Lo scialpinismo (anche sci alpinismo, talvolta abbreviato con skialp), da non confondersi con lo sci alpino, è una disciplina sciistica che consente di effettuare dei percorsi in montagna, sia in risalita che in discesa, durante i periodi in cui è presente la neve. Lo scialpinismo viene praticato sia come attività a sé stante (vengono organizzate competizioni anche a livello internazionale come i Campionati mondiali, che si disputano ogni due anni, e la Coppa del Mondo che si svolge con cadenza annuale) sia come attività di preparazione per percorsi alpinistici. Lo scialpinismo viene praticato con attrezzatura apposita (vedasi paragrafo Scialpinismo: l’attrezzatura). Le origini dello scialpinismo sono molto antiche, ma nel corso del tempo vi sono stati enormi cambiamenti sia per quanto concerne le tecniche sia per quanto riguarda i materiali utilizzati. La grande evoluzione tecnica ha avuto inizio negli anni seguenti la Grande Guerra e i materiali che si utilizzano attualmente sono decisamente diversi, soprattutto per quel che riguarda l’aspetto qualitativo, a quelli utilizzati negli anni pionieristici di questa disciplina.
Per chi vuole iniziare la pratica dello scialpinismo
Da più parti si legge che lo scialpinismo è una disciplina potenzialmente alla portata di tutti; in realtà, tale affermazione risulta molto ottimistica perché stiamo parlando di un’attività sportiva che presenta un certo grado di rischio e per la quale è necessario un grado di preparazione atletica e un livello di preparazione tecnica sicuramente non minimali che non tutti nella popolazione, checché se ne dica, sono in grado di raggiungere.
Preparazione fisica e preparazione tecnica sono due presupposti di base per iniziare praticare questa affascinante disciplina; chi a malapena sa sciare in pista non può pensare di essere pronto per lo scialpinismo.
Chi intende avvicinarsi seriamente a questa attività sportiva deve quindi senz’altro prendere parte agli appositi corsi che vengono organizzati nelle varie sezioni del CAI (Club Alpino Italiano) o dalle guide alpine. Frequentare un corso è sicuramente la cosa più giusta da fare; i maestri, oltre a fornire i necessari consigli tecnici, insegnano anche a utilizzare l’ARTVA (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga) e illustrano agli allievi il giusto comportamento da tenere nel caso si verifichino situazioni di emergenza.

La storia dello scialpinismo inizia dalla Scandinavia: nel 1564 l’esercito di Svezia, in guerra contro la Danimarca, schierava tra le proprie fila un’armata composta da quasi 4.000 soldati sciatori
Scialpinismo: l’attrezzatura
La pratica dello scialpinismo non può prescindere dall’utilizzo di una determinata attrezzatura. Di seguito una breve descrizione dei vari “oggetti”. Prima però una necessaria premessa: l’attrezzatura da scialpinismo è molto costosa ed è bene essere veramente convinti di voler intraprendere questa disciplina con serietà se non si vogliono spendere inutilmente i propri soldi (molti si orientano su materiale usato per le prime uscite; chi poi è deciso a continuare potrà valutare l’acquisto di materiale nuovo). Ovviamente, visti i costi, è anche importante scegliere con cura, chiedendo magari consiglio a qualcuno che ha una certa esperienza in materia.
Sci e attacchi – Stiamo parlando ovviamente di sci da scialpinismo; le loro dimensioni sono simili a quelle degli sci per lo sci alpino, ma di norma sono più leggeri. Il sottopiede dovrebbe avere una lunghezza che va dagli 80 ai 90 mm. È necessario che siano manovrabili con una certa facilità; a tale scopo è consigliabile sceglierne un paio la cui lunghezza sia di circa 5-10 cm inferiore a quella della nostra statura. Gli attacchi degli sci da scialpinismo consentono di liberare il tallone per agevolare la risalita e di bloccarlo quando si deve affrontare la discesa. Un set di sci e attacchi può costare dai 500 agli 800 euro circa.
Pelli di foca – Si tratte di bande adesive tagliate su misura che devono essere applicate durante le fasi di salita alle solette degli sci allo scopo di non scivolare indietro e consentire di muoversi abbastanza agevolmente con gli sci ai piedi. Il costo delle pelli di foca si aggira sui 120-140 euro.
Scarponi – Gli scarponi da scialpinismo sono studiati in modo da poter essere utilizzati con modalità diverse: modalità Walk (per la salita o per il cammino) e Ski (per la discesa). La scelta degli scarponi da scialpinismo è estremamente delicata perché un acquisto sbagliato (ovvero scarponi troppo larghi o scarponi troppo stretti possono rovinare le nostre uscite).
La variabilità dei prezzi è veramente notevole e non è davvero facile districarsi fra le tantissime proposte del mercato; praticamente si parte dai 160 euro e si possono superare addirittura i 1.500 euro! Ovviamente su questa variabilità hanno il loro peso non solo gli aspetti qualitativi (un conto è l’attività ludica, un conto è l’attività agonistica), ma anche quelli relativi alle novità stagionali.
Diciamo che, senza giungere agli estremi, né in un senso, né in un altro, possiamo indicare due forbici di prezzo: 250-350 euro e 400-450 euro al paio.
