Il titolo (Corsa e artrite) necessita di un’importante spiegazione. Chi cerca in Rete qualcosa del tipo “running arthritis” rischia di non comprendere l’argomento perché il termine inglese osteoarthritis si riferisce all’artrosi. Risulta fondamentale capire la differenza fra artrosi e artrite. L’artrosi è causata dall’usura e dall’invecchiamento delle articolazioni e colpisce soprattutto le sedi più caricati dall’attività del soggetto. L’artrite è invece una patologia infiammatoria che può colpire soggetti di qualsiasi età e che molto spesso ha una base autoimmune.
Poiché la corsa può essere causa di artrosi, nasce anche spontanea la domanda se possa in qualche modo peggiorare (non è certo la causa) artriti di varia natura.
Corsa e artrosi
Uno studio pubblicato nel 2017 ha rilevato che i corridori amatori avevano tassi più bassi di artrosi dell’anca e del ginocchio (3,5%) rispetto ai corridori professionisti (13,3%) e ai non corridori (10,2%). Secondo uno studio del 2018, il tasso di artrosi all’anca o al ginocchio tra 675 maratoneti era la metà del tasso previsto nella popolazione statunitense. Un’analisi del 2022 di 24 studi non ha rilevato prove di danni significativi alla cartilagine che riveste le articolazioni del ginocchio nelle risonanze magnetiche effettuate subito dopo la corsa.
Cosa significano questi studi? Particolarmente significativa la prima ricerca dove i corridori amatori hanno tassi di artrosi decisamente più bassi dei sedentari; la motivazione è abbastanza facile da indagare: il sedentario non ha in genere strutture muscolari capaci di attutire completamente anche attività a bassa intensità, come per esempio il cammino. Nel runner la struttura muscolare e l’allenamento concorrono a non sovraccaricare la parte ossea, come dimostra l’analisi del 2022.
Il vero problema è che molti amatori ormai si comportano come professionisti e, quando la cosa si protrae per decenni, è lecito pensare che la loro situazione sia simile a quella dei sedentari, se non lievemente peggiore. Il consiglio che si può dare a questi runner è di evitare di insistere con le competizioni una volta superata la fase del recordman e di usare la corsa come supporto alla salute.

La corsa non causa l’artrite e la sua pratica migliora lo stato di salute del paziente
La corsa può peggiorare l’artrite?
Il paragrafo precedente è molto importante nell’ottica di una corretta comprensione del rapporto fra corsa e artrite. Anche se la corsa non è la causa dell’artrite, chi ha ben compreso quanto detto sull’artrosi comprende che la corsa può aiutare chi soffre di artrite, purché il carico sia corretto.
Solo il 20% dei pazienti affetti da artriti di vario genere fa esercizio fisico, caldamente consigliato dai terapeuti perché evita la rigidità delle articolazioni, rafforzando le terapie ed evitando complicanze; per esempio, migliorando la situazione del colesterolo (con l’innalzamento di quello buono) contrasta l’aterosclerosi che nei soggetti affetti da artrite reumatoide progredisce più velocemente che in soggetti normali.
Gli sport che vengono consigliati a chi soffre di artrite reumatoide sono in genere il nuoto (difficile comunque raggiungere un livello salutisticamente accettabile in assenza di una buona frequenza e dell’acquaticità del soggetto), la palestra (per il rafforzamento muscolare, andrebbe privilegiato l’allenamento per la forza resistente), il walking (nelle varie forme, sempre utile purché sia arrivi a volumi sufficienti, per esempio almeno un’ora al giorno).
Come detto, la corsa resta uno strumento validissimo e probabilmente quello più efficiente. In occasione del congresso nazionale annuale, dal 2019 la Società Italina di Reumatologia organizza, la SiRun Corriamo insieme contro le malattie reumatologiche: 10 km di corsa, o 4 km di camminata.
L’importante è tarare la quantità di sport (per la corsa si traduce per esempio nei km settimanali e nella durata massima giornaliera, cioè nel chilometraggio della singola uscita). Tale quantità dipende dal tipo di artrite (esistono circa un centinaio di manifestazioni), dall’età del soggetto, dalla gravità della sua patologia, dal suo stato di salute generale ecc. Solo il terapeuta (possibilmente non sedentario!) può mettere a punto un programma di allenamento ottimale.
Quello che si può dire è che distanze fino a 10 km con una frequenza settimanale di 3-4 uscite sono sicuramente nella fascia di benessere.
Indice delle materie – Sport – Corsa – Corsa e artrite – Vai a Corsa e sport