Oltre all’allenamento, ogni runner dovrebbe annotare nel proprio diario i risultati degli esami del sangue periodicamente effettuati. Ma quali sono gli esami del sangue di base che possono tornare utili a un runner? Di seguito proviamo a fornire una risposta il più esaustiva possibile. Gli esami del sangue di base per un runner sono emocromo, sideremia, ferritina, azotemia, creatininemia, uricemia, colesterolo totale, colesterolo HDL, transaminasi (GOT e GPT), glicemia, trigliceridi, calcio e magnesio.
Emocromo – Sideremia – Ferritina
L’emocromo è un esame di laboratorio che ha lo scopo di valutare le quantità dei principali costituenti cellulari del sangue tra i quali ricordiamo globuli bianchi, globuli rossi, piastrine ecc.; grazie all’emocromo si è anche in grado di effettuare una valutazione dei livelli di ematocrito e dell’emoglobina oltre a numerosi altri parametri del sangue.
La sideremia esprime il quantitativo di ferro, non legato all’emoglobina, presente nel sangue, ovvero il cosiddetto ferro di trasporto, quello legato alla transferrina; ricordiamo, infatti, che nel sangue il ferro non è libero (la quota libera è francamente trascurabile), bensì legato in parte alla transferrina, in parte all’emoglobina e in parte ad altre proteine come, per esempio, la ferritina.
La ferritina è una proteina la cui funzione primaria è quella di accumulare il ferro a livello intracellulare, in modo che l’organismo possa utilizzare rapidamente questo metallo.
Per la loro interpretazione si veda l’articolo sull’anemia da sport e quello sulla valutazione dell’emocromo.
Azotemia – Creatininemia
L’azotemia (o uremia), con la creatininemia, è uno dei test principali che vengono eseguiti per valutare la funzionalità dei reni.
La creatininemia è un esame attraverso il quale si può determinare la quantità della creatinina presente nel sangue.
Per approfondire l’argomento si veda anche l’articolo sui protein burner.
Uricemia
L’uricemia (da non confondersi con la già citata creatininemia) è un esame che consente di valutare la quantità di acido urico presente nel sangue. L’acido urico è il prodotto della degradazione delle purine esogene ed endogene (adenina, guanina).
Per approfondire si veda anche l’articolo sull’importanza dell’uricemia nelle tendinopatie).
Colesterolo totale – Colesterolo HDL
Il colesterolo totale è un indice che, preso da solo ha scarso significato.
Il colesterolo HDL (popolarmente noto come colesterolo buono) è una particolare tipologia di colesterolo, quello trasportato dalle lipoproteine ad alta densità, note anche come HDL, acronimo dei termini inglesi High Density Lipoprotein.
Per approfondire si consulti l’articolo generale sul colesterolo e quello su colesterolo HDL e allenamento aerobico.

L’attività fisica costante a medio-alta intensità innalza i livelli di colesterolo buono (HDL)
Transaminasi (GOT e GPT)
Le transaminasi (GOT e GPT) sono enzimi che appartengono alla classe delle transferasi e che intervengono nel processo di transaminazione, ovvero la trasformazione di un aminoacido in un altro.
Spesso un esame del sangue rileva alti valori delle transaminasi. Se da un lato modesti rialzi possono rivelare la presenza di steatosi epatica, condizione che è bene non sottovalutare, avere valori alti di transaminasi non vuol dire necessariamente avere problemi epatici o un infarto del miocardio. Infatti, per esempio, un’attività sportiva intensa, un affaticamento o una patologia muscolare possono alzare temporaneamente il livello di questi enzimi nel sangue.
Glicemia
La glicemia può essere definita banalmente come la concentrazione di glucosio nel sangue. È di fondamentale importanza che i valori della glicemia rimangano entro i limiti dell’intervallo di normalità (65-110 mg/dl) ed è sicuramente auspicabile mantenere i livelli glicemici verso la parte bassa di detto intervallo perché avere una glicemia normale, ma tendente a valori medio-alti aumenta il rischio di molte patologie, non ultime determinate neoplasie.
Trigliceridi
I trigliceridi rappresentano la forma più concentrata di energia che viene immagazzinata nel tessuto adiposo per il successivo utilizzo. Quando i valori dei trigliceridi nel sangue superano il limite massimo del range di normalità vengono considerati un fattore di rischio per incidenti di tipo cardiovascolare (angina pectoris, aterosclerosi, infarto, ictus ecc.).
Calcio – Magnesio
Il calcio il calcio è uno dei micronutrienti per cui è giustificata un’integrazione.
Una carenza di magnesio può essere causa di aritmia e di ipertensione arteriosa, ma non è solo l’apparato cardiovascolare a soffrire di un insufficiente apporto di tale minerale, possono infatti verificarsi problemi all’apparato scheletrico che potrebbe sviluppare osteoporosi, in particolar modo nel periodo della menopausa.
E la CPK?
Contrariamente a quello che si potrebbe superficialmente pensare, il valore di CPK (creatinfosfochinasi) non ha molta importanza perché in chi fa sport la sua variabilità è notevole e non c’è una relazione certa con lo stato del soggetto. Ci sono atleti che hanno terminato benissimo (e senza postumi successivi) prove di maratone con la CPK 50 volte oltre la soglia di normalità. Se anni fa si considerava la CPK come indicativa di sovrallenamento, oggi questa posizione non appare più realistica.
Altri esami
Altri esami, come per esempio la transferrina, si eseguono solo in casi particolari (per esempio in caso di anemia). Idem dicasi degli indicatori tiroidei (FT3 e FT4).
Ogni quanto un runner deve effettuare gli esami del sangue?
Dipende dal livello del runner. Se si corre per il piacere di correre, basta una volta all’anno. Se ci si allena quattro o cinque volte la settimana, sarebbe opportuno eseguirle un paio di volte all’anno, a luglio e a dicembre, cioè in condizioni climatiche decisamente sfavorevoli (per esempio in estate diminuisce l’ematocrito e non ha perciò senso confrontare un esame fatto a novembre con uno fatto a giugno).
Grande importanza rivestono i risultati degli esami del sangue dopo un risultato eccellente o, viceversa, dopo una prova deludente.
Preparazione agli esami del sangue
È importante che gli esami del sangue non siano influenzati dai seguenti fattori:
- Farmaci. Sospendere l’assunzione almeno 48 ore prima del prelievo di sangue. Ciò non basta a evitare l’interazione farmacologica con i parametri clinici, ma almeno la minimizza. In ogni caso vanno tenuti in considerazione tutti i farmaci assunti nel periodo immediatamente precedente l’esame.
- Integratori. Anche in questo caso si dovrebbero sospendere 48 ore prima degli esami. Il condizionale è d’obbligo perché in alcuni casi (come per l’assunzione di aminoacidi) ha senso non sospenderli per vedere se esiste un sovraccarico (se cioè se ne prendono troppi). Se invece si vuole valutare una possibile integrazione (per esempio di magnesio) la sospensione è necessaria perché l’integrazione ha senso solo se c’è carenza accertata.
- Alimentazione. Deve essere del tutto normale nelle 48 ore precedenti: né diete, né abbuffate.
- Gare o allenamenti pesanti. Gli esami del sangue vanno fatti dopo un recupero che dipende dalla lunghezza della gara (diciamo un giorno ogni 5 km di gara, per la maratona quindi 8-10 giorni). In tal modo si valuta come l’atleta ha superato lo stress agonistico. Se invece si vuole valutare l’impatto immediato della gara occorre farli la mattina seguente. La cosa peggiore è farli “quando si ha tempo”, non avendo così informazioni precise.
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