Ramponi e rampant – I ramponi in alluminio (piuttosto leggeri) non sono forse indispensabili, ma è sempre consigliabile portarseli dietro; alcuni pendii, infatti, possono risultare non troppo semplici da salire, soprattutto per i principianti ed è quindi opportuno togliersi gli sci e calzare i ramponi.
I rampant sono ramponi da salita e vengono applicati tra gli sci e gli attacchi nel corso delle salite con le pelli quando la neve è particolarmente dura o addirittura ghiacciata. Quando si passano determinate pendenze è comunque sempre consigliabile togliere gli sci e utilizzare i ramponi.
I ramponi hanno un costo di circa 100-120 euro mentre i rampant costano circa la metà.
Bastoncini – I bastoncini da scialpinismo hanno un costo di circa 50-55 euro. Hanno una rotella piuttosto grande in materiale plastico. L’impugnatura e il passamano sono antiscivolo.
Kit di soccorso – Il kit di soccorso comprende l’ARTVA (cui abbiamo accennato in precedenza), una pala e una sonda. L’ARTVA serve alla localizzazione di coloro che sono stati travolti da una valanga, la sonda serve a individuare specificamente la persona travolta e la pala serva ovviamente all’operazione di disseppellimento. Nel caso di valanga, la tempestività dei soccorsi è fondamentale. Nel caso di travolti senza lesioni, la stragrande maggioranza delle persone sopravvive se l’estrazione avviene nel giro di un quarto d’ora. Trascorso questo tempo il rischio di morte sale decisamente.
Un kit di soccorso ha un costo che si aggira sui 300-350 euro circa.
Zaino con porta-sci – Lo zaino da scialpinismo deve prevedere un porta-sci e una zona dove riporre agevolmente il kit di soccorso. Il costo di uno zaino da scialpinismo è di circa 120 euro, ma a seconda di marche e presenza di vari accessori si possono spendere cifre molto superiori.
Gradi di difficoltà dello scialpinismo
I gradi di difficoltà dello scialpinismo vengono espressi con varie modalità (scale di difficoltà). A livello globale (difficoltà globale) si tengono conto di vari parametri (lunghezza dell’itinerario, ripidezza e continuità dei pendii, presenza di pericoli oggettivi, esposizione, quota e isolamento); la difficoltà globale viene espressa con la seguente scala:
- F: facile
- PD: poco difficile
- AD: abbastanza difficile
- D: difficile
- TD: molto difficile
- ED: estremamente difficile.
Con i segni + e – si possono affinare le sopraccitate definizioni (per esempio AD+).
Fra le scale di difficoltà più utilizzate vi sono la scala di Blachère e la scala di Traynard.
La scala di Blachère (dal nome dell’ingegnere francese che l’ha ideata) è una scala molto semplice e di immediata comprensione articolata su tre livelli:
- MS – Medio sciatore: pendenze mai superiori ai 25 gradi, pendii ampi e senza la presenza di passaggi obbligati;
- BS – Buon sciatore: pendenze fino a 40 gradi (esclusa neve dura) e/o passaggi stretti obbligati;
- OS – Ottimo sciatore: pendenze oltre i 40 gradi (oppure meno nel caso sia presente neve ghiacciata) con passaggi stretti obbligati.
L’aggiunta della lettera A dopo la sigla indica un itinerario con la presenza di passaggi alpinistici nei quali è obbligatorio l’utilizzo della picozza, dei ramponi oppure della corda.
Come detto, si tratta di una scala molto semplice e di immediata comprensione, ma ha il grande limite essere praticamente basata soltanto sulle abilità tecniche dello sciatore, abilità la cui misurazione non è facilmente effettuabile in modo del tutto oggettivo.
È proprio per cercare di ovviare al limite di cui sopra che molte guide di scialpinismo affiancano alla scala di Blachère quella di Traynard che si basa essenzialmente sulle difficoltà nella discesa; la combinazione di queste due metodiche di misurazione offre allo sci-alpinista una visione più ampia e maggiormente obiettiva delle difficoltà che può incontrare.
La scala di Traynard prevede i seguenti livelli:
- S1: itinerario facile (non è richiesta una tecnica particolare).
- S2: pendii e valloni ampi, fino a 25 gradi.
- S3: pendii fino a 35 gradi; (è richiesta una buona tecnica su ogni tipo di neve).
- S4: pendii fino a 45 gradi senza forte esposizione; tra 30 e 40 gradi con esposizione forte o passaggi stretti; (è richiesta un’ottima tecnica).
- S5: pendii da 45 a 50 gradi senza forte esposizione; a partire da 40 gradi con esposizione forte.
- S6: pendii oltre i 55 gradi senza forte esposizione; a partire da 50 gradi con esposizione forte.
- S7: passaggi a 60 gradi o più, salto di fasce rocciose su terreno molto ripido o esposto.
Tutte le valutazioni sopra riportate partono dal presupposto che l’itinerario da percorrere venga effettuato in buone condizioni meteorologiche e di manto nevoso.
Indice delle materie – Sport – Sci – Scialpinismo – Vai a Corsa e sport