L’ipotiroidismo nel cane è una condizione di comune riscontro in ambito veterinario. Si tratta di una condizione patologica che è caratterizzata da una diminuita funzionalità della tiroide, la ghiandola deputata alla produzione di ormoni (i cosiddetti ormoni tiroidei, T3 e T4, vale a dire triiodotironina e tiroxina) che svolgono numerose e importanti funzioni.
La ridotta funzionalità tiroidea ha come effetto la diminuzione dei livelli di ormoni circolanti con tutto ciò che ne consegue.
L’ipotiroidismo colpisce generalmente i cani adulti e anziani, anche se, in alcune razze, la sintomatologia può manifestarsi più precocemente. Il disturbo non colpisce indifferentemente entrambi i sessi e non ha alcuna correlazione con la castrazione.
Secondo la letteratura anglo-americana, le razze maggiormente predisposte sono dobermann, golden retriever e labrador retriever.
L’ipotiroidismo nel cane può essere congenito oppure acquisito.
L’ipotiroidismo congenito è raro (anche se alcuni autori ritengono che l’incidenza sia sottostimata), mentre sono frequenti le forme acquisite che possono essere primarie, secondarie o terziarie.
Cause
La forma più comune della patologia (circa il 95% dei casi) è l’ipotiroidismo primario (diminuzione della sintesi e del rilascio degli ormoni in sede tiroidea); di solito è causato da una tiroidite linfocitaria oppure da un’atrofia tiroidea idiopatica; nel primo caso si osserva un processo infiammatorio con infiltrato di linfociti, macrofagi e plasmacellule nella tiroide; la distruzione del tessuto a causa dell’infiammazione è un processo molto lento e le manifestazioni cliniche si hanno soltanto quando è stato distrutto almeno il 75% del tessuto; nel secondo caso, invece, si osserva la sostituzione del tessuto funzionale della tiroide con tessuto connettivo; va precisato che non è ancora stato ben chiarito se l’atrofia tiroidea idiopatica sia un processo patologico a sé stante o se si tratti dell’ultimo stadio di una tiroidite linfocitaria.
L’ipotiroidismo secondario (riduzione del rilascio di TSH dall’ipofisi; ricordiamo che il TSH, o tireotropina, è un ormone che influenza l’attività della tiroide e favorisce la liberazione di T3 e T4) è molto raro nei cani (meno del 5% dei casi) e può essere causato da tumori ipofisari, ipoplasia ipofisaria con nanismo ipofisario, traumi ecc.
Per completezza citiamo anche l’ipotiroidismo terziario (ridotto rilascio di TRH, l’ormone di rilascio della tireotropina) che però in letteratura veterinaria è stato descritto una sola volta.
Ipotiroidismo nel cane – Sintomi e segni
I segni e i sintomi di ipotiroidismo nel cane sono molteplici e, sostanzialmente, rispecchiano sia i numerosi effetti che gli ormoni tiroidei hanno sul metabolismo sia la loro influenza sui vari organi e apparati. Si tratta di manifestazioni aspecifiche, comuni a molte altre patologie.
Com’è noto gli ormoni tiroidei sono coinvolti in molte funzioni dell’organismo e una loro carenza causa manifestazioni cliniche abbastanza aspecifiche, comuni a molte altre patologie.
Fra le manifestazioni più frequenti vanno ricordati: ottundimento mentale, letargia, aumento del peso (anche se l’appetito rimane normale o se addirittura è ridotto), otite esterna, intolleranza al freddo e riluttanza all’esercizio fisico.
Circa l’80% dei cani ipotiroidei presenta alterazioni dermatologiche (seborrea, ipertricosi, modificazioni della struttura e/o del colore del mantello, alopecia).
Meno frequenti sono i disturbi neurologici, le alterazioni oculari, i disturbi della riproduzione, disturbi gastrici e problemi cardiaci.
La malattia, come già accennato, ha una progressione piuttosto lenta e le varie problematiche vengono spesso interpretate come conseguenze del normale processo di invecchiamento fisiologico.

Il sovrappeso è una delle varie manifestazioni cliniche dell’ipotiroidismo
Diagnosi
La diagnosi, data l’aspecificità della sintomatologia, non è immediata.
Prima di effettuare i test per la valutazione della funzione tiroidea è necessario escludere con certezza patologie non tiroidee ed effettuare un’anamnesi farmacologica molto accurata perché le concentrazioni degli ormoni tiroidei e i livelli di tireotropina sono influenzati da numerosi farmaci.
I primi test da effettuare sono un emocromo completo, un profilo biochimico e un esame delle urine.
I risultati di questi esami possono suggerire, anche se non darne la certezza, la presenza di ipotiroidismo. In genere (70-80% dei casi di cani ipotiroidei) si riscontrano:
- ipertrigliceridemia
- ipercolesterolemia
- aumento dei livelli di fruttosamine (anche con glicemia normale)
- lieve anemia
- aumento della creatinfosfochinasi
- aumento degli enzimi epatici.
Altri test, oltre alla misurazione delle concentrazioni di tiroxina circolante, sono il test di stimolazione con TSH e il test di stimolazione con il TRH. Questi due ultimi test, essendo piuttosto costosi, vengono richiesti soltanto se i risultati degli altri test sono considerati inconcludenti.
Altri esami che possono aiutare nella diagnosi sono l’ecografia tiroidea e la scintigrafia tiroidea.
I test attualmente più dirimenti sono comunque la dialisi all’equilibrio (un test che misura i livelli di T4 nel sangue) combinata alla misurazione del TSH circolante. Di norma, i cani con bassi livelli di T4 libero e alti livelli di TSH circolante sono affetti da ipotiroidismo.
Ipotiroidismo nel cane – Terapia
L’obiettivo del trattamento, che deve durare vita natural durante, è quello di ripristinare una condizione di eutiroidismo, vale a dire una condizione caratterizzata un livello adeguato di ormoni tiroidei circolanti.
La terapia prevede la somministrazione orale quotidiana di levo-tiroxina sodica (un analogo sintetico del T4). Normalmente sono previste da una a due somministrazioni giornaliere del farmaco.
Periodicamente dovranno essere effettuati esami del sangue per valutare che i livelli di ormoni circolanti siano nel range di normalità.
Gli esami dovranno essere eseguiti inizialmente ogni 4-6 settimane in modo che lo specialista possa “aggiustare” i dosaggi del farmaco. Una volta che si sarà raggiunta una situazione di equilibrio, la frequenza dei controlli potrà essere ridotta.
Una volta iniziata la terapia, le condizioni generali del cane migliorano nel giro di un paio di settimane; occorrono invece tempi più lunghi per un miglioramento delle condizioni dermatologiche e neurologiche.
Se non si nota un miglioramento importante dopo che sono trascorsi tre mesi dall’inizio della terapia, anche se i livelli degli ormoni sono normali, la diagnosi di ipotiroidismo deve essere rivalutata.
La prognosi per i cani affetti da ipotiroidismo primario, una volta che si è iniziato un corretto trattamento ormonale sostitutivo, è generalmente molto buona, se non addirittura ottima.
Nel caso di ipotiroidismo secondario causato da un tumore dell’ipofisi, la prognosi è decisamente più riservata.