Il tennis tavolo (anche tennis da tavolo), universalmente e popolarmente noto come ping pong è uno dei giochi più diffusi del pianeta. Le origini del tennis tavolo non sono mai state esattamente definite. Nel suo libro Racchette vaganti – 100 anni di Ping Pong, Enzo Pettinelli (allenatore ed ex-tecnico della nazionale italiana di ping pong) le descrive così: La leggenda racconta che alla fine del 1850 alcuni legionari inglesi, che si trovavano in India, avevano organizzato un torneo di tennis. All’improvviso arrivò la pioggia: la stagione dei monsoni era all’inizio. Non riuscivano a portare a termine le partite. Allora decisero di ridurre il campo per giocare al coperto. Preso il primo tavolo a disposizione, lo verniciarono di verde e lo contornarono con una striscia bianca. Nacque così il primo tavolo da ping-pong. Poi con una retina divisero il tavolo in due parti ed utilizzarono una pallina di sughero (a quei tempi non esisteva la pallina di celluloide). Per costruire le racchette, ritagliarono delle palette da alcune tavole di legno.
Tennis tavolo – Attrezzatura
Per giocare una partita di tennis tavolo si deve avere a disposizione questa “attrezzatura”:
- il tavolo
- la rete
- la pallina
- la racchetta.
Il tavolo – La parte “valida” del tavolo da ping pong è la cosiddetta superficie di gioco, ovvero la parte superiore del tavolo. La superficie di gioco è di forma rettangolare, le misure regolamentari sono 2,74 m di lunghezza e 1,525 m di larghezza. La superficie di gioco deve trovarsi a 76 cm dal pavimento. Non esistono regole che definiscano il tipo di materiale di cui deve essere fatto il tavolo, l’importante è che esso consenta, a una pallina regolamentare, un rimbalzo uniforme e di circa 23 cm quando questa viene lasciata cadere da 30 cm di altezza. Il fondo della superficie di gioco deve essere scuro e opaco; lungo i bordi del campo, sia per lunghezza sia per larghezza, deve esserci una linea bianca larga 2 cm.
Per consentire le partite di doppio, il tavolo viene diviso in due metà campo da una linea bianca larga 3 mm che scorre parallela alle linee laterali della superficie di gioco.
La rete – La rete, sostenuta da appositi paletti fissati al tavolo con dei morsetti, divide in due parti uguali la superficie di gioco. La rete, parallela alle linee di fondo, si estende per tutta la larghezza del campo e il suo bordo superiore deve distare 15,25 cm dalla superficie di gioco.
La pallina – In commercio ne esistono di vari colori, ma il regolamento consente solo il bianco o l’arancione. Deve avere forma sferica, il diametro deve essere 40 mm e il suo peso 2,7 g. Deve essere di celluloide o di altro materiale plastico analogo. Un altro requisito richiesto è l’opacità.
La racchetta – Il regolamento non pone limiti particolari per quanto riguarda peso, forma e dimensione, ma relativamente al telaio recita che quest’ultimo “deve essere piatto e rigido”. Il telaio deve essere composto per almeno l’85% di legno naturale. Le parti del telaio che vengono usate per colpire la pallina devono essere rivestite con gomma puntinata o con gomma sandwich.

Le prime gare di tennis tavolo alle Olimpiadi si sono svolte a partire dall’edizione del 1988
Tennis tavolo – Regole principali
Prima che inizi l’incontro si deve definire, a mezzo di un sorteggio, il giocatore che deve servire per primo; questi effettuerà due servizi consecutivi dopodiché il servizio passerà all’altro giocatore. Questa alternanza dei due servizi sarà osservata fino al termine dell’incontro, fatta eccezione per alcune situazioni che dettaglieremo in seguito.
Generalmente l’incontro si disputa al meglio dei cinque set (partita), se lo aggiudicherà quindi chi riuscirà ad avere la meglio per tre partite. La partita singola viene vinta da chi raggiunge per primo 11 punti.
Se però i giocatori si trovano sul punteggio di 10 a 10 sarà necessario continuare fino a che uno dei due giocatori non abbia due punti in più dell’avversario; questa particolare situazione viene definita deuce (parità); quando ci si trova in situazione di deuce i giocatori devono alternare le battute limitandosi a un solo servizio a testa anziché due. Nella fase di servizio, se la pallina colpisce la rete (fanno parte di questa anche gli appositi supporti) prima di toccare la metà campo dell’altro giocatore, il servizio non è considerato valido (si parla in questo caso di let serve o semplicemente di let, servizio nullo), ma questa nullità non comporta alcuna penalità per il battitore.
Non esiste un limite imposto dal regolamento riguardo al numero di let serve che un giocatore può commettere, contrariamente alla credenza comune di molti giocatori a livello amatoriale che ritengono che tre let serve consecutivi comportino l’attribuzione di un punto al giocatore che riceve. Una curiosità: molti amatori si riferiscono al let storpiandone il nome: net. È probabile che all’origine dell’equivoco ci sia la traduzione di quest’ultimo termine (net è un termine inglese che significa rete e il let serve è, come descritto poco sopra, un servizio in cui la pallina colpisce appunto quest’ultima prima di toccare il campo avversario).
