La castrazione (sterilizzazione) del cane maschio è un intervento di chirurgia veterinaria che viene eseguito sempre più spesso, anche se, sicuramente, in misura minore rispetto a quello di sterilizzazione del cane femmina.
A onor del vero, l’utilizzo del termine sterilizzazione è spesso fatto impropriamente dal momento che con esso, nel caso di cani maschi, non ci si riferisce soltanto all’intervento di sterilizzazione vero e proprio (e cioè alla vasectomia, o deferentectomia, l’intervento chirurgico tramite il quale si interrompono asportano parzialmente o si chiudono i dotti deferenti che trasportano gli spermatozoi), bensì all’intervento di castrazione, pratica chirurgica tramite la quale si asportano i testicoli (orchiectomia). Tuttavia, anche fra gli addetti ai lavori, sterilizzazione e castrazione sono comunemente utilizzati come sinonimi.
Perché sterilizzare un cane maschio?
Fra i vantaggi della castrazione dei cani maschi vengono segnalati il controllo della sovrappopolazione e la prevenzione dell’ipertrofia prostatica benigna e delle cisti prostatiche. Si hanno anche notevoli benefici relativamente all’insorgenza di prostatiti, di tumori testicolari e di tumori delle ghiandole anali.
Per quanto riguarda il rischio di insorgenza di neoplasie prostatiche, le opinioni sembrano discordanti; alcuni autori ritengono che la castrazione comporti un aumento del rischio di contrarre tale patologia, mentre altri ritengono sia vero il contrario. Giova comunque ricordare che il tumore alla prostata, pur essendo una patologia molto seria, ha nei cani un’incidenza molto bassa (0,02-0,06%).
Alcuni autori fanno notare come con la castrazione vengono a diminuire alcuni comportamenti fastidiosi quali l’abitudine a vagabondare causata dal richiamo di cagne in calore, la marcatura del territorio con l’urina, l’abitudine a montare il proprietario od oggetti vari ecc.
Castrazione del cane maschio
La castrazione del cane maschio (od orchiectomia) è un intervento definitivo poco invasivo e relativamente semplice che consiste nella rimozione dei testicoli. Generalmente si consiglia di effettuarlo quando il cucciolo ha compiuto gli 8-9 mesi di vita.
Le tecniche chirurgiche di castrazione sono due, la tecnica chiusa e la tecnica aperta. La prima è quella preferita da molti veterinari ed è quella consigliata da diversi autori; fra i vantaggi di questa tecnica si segnalano sia quello di evitare la comunicazione fra la breccia operatoria e la cavità addominale con conseguente eliminazione del rischio di processi infiammatori a carico del peritoneo in caso di contaminazione del campo operatorio sia quello di una minore tumefazione dell’area interessata dall’intervento nel periodo post-chirurgico; la tecnica chiusa inoltre può essere effettuata su cani di qualsiasi taglia. Non mancano tuttavia i veterinari che preferiscono adottare la tecnica aperta vista la loro maggior familiarità con questa tipologia di intervento.
Dopo le procedure preparatorie, fra le quali la somministrazione di antibiotici tramite iniezione e la rasatura del pelo dalla zona scrotale (operazione quest’ultima che non tutti i veterinari decidono di effettuare in quanto temono irritazioni della cute sottostante), il chirurgo procede con la rimozione di un testicolo per volta dopo aver reciso il funicolo spermatico; effettuata la rimozione di entrambi i testicoli si procede richiudendo la breccia operatoria. In caso di sanguinamento legato all’incisione dei vasi cutanei e fasciali durante l’operazione chirurgica, dopo l’intervento si provvederà ad applicare del ghiaccio sulla zona operata per circa 10-15 minuti; ciò permetterà una significativa riduzione del gonfiore post-operatorio.
La terapia antibiotica, da effettuarsi per via orale, proseguirà in ambiente domestico per circa una settimana.

Di solito si consiglia di eseguire l’intervento di sterilizzazione del cane maschio quando il cucciolo ha compiuto gli 8-9 mesi di vita.
Castrazione chimica
Un’alternativa temporanea alla castrazione chirurgica è rappresentata dalla cosiddetta castrazione chimica (anche castrazione farmacologica). Per effettuarla si ricorre a un farmaco, la deslorelina, che agisce bloccando la produzione di testosterone.
La somministrazione viene effettuata tramite una piccola capsula che viene iniettata sotto la pelle alla base del collo. La deslorelina può essere somministrata a cani maschi interi, sani e sessualmente maturi; determina una temporanea infertilità che inizia da 6 settimane dopo l’impianto e ha una durata di almeno 6 mesi. Trascorse quindi 6 settimane dall’impianto, il cane può rimanere a contatto con femmine in calore senza che vi sia il rischio di una gravidanza in quanto l’animale non è fertile. Il blocco della produzione di testosterone fa sì che il cane perda anche l’istinto di montare; se anche la monta si verifica (evento comunque piuttosto raro) ciò non causerà la gravidanza.
Visto quanto sopra, un cane maschio trattato deve essere tenuto lontano da cagne in calore nelle prime sei settimane dal trattamento. Il farmaco non ha controindicazioni o effetti collaterali degni di nota; può manifestarsi un leggero gonfiore nel punto di impianto che però scomparirà nel giro di un paio di settimane.
Gli studi effettuati hanno mostrato che in circa l’80% dei cani, i livelli di testosterone tornavano alla normalità entro un anno dall’impianto; nei i cani più piccoli comunque (peso inferiore ai 10 kg) la durata della soppressione della produzione di testosterone è risultata maggiore rispetto a quella registrata nei cani di medie e grandi dimensioni.
Trascorso il periodo di efficacia del farmaco, se si vuole mantenere l’infertilità del cane è necessario somministrare nuovamente il prodotto.
Per completezza citiamo anche la castrazione chimica permanente, poco diffusa in Italia. Viene effettuata iniettando una miscela di arginina e zinco gluconato. La soluzione viene iniettata direttamente nei testicoli e ciò porta all’atrofia della ghiandola prostatica e dei testicoli causando sterilità. La procedura può essere effettuata in cani di età compresa tra i tre e i dieci mesi, anche se i cani dovrebbero aver iniziato a mostrare lo sviluppo sessuale e la produzione di testosterone prima della procedura. I cani castrati trattati con arginina e zinco gluconato possono produrre spermatozoi in grado di sopravvivere per un massimo di due mesi dopo la procedura e quindi dovrebbero essere tenuti lontani da cagne in calore.
Vasectomia
La sterilizzazione del cane maschio tramite vasectomia (o deferentectomia che dir si voglia) è una tecnica chirurgica che consiste nell’interruzione dei vasi deferenti. L’intervento interrompe la fertilità dell’animale, ma non comporta alcuna alterazione di quei comportamenti legati alla produzione di ormoni maschili dal momento che tale produzione viene mantenuta. Dal momento che spermatozoi vitali posso permanere nel liquido eiaculatorio per circa un mese, è opportuno controllare eventuali accoppiamenti dell’animale che, durante questo periodo, pur essendo stato operato, può essere ancora in grado di procreare.
La vasectomia è un intervento chirurgico generalmente irreversibile; esistono però tecniche sperimentali (deferentectomia reversibile) usate generalmente in animali di notevole pregio.
L’intervento di vasectomia può essere eseguito tramite laparoscopia mini invasiva; questa tecnica permette una visione ottimale delle zone interessate dall’intervento e un’invasività decisamente ridotta.