Le piste da sci sono un patrimonio di cui il nostro Paese è piuttosto ricco; esse vengono suddivise, in base alla loro difficoltà, in tre categorie identificate dai colori blu, rosso e nero. Il blu identifica le piste da sci più facili, il rosso segnala le piste da sci di media difficoltà, mentre con il nero vengono segnalate le piste da sci più difficili. L’identificazione del grado di difficoltà della pista è possibile grazie ad apposita cartellonistica. La normativa che disciplina la materia in questione è la UNI 8137/2003 (Segnaletica specifica per piste da sci, caratteristiche). Sono due i criteri sui quali si basa il grado di difficoltà di una pista da sci: la sua pendenza longitudinale e la sua pendenza trasversale. Le pendenze delle piste da sci vengono indicate tramite un valore percentuale che indica il rapporto tra la distanza percorsa e il dislivello. Nel caso in cui si conosca la pendenza in gradi e si desideri conoscere quella in percentuale, è necessario calcolare (magari aiutandosi con una calcolatrice scientifica) la tangente dell’angolo “x” che rappresenta la pendenza della pista e poi moltiplicare il valore ottenuto per 100. Alcuni esempi: una pendenza di 15° corrisponde al 27%, una pendenza di 22° corrisponde al 40%, una pendenza di 32° corrisponde al 62° ecc.
Le piste blu
Le piste sci identificate dal colore blu sono le piste più facili; le loro pendenze sono inferiori al 25%; si tratta di quelle piste che vengono consigliate allo sciatore principiante, ma possono essere sfruttate anche da coloro che sono più esperti per migliorare la propria tecnica sciistica.
Nota – In alcune località sciistiche potrebbe capitare ancora di trovare dei cartelli di colore azzurro o verde; sono i colori che venivano utilizzati prima dell’entrata in vigore della nuova normativa e sono destinati a sparire nel giro di poco tempo per essere sostituiti dal blu.
Le piste rosse
Sono le piste da sci mediamente difficili e sono caratterizzate da una pendenza massima del 40%; sono fra le più diffuse nelle località sciistiche e possono comprendere piste abbastanza facili, ma non particolarmente entusiasmanti, oppure piste che richiedono un certo impegno e che sono piuttosto belle.
Sono adatte agli sciatori “intermedi”, non ancora particolarmente esperti, ma con una tecnica che permette loro di esprimersi a livelli decisamente superiori a quelli dei principianti.
Le piste rosse ben battute e non ghiacciate che si trovano su tracciati non particolarmente impegnativi possono essere affrontate da tutti quegli sciatori che abbiano superato lo stadio di principianti.
Le piste nere
Il colore nero, come detto, identifica le piste da sci più difficili, non solo per quanto riguarda la pendenza (superiore al 40%), ma anche per quanto concerne il fondo che può risultare particolarmente impegnativo. Queste piste da sci, peraltro, non sono soltanto difficili per lo sciatore, ma anche per coloro che devono battere il terreno per garantire un fondo piuttosto liscio senza pericolosi avvallamenti o gradini, traguardo raggiungibile soltanto utilizzando i gatti delle neve con verricelli.
Il fondo poi viene reso ancor più impegnativo dagli sciatori meno dotati che, non conducendo bene le curve sui terreni pendenti, “grattano” scoprendo lastre di ghiaccio che finiscono per complicare le cose.
Le piste nere devono essere quindi affrontate da sciatori molto esperti e dotati di una buona tecnica sciistica.
In alcuni casi le piste nere vengono così classificate perché presentano brevi tratti con pendenze molto elevate, ma quelle più interessanti per lo sciatore di ottimo livello sono quelle caratterizzate da pendenze elevate per lunghi tratti di percorso.
Piste nere da sci particolarmente interessanti si trovano ad Arabba (a pochi chilometri dal Passo Pordoi), sul Plan de Corones (una montagna delle Alpi che si trova sul versante sud della Val Pusteria, a pochi chilometri da Brunico), a La Thuile, in Val d’Aosta e in Val Gardena.
La segnaletica sulle piste da sci
La segnaletica presente nelle località sciistiche attrezzate è parzialmente simile a quella stradale; essa è definita da un decreto, risalente al 20 dicembre 2005, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tale segnaletica prevede sostanzialmente segnali di pericolo, di informazione, di obbligo e di divieto.
I segnali di pericolo sono di forma triangolare e avvertono l’utente del pericolo di cadute, della presenza di dossi, cunette, crepacci, brusche svolte a sinistra o destra, forti pendenze, incroci e strettoi, presenza di mezzi battipista, presenza di motoslitte ecc.
I segnali di informazione hanno invece forma quadrata; in essi vengono riportate le indicazioni relative al pronto soccorso, a posti di chiamata per i soccorsi, alle piste di fondo a tecnica classica o tecnica libera, alla pista da snowboard ecc.
I segnali di obbligo hanno forma circolare; ne esistono 3; uno ricorda l’obbligo di seguire una determinata direzione, uno di indossare il casco se minori di 14 anni e l’altro di utilizzare lo snowboard.
Anche i segnali di divieto hanno forma circolare; ne esistono sette; i divieti in questione sono quelli di accesso, camminare sulla pista, sciare, usare la slitta, usare lo skibob, usare lo snowboard o sciare nel bosco.