Il tennis è uno sport piuttosto antico, tanto che le prime notizie sulla sua nascita risalgono addirittura epoca medievale. Ovviamente era differente da oggi ed era più realisticamente considerato un gioco, ma se ne parlava già in alcune opere letterarie inglesi in relazione ai Cavalieri della Tavola Rotonda. Il nome originario era Royal tennis perché in pratica era giocato solo presso le famiglie reali. Derivava da un gioco francese: le jeu de paume che era una sorta di pallacorda, giocata inizialmente a mani nude con le quali si colpiva la palla per mandarla nel campo avversario. Poiché al momento del lancio della pallina il giocatore diceva “tenez” (tenete, prendete) si ritiene che il nome tennis possa poi essere derivato da una storpiatura nel tempo di questa parola. A ogni modo, il momento fondamentale per la vera nascita di questo sport fu il 23 febbraio 1874, giorno in cui il signor Clopton Wingfield propose il suo prototipo di lawn tennis alla Camera dei Mestieri di Londra con tanto di regole, ovviamente un po’ differenti da quelle odierne.
Il primo tennis club inglese nacque per opera del Maggiore Harry Gem che lo situò all’interno della sua tenuta di Leamington. Poco dopo, nel 1877, fu inaugurato il primo torneo ufficiale, quello di Wimbledon. Successivamente, nel 1881, nacque il torneo degli Stati Uniti (US Open) e poi il tennis ebbe la sua consacrazione ufficiale nel 1896 grazie all’ammissione alle olimpiadi di Atene.
Altro momento importante fu quando, nel 1968, la federazione internazionale accettò che i giocatori potessero essere anche dei professionisti.
Negli ultimi decenni il tennis si è progressivamente diffuso in tutto il mondo e oggi è uno degli sport più popolari. Ci sono ormai numerosissimi tennis club e i tornei si svolgono senza sosta praticamente durante tutto l’anno in tutto il mondo sia per i professionisti che per i dilettanti/amatori.
Le organizzazioni che gestiscono il gioco del tennis a livello internazionale sono l’ITF (ovvero la Federazione Internazionale Tennis, organizzazione alla quale aderiscono più di 200 associazioni tennistiche a livello nazionale), l’ATP Tour e il WTA Tour.
L’ITF gestisce le principali manifestazioni tennistiche a squadre del mondo (Coppa Davis per uomini, Fed Cup per le donne e Hopman Cup per le squadre di misto) nonché i quattro tornei del cosiddetto Grande Slam ovvero Australian Open, Internazionali di Francia (torneo più noto come Roland Garros), Torneo di Wimbledon e US Open.
L’ATP Tour (per gli uomini) e il WTA Tour (per le donne) controllano invece la gran parte dei tornei professionistici di alto livello.

Nel tennis le superfici di gioco possono essere in terra battuta, in erba o in cemento.
Tennis – Le regole
Per quanto concerne le regole, si rimanda alla scheda specifica che le tratta in maniera approfondita: Regole del tennis.
I montepremi
Nel corso degli anni, il tennis è diventato uno sport sempre più praticato e nei moltissimi circoli esistenti al mondo ci sono migliaia di giocatori dilettanti che ogni giorno si divertono a praticarlo in modo piacevole; giocatori che hanno come scopo principale la pratica di un’attività sportiva per il divertimento e la salute.
A volte si organizzano dei tornei di circolo che generalmente prevedono per i vincitori dei premi in natura o in piccole somme di denaro.
Ma nei circuiti professionistici le cose sono parecchio differenti: da molti decenni ormai, i tornei prevedono premi rilevanti ai vincitori e ai giocatori meglio piazzati; i premi rappresentano quindi un grande incentivo per la partecipazione dei giocatori.
Per contro, attraverso i premi gli organizzatori si assicurano l’iscrizione dei giocatori più forti e così ottengono importanti sponsorizzazioni da grandi aziende disposte ad investire; un vero e proprio business, specialmente quando si tratta dei grandi tornei nei circuiti internazionali.
