunghezza di circa 4 cm; la loro pericolosità deriva dal fatto che esse sono ricoperte da dei peli fortemente urticanti che possono staccarsi non solo in seguito al contatto con l’uomo, con il cane o altri animali, ma anche in caso di vento. Sono larve molto voraci che si nutrono delle foglie delle piante su cui nascono.
Giunte alla fase adulta, le processionarie subiscono una metamorfosi e si trasformano in innocue falene che avranno una vita molto breve (appena pochi giorni).
Il periodo maggiormente a rischio è quello che va da marzo a maggio, ma anche i mesi estivi non sono esenti dalla presenza di tali lepidotteri.
Si tenga presente che le processionarie nidificano soprattutto sui pini e sulle querce; si presti quindi una certa attenzione quando si fanno passeggiate in zone dove sono presenti queste piante.

La processionaria rappresenta un vero e proprio pericolo per il cane, per altri animali e anche per gli uomini, pericolo che, molto spesso, viene decisamente sottovalutato.
Contatto della processionaria con il cane
La processionaria rappresenta un pericolo notevolissimo per il cane (ma anche per altri animali); in seguito al contatto, infatti, il rischio di morte o comunque di problemi piuttosto gravi non è affatto trascurabile.
Quando i cani sondano il terreno, nel caso entrino in contatto con una o più processionarie, è molto facile che ne ingeriscano i peli urticanti; tale evento darà luogo a una pesante sintomatologia nel giro di pochissimo tempo.
Una volta avvenuto il contatto, il comportamento del cane cambierà improvvisamente; risulteranno subito evidenti la sua irrequietezza e il suo nervosismo. In seguito si manifesteranno altri segni e sintomi piuttosto preoccupanti; di seguito illustriamo quelli più frequenti:
- salivazione particolarmente intensa che non accenna a diminuire
- gonfiore della lingua la quale può ingrossarsi talmente da rappresentare un pericolo di soffocamento per l’animale
- processo infiammatorio a carico della bocca (e, anche se in misura minore, a carico di esofago e stomaco)
- necrosi della lingua e della mucosa (processo che può portare a una perdita di alcune porzioni di lingua e naso)
- febbre
- vomito
- diarrea (talvolta anche emorragica)
- forte debolezza
- anoressia.
Come si può facilmente notare, il quadro clinico è piuttosto allarmante ed è necessario intervenire quanto più rapidamente impossibile se si vuole evitare il peggio.
Il problema è che non sempre la presenza delle processionarie viene notata dal proprietario e c’è il concreto rischio di non riuscire a individuare tempestivamente la causa del problema.
Cosa fare in caso di contatto della processionaria con il cane
La prima cosa da fare nel caso di un contatto del cane con la processionaria è allontanare la sostanza irritante dal cavo orale e dalle altre zone interessate; a tale scopo è opportuno procedere con un abbondante lavaggio della bocca e di tutta l’area circostante con acqua mista a bicarbonato di sodio; per facilitare le operazioni si può ricorrere a una siringa priva di ago. Si indossino guanti in lattice allo scopo di evitare contatti con la sostanza irritante (i peli delle processionarie possono dar luogo a problemi cutanei e reazioni allergiche; nei soggetti maggiormente sensibili, le reazioni infiammatorie possono essere particolarmente pericolose). Appena terminato questo intervento di primo soccorso è necessario recarsi senza indugio dal proprio veterinario che saprà valutare la gravità della situazione e interverrà di conseguenza.
Di solito, la cura consiste nella somministrazione di farmaci a base di cortisone, ma il trattamento può variare da caso a caso in base anche alla serietà della singola situazione e ai tempi di intervento.
La prevenzione, purtroppo, non è sempre semplice; come accennato in precedenza, occorre una notevole attenzione qualora si facciano passeggiate in luoghi ove si trovano querce e pini.
Rimedi possibili contro la processionaria
Per difendersi dalla processionaria, nei mesi invernali si possono rimuovere, con le dovute cautele, i nidi dalle piante colpite (vanno rimosse le estremità infestate).
Esistono poi appositi insetticidi a base di Bacillus Thuringiensis Kurstaki che devono essere applicati generalmente dopo la schiusa delle uova e quindi quando le larve sono ai primi stadi di sviluppo. L’applicazione deve essere effettuata sulle piante asciutte, meglio se di sera e se in assenza di pericolo di precipitazioni piovose.
Sono anche disponibili le trappole ai feromoni; vanno piazzate sul tronco degli alberi; qui intercetteranno le larve quando queste scenderanno lungo il tronco per giungere al suolo e interrarsi.
Ifantria e cani
Non si deve confondere la processionaria con l’ifantria americana (Hyphantria cunea, nella foto sotto), un lepidottero di provenienza nord-americana che attacca le piante e la cui larva assomiglia a quella della processionaria.

Non si deve confondere la processionaria con l’ifantria americana.
Le principali differenze sono:
- l’ifantria è innocua per l’uomo e per gli animali;
- infesta le foglie di latifoglie, non di conifere;
- non costruisce i nidi bianchi cotonosi tipici della processionaria;
- la larva dell’ifantria è comune in estate (luglio-agosto), mentre quella della processionaria è comune in primavera.