Nel momento in cui la mano del giocatore che serve (server) lascia andare la pallina, quest’ultima è da considerarsi in gioco a tutti gli effetti.
I punti – Sostanzialmente, un giocatore ottiene un punto quando l’avversario non serve correttamente (eccezion fatta per la situazione di let serve) oppure quando non rinvia o rinvia scorrettamente. Un giocatore acquisirà un punto anche nel caso in cui il proprio avversario, o qualsiasi cosa quest’ultimo indossi o porti, tocchi la rete. Ci sono altri casi che determinano l’acquisizione di un punto; per un’analisi approfondita si rimanda alla lettura della parte 11 del regolamento tecnico di gioco.
Singolo e doppio – Il tennis tavolo può essere giocato singolarmente o in coppia, sia mista che a squadre maschili o femminili.

Il tennis tavolo è una disciplina sportiva che può essere utile per l’allenamento dei riflessi
Expedite system
Quando una partita non è terminata trascorsi i dieci minuti di gioco, e sempre che i giocatori non abbiano entrambi totalizzato almeno 9 punti, si deve introdurre il cosiddetto expedite system, sistema che, una volta introdotto, sarà in vigore fino al termine dell’incontro. Nell’expedite system i giocatori dovranno servire per un punto a turno. Nel caso in cui il ribattitore (receiver) effettui tredici rinvii validi questi acquisirà il punto. La richiesta dell’expedite system può essere fatta dai giocatori, previo accordo, in qualsiasi momento, anche prima quindi che siano trascorsi i 10 minuti canonici.
Terminologia
La terminologia inglese è ricorrente quando si parla di tennis tavolo; di seguito riportiamo i termini più noti:
- deuce (parità) – Indica la situazione che si viene a creare quando i giocatori si trovano sul punteggio di 10 a 10.
- Expedite system (sistema accelerato) – Sistema che deve essere introdotto qualora la partita si prolunghi per più di dieci minuti o dietro concorde richiesta dei giocatori.
- Free hand (mano libera) – La mano che non tiene la racchetta.
- Let (nullo) – Servizio o scambio che non comporta una variazione del punteggio.
- Point (punto) – Scambio che determina una variazione del punteggio.
- Racket hand (mano della racchetta) – La mano che impugna la racchetta.
- Rally (scambio) – Indica il periodo di tempo in cui la pallina è considerata in gioco.
- Receiver (ribattitore) – Indica il giocatore che, in uno scambio di gioco, deve colpire la pallina per secondo.
- Serve (servizio) – La battuta del giocatore che serve (server).
- Server (battitore) – Il giocatore che ha il diritto al servizio.
- Umpire (arbitro) – La persona delegata al controllo del corretto svolgimento dell’incontro.
I 21 punti
Alcuni anni addietro, gli incontri di tennis tavolo venivano disputati al meglio delle 3 partite sulla lunghezza di 21 punti. Il regolamento attuale non lo prevede, ma non è raro assistere a tali partite a livello amatoriale.
Tennis Tavolo – La spesa energetica
Per le informazioni relative alla spesa energetica del ping pong si consulti l’articolo I consumi energetici di alcuni sport.
IL COMMENTO
Come si allenano i riflessi
Pratico da qualche anno uno sport conosciuto nel basso Piemonte e in Liguria, la pallapugno o pallone elastico, simile ad altri sport sferistici come tamburello o bracciale. Il mio ruolo consiste nel parare le bordate rasoterra degli avversari. La palla ha un diametro di 10 cm circa e pesa 190 g. Dicono viaggi anche a 150 km/h, ma non ho mai cronometrato nulla. Comunque, il mio è un ruolo molto simile a quello dei portieri di calcio tra i pali. Essendo uno sport minore, gli allenatori (competenti) esistono solo per la serie A e per qualche squadra fortunata di B. La mia squadra ha appena conquistato il passaggio in serie B e vorrei potenziare i miei riflessi, essere più reattivo e veloce. Per quanto riguarda il lavoro muscolare, credo di cavarmela (esercizi per forza esplosiva -nel gioco compio moltissimi scatti-, e lavoro aerobico -le partite durano anche 3 ore e mezza). Avrei bisogno appunto di consigli su come stimolare i miei riflessi nel periodo di pausa invernale. D.
Purtroppo i riflessi e l’elasticità sono caratteristiche del corpo poco allenabili. In genere è preferibile allenarle con il gesto atletico che vanno poi a supportare (per esempio per un pilota di formula 1 il miglior modo di allenare i riflessi è guidare).
Nel tuo caso, durante la pausa invernale, devi cercare sport simili per velocità della palla. Una buona soluzione sarebbe lo squash (che fra l’altro ti darebbe un’ottima forma fisica), ma, tranne che nelle città, non è facile trovare centri dove si possa giocare (e poi serve un compagno).
Si può simulare semplicemente con una racchetta da tennis e un muro, in due. In alternativa anche palleggiare velocemente contro un muro (il grande tennista Bjorn Borg da ragazzo si allenava così) può servire.
Una valida alternativa è infine anche il semplice e comune tennis tavolo, ammesso che si abbia o si impari la tecnica sufficiente per velocizzare un po’ la pallina.
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