Il wing chun (o anche ving tsun o wing chun kuen) è un’arte marziale cinese, e sistema di autodifesa, nota per il fatto che contempla l’esecuzione di colpi concatenati e una tipologia di allenamento con un caratteristico strumento noto come “uomo di legno” (oppure, in inglese, wooden dummy). Il wing chun è anche famoso per il fatto che Bruce Lee, il celebre attore di film di combattimento, aveva incominciato a progredire nelle arti marziali proprio a partire dallo studio da questa disciplina durante l’adolescenza, sotto la guida del famoso maestro Ip Man nella città di Hong Kong negli anni ‘50. Il wing chun è di fatto una forma di kung fu, un termine che identifica l’insieme delle arti marziali cinesi. L’espressione wing chun può approssimativamente tradursi come “eterna primavera”. In Rete sono reperibili diverse interpretazioni e leggende sull’origine del nome di questa arte marziale, e quindi è difficile identificare una versione da considerarsi univocamente corretta. Quello che è certo è che il wing chun è relativamente antico e trae le sue origini da tecniche di combattimento cinesi che, come in molte altre arte marziali, si sono poi evolute e trasformate nel corso del tempo.

Il “wooden dummy”
Wing chun – Tecniche
Nonostante al kung fu vengano popolarmente associati stili estremamente coreografici e acrobatici, in realtà questo termine identifica un insieme di tipologie di combattimento fra loro molto eterogenee. Fra questi il wing chun si presenta come un’arte marziale in cui i colpi sono molto diretti e i movimenti essenziali e basati su un principio di efficienza.
La posizione di guardia nel wing chun è piuttosto chiusa e rilassata, con i piedi abbastanza ravvicinati e i gomiti vicini al tronco. Dal punto di vista della distanza, il wing chun si presenta come un’arte marziale che contempla principalmente la distanza ravvicinata e gli attacchi a corto raggio.
Il wing chun prevede soprattutto tecniche a mano libera, principalmente pugni e colpi con mani e avambracci. Sono anche contemplati calci bassi, leve e proiezioni. Il motivo per il quale i calci sono tendenzialmente portati bassi è legato al fatto che i colpi alti portano a scoprirsi eccessivamente e questo, nel contesto della difesa da un combattimento reale nel quale potrebbe essere impiegata qualsiasi tecnica, è considerato eccessivamente pericoloso. In questa disciplina è inoltre contemplato l’utilizzo di determinate armi, principalmente il bastone e i pugnali.
Caratteristiche
Il wing chun è basato su principi legati alla rilassatezza, identificata come un mezzo imprescindibile per potersi difendere efficacemente da un avversario più forte o avente una stazza maggiore. Infatti, nel wing chun, come molte altre arti marziali, per esempio il judo, si considera importante imparare a sfruttare a proprio favore la forza dell’avversario e non a opporvi la propria.
Un altro concetto fondamentale nel wing chun è il concetto di “centro”, tutto sommato comune anche a molte forme di scherma. In termini molto pratici, il centro è il concetto per cui durante una schermaglia o un attacco si può immaginare l’esistenza di un asse centrale virtuale fra i due combattenti che non può essere contemporaneamente occupato da entrambi. Chi riesce a mantenere il proprio centro, o compenetrare in quello avversario, si troverà in una condizione di vantaggio tecnico.
Un altro aspetto caratteristico del wing chun è l’enfasi data al senso di “relazione” con l’avversario, tale per cui ci si allena a percepire, attraverso il contatto, i momenti di vuoto dell’altro e quando intende attaccare, per imparare ad agire sulla sua intenzione e anticiparlo efficacemente. A tal fine si esegue un esercizio particolare, noto come “chi sau” (vedi paragrafo successivo).
Il wing chun allena quindi l’atleta a difendersi mettendo in pratica questi concetti, a discapito di un approccio maggiormente orientato a forza e velocità (che però ovviamente non sono caratteristiche negative). Una delle leggende sull’origine del wing chun vuole che esso sia stato codificato da una monaca di nome Ng Mui, per insegnare agli altri a difendersi in modo efficace anche da avversari fisicamente più forti.

Praticante di wing chun in allenamento
Wing chun – Allenamento
Una delle forme di allenamento più caratteristiche del wing chun è la pratica del “chi sau”. Tale esercizio consiste nel tentare di colpirsi a partire da una posizione nella quale i due praticanti hanno gli avambracci a contatto. Proprio il contatto fisico permette di imparare a percepire l’intenzione dell’avversario e ad anticiparla sfruttando il momento nel quale il rivale, in procinto di attaccare, sarà costretto a scoprirsi. Tale pratica consente anche di imparare a percepire eventuali momenti di “vuoto” in cui un attacco può essere portato efficacemente. Tale pratica ricorda quella del “tuishou” del tai chi chuan, sebbene nel wing chun l’idea è quella di colpirsi e non di spingere.
Un’altra peculiarità del wing chun è l’allenamento con “l’uomo di legno” (in cinese muk yan chong), uno strumento costituito da un tronco al quale sono fissati dei pioli ad altezza e angolazioni fisse. Tale strumento viene usato per affinare le tecniche del wing chun, imparando a colpire in modo efficace inserendosi nelle aperture che quindi simulano le braccia dell’avversario. Le mosse principalmente eseguite sono ovviamente costituite da tecniche con gli avambracci e le mani, ma esistono anche dei pioli inferiori che consentono di esercitare i calci bassi.
L’allenamento nel wing chun prevede anche l’esecuzione di sei forme, ovvero sequenze precodificate di movimenti che guidano il praticante su tecniche via via più impegnative. Le prime tre sono da eseguirsi a mani nude, la quarta sull’uomo di legno, la quinta col bastone e l’ultima con due pugnali.
Infine, è ovviamente contemplata la possibilità di provare le tecniche apprese mediante combattimenti controllati in coppia con un compagno di allenamento, di fatto uno “sparring”.
Abbigliamento
Il wing chun, come molte altre discipline di auto-difesa, non sono rigidamente prescrittive circa l’uniforme da tenere.
Benefici
Il wing chun è un’arte marziale potenzialmente approcciabile da chiunque, compresi soggetti molto anziani, in funzione della rilassatezza ricercata nei movimenti e nella possibilità di esercitarsi tramite le forme individuali. Per praticanti più giovani o in forma è anche possibile ovviamente una pratica più intensa e inclusiva di tecniche di autodifesa che possono portare ad un aumento della sicurezza in sé stessi. Occorre comunque segnalare che, nonostante il wing chun sia uno degli stili di kung fu più diffusi, i corsi di questa disciplina non sono così facilmente reperibili in Italia quanto quelli di altre arti marziali come il karate o il judo.
Wing chun – I video
Chi sau
Uomo di legno
Forme
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