A questo livello professionistico, oggi i premi sono essenzialmente in denaro e le cifre in gioco sono molto importanti e rapportate all’importanza di ciascun torneo (storia, la tradizione…); in quelli più rilevanti (Wimbledon, Australian Open, US Open, Open Parigi, Internazionali d’Italia…) gli importi dei premi hanno raggiunto cifre da capogiro. A titolo di esempio, a Wimbledon 2021 il premio per il vincitore (sia maschile che femminile) è stato di circa 1,8 milioni di Euro!
Sebbene possono ancora esserci delle differenze tra l’ammontare dei premi previsti per gli uomini e per le donne (storicamente più bassi) si registra da un po’ di tempo una fase di avvicinamento tra i due sessi perché il tennis femminile sta progressivamente riscuotendo grande interesse e partecipazione di pubblico e sponsor.
Tennis – I tornei più importanti
Il regolamento internazionale del tennis prevede diverse tipologie di tornei, a seconda del livello e anche del prestigio della competizione.
Quelli a eliminazione diretta sono i più utilizzati a livello professionistico, come nelle gare del Grande Slam (sono 4 tornei: Winbledon, US Open, Open di Francia e Australian Open), alle Olimpiadi e in alcuni tornei ATP (Association of Tennis Professionals) quali gli Internazionali d’Italia a Roma; in questi casi il regolamento è molto semplice: chi perde una partita viene direttamente eliminato.
Le regole del tennis nei tornei a gironi, invece, sono un po’ differenti: i tennisti vengono suddivisi in gruppi, nei quali si ritrovano ad affrontare alcuni avversari. Alla fine, i primi due classificati di ciascun girone si vanno a scontrare con gli altri che si sono qualificati; a questo punto lo scontro è a eliminazione diretta.
Esistono anche due modalità di gioco con sfide e punteggi diversi: nei tornei a tabellone a due sensi, ad esempio, chi vince la prima partita passa nella parte destra del tabellone mentre chi perde passa nella parte sinistra; così tutti i partecipanti giocano quattro partite in totale.
Infine, nei tornei con tabellone progressivo, le regole prevedono che il giocatore che vince un tabellone con la formula dell’eliminazione diretta possa poi accedere al tabellone successivo; in questo caso, i tennisti vengono suddivisi per livello così da riuscire ad avere sfide più equilibrate.
Esistono anche i tornei a squadre: sono competizioni che prevedono team composti ciascuno da più giocatori appartenenti, per esempio, alla stessa nazione che si possono affrontare sia a livello individuale che nel doppio. Due esempi molto importanti di questi tornei sono la prestigiosa Coppa Davis e la neonata ATP Cup.

I tornei a eliminazione diretta sono i più utilizzati a livello professionistico
Tennis – Il ranking
Con il termine ranking, nel tennis, si fa riferimento alle classifiche mondiali dei tennisti professionisti, sia uomini (classifica gestita dall’ATP World Tour) che donne (classifica gestita dal WTA World Tour).
Le classifiche sono stilate a seconda dei risultati che il professionista ha ottenuto nei tornei ai quali ha partecipato; migliore è il piazzamento e maggiore sarà il punteggio ottenuto.
Il numero dei punti assegnato dipende dall’importanza del torneo. Tra le altre cose, il ranking nel tennis è di fondamentale importanza per stabilire quelle i giocatori e le giocatrici che saranno teste di serie nei tornei.
Tennis: una valutazione salutistica
Il tennis è un bellissimo sport e molti amici del sito ci hanno chiesto di approfondirne la valutazione salutistica. Per farlo è necessario definire una serie di variabili che caratterizzano l’utilità di questo sport per la nostra salute; infatti, come per il calcio, e a differenza della corsa, del ciclismo o del nuoto, non basta praticarlo spesso e con impegno perché sia salutisticamente una buona scelta.
La frequenza – La disponibilità del campo e dell’avversario possono limitare molto un piano di allenamento decente; qualunque sport salutisticamente accettabile non può essere praticato a sprazzi.
Il livello di gioco – Se è basso, è veramente difficile che serva a qualcosa perché si passa il 70% del tempo a raccogliere le palle.
Lo stile di gioco – In campo amatoriale molti tennisti sopperiscono con la tecnica alle carenze atletiche, cioè “corrono” veramente poco; altri sono convinti che la forza sia l’arma vincente e finiscono per potenziarsi oltre misura. I primi, in genere, non sono nemmeno motivati ad affiancare il tennis con altre attività più allenanti (come la corsa); i secondi, a causa dello sviluppo di grandi masse muscolari, sono comunque penalizzati ogniqualvolta si tratti di eseguire allenamenti alternativi aerobici di resistenza o anche semplicemente anaerobici prolungati (non a caso sono quei tennisti che dopo uno scambio lungo e intenso hanno i muscoli pieni di acido lattico, un fiatone terribile e perdono lucidità).
Lo stile di gioco più salutistico è quello che unisce tecnica e forza resistente, come si trova in molti (ma non in tutti) grandi giocatori. Un tennista salutisticamente ben preparato dovrebbe essere almeno un buon interprete degli 800 m, cioè
dovrebbe esserci un fattore inferiore a 12 fra il suo tempo sui 100 m e quello sugli 800 m.
L’agonismo – Anche se praticato a livello amatoriale, c’è una grande differenza fra chi fa gare e chi si limita a giocare con gli amici, anche se lo fa spesso. Negli agonisti è ben presente il concetto di allenamento e la conoscenza di validi mezzi allenanti complementari al tennis.
La preparazione dell’agonista parallela alla pratica del tennis consente, anche con 4-5 ore settimanali sul campo, di avere potenzialmente un buon allenamento. L’amatore che si diverte giocando senza aggiungere altre attività dovrebbe arrivare almeno a 8-10 ore per avere un carico di lavoro salutisticamente valido.
La coordinazione – Alcuni sottolineano l’importanza della coordinazione, dell’attenzione e della concentrazione che nel tennis devono essere massime. Paradossalmente si deve dire che sono qualità che servono molto di più in età avanzata che da ragazzi o da adulti. Pensiamo al ping pong o agli scacchi, dove praticamente lo sforzo fisico è assente: per un ventenne hanno una valenza salutistica minima, mentre per un sessantenne consentono di preservare molte e importanti funzioni nervose e neuromuscolari. Infatti, con l’avanzare dell’età si dovrebbe fare l’opposto di quanto normalmente fanno i runner: accorciare le distanze e privilegiare allenamenti che non deprimano velocità, coordinazione, flessibilità ed elasticità.
La prova
Tempo fa, ci è stato proposto il seguente esperimento: un runner da 41’20” sui 10000 m (3 allenamenti di corsa e un’ora di tennis alla settimana) avrebbe sospeso la corsa per tre mesi portando il tennis a quattro ore settimanali (partite con lo stesso avversario, tennista puro, più o meno dello stesso livello medio del runner).
Risultato: dopo tre mesi il soggetto (a fronte di un modesto aumento ponderale, da 74 a 76,2 kg) correva i 10000 m in 43’15”. Anche considerato che i 2 kg in più, se fossero di tutto grasso, peserebbero per circa 50″-1′ sui 10000, il peggioramento in soli tre mesi di circa 1′ deve fare riflettere, soprattutto considerando il fatto che ci vuole circa un anno per perdere tutti i benefici della corsa (cioè il peggioramento realisticamente sarebbe continuato e, a mio avviso, sarebbe arrivato attorno ai 3-4′). Alcune ipotesi:
- evidentemente il tennis non cura abbastanza la parte aerobica del soggetto; il nostro tester ha calcolato che in un’ora non percorreva più di 5 km, gran parte dei quali al passo;
- ciò ha ripercussioni evidenti anche sul peso forma da runner che risulta più difficile da mantenere;
- probabilmente entra in gioco anche un certo deallenamento alla sofferenza fisica che, nel tennis, non è mai esagerata.
Sembra quindi giustificata la morale riportata sopra. Come molti altri sport (calcio in primis), il tennis ha una valenza salutistica tanto maggiore quanto più è praticato a livello professionistico, mentre a livello amatoriale può essere solo concepito come addizionale (a fini ludici, quindi non integrativo) a un programma aerobico più performante.
Approfondimenti sul tennis
- Tennis: il metodo di apprendimento
- Tennis: quante sedute settimanali?
- Tennis e mal di schiena
- Scegliere la racchetta da tennis
- Scegliere le corde per la racchetta da tennis
- Scegliere le scarpe da tennis
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