Siete in vena di acquisti e non sapete come scegliere la bicicletta elettrica giusta per voi? Vediamo come possiamo aiutarvi. La prima cosa da puntualizzare quando si parla di bicicletta elettrica è distinguere fra e-bike e bicicletta elettrica a pedalata assistita (anche pedelec); la prima è una bicicletta che può viaggiare, anche se il conducente non pedala, a velocità relativamente sostenuta (45 km/h circa), mentre la seconda è un mezzo che necessita comunque della pedalata affinché il motore assista. La distinzione è importante perché le e-bike, per poter essere utilizzate nel nostro Paese, devono essere omologate come ciclomotori (da un punto di vista legale, quindi, sono dei ciclomotori che, invece di funzionare a benzina, hanno un motorino elettrico); la bicicletta elettrica è invece assimilata a una “bicicletta muscolare”, la potenza del motore non può superare i 250 W (anche se, per periodi limitati di tempo, possono essere espresse potenze maggiori) e ha un limite di velocità a 25 km/h (ovviamente si può andare più velocemente, ma soltanto grazie alla propria potenza dei propri muscoli perché, se si supera tale velocità il motorino elettrico viene staccato).
In questo articolo prenderemo in considerazione soltanto le biciclette elettriche a pedalata assistita (nel prosieguo dell’articolo soltanto bicicletta elettrica).
La motorizzazione
Nelle biciclette elettriche il motore può trovarsi o nel mozzo di una ruota (quella anteriore o quella posteriore) oppure nella zona dei pedali. Nel primo caso di parla di motore a mozzo (hub motor), mentre nel secondo caso si parla di motore centrale (crank motor).
La scelta del posizionamento del motore viene fatta dalla casa costruttrice a seconda della posizione della batteria allo scopo di rendere equilibrato il mezzo. Va però precisato che nel caso di strade in pendenza, il motore centrale è maggiormente performante (si possono affrontare pendenze del 25% contro pendenze del 10-15% affrontabili con il motore a mozzo); il motore a mozzo, però, considerando un percorso pianeggiante, consuma circa il 15% in meno.
Il controllo della potenza del motore può essere fatto tramite un sensore di cadenza di pedalata oppure tramite un sensore di sforzo. Nel primo caso è necessario ruotare un po’ i pedali per far sì che il motore si accenda, nel secondo caso, invece, l’accensione può essere effettuata anche senza muovere i pedali.
Le biciclette elettriche montano motori e sensori in varie combinazioni; esistono per esempio modelli piuttosto semplici che montano motore al mozzo, sensore di cadenza di pedalata e sistemi di assistenza elettrica non particolarmente sofisticati, mentre vi sono biciclette elettriche con motore centrale, sensore di sforzo e sistemi di assistenza elettrica molto sofisticati.

Quando si sceglie la bicicletta elettrica, Importanza particolare va data alla robustezza del telaio e alla qualità dei freni e della componentistica in generale.
Qualche suggerimento per scegliere la bicicletta elettrica
Diamo innanzitutto per scontato che i modelli fra cui scegliere rispettino determinate normative; per la precisione la normativa EN14764 (Biciclette da città e da trekking – Requisiti di sicurezza e metodi di prova), la normativa EN15194 (rispondenza, per quanto riguarda la parte elettrica del veicolo, alle norme del Codice della Strada) e la normativa EMC (relativa alla compatibilità elettromagnetica; in parole povere, deve essere garantito il fatto che la parte elettrica del mezzo non disturbi il funzionamento di altre apparecchiature elettroniche che si trovano nelle vicinanze, per esempio i pacemaker o i telefoni cellulari). La rispondenza del mezzo a questi requisiti viene generalmente segnalata sul telaio.
Importanza particolare va data alla robustezza del telaio e alla qualità dei freni e della componentistica in generale.
La batteria dovrebbe essere garantita per almeno un anno.
Manutenzione della bicicletta elettrica
Per quanto riguarda la manutenzione, si deve distinguere fra manutenzione della parte elettrica e manutenzione della parte meccanica; per quanto riguarda quest’ultima, è sufficiente seguire le indicazioni valide per le biciclette non elettriche (rimandiamo quindi ai nostri articoli Manutenzione della bici da corsa e Controllo e manutenzione della MTB), mentre per ciò che concerne la parte elettrica ed elettronica, è opportuno affidarsi a tecnici del settore, a meno di non essere dei veri e propri esperti in materia. Va comunque precisato che, di norma, una bicicletta elettrica di buona qualità supera tranquillamente i 15-20.000 km senza che sia necessario effettuare particolari interventi.
Le batterie
Esistono diversi tipi di batterie per la bicicletta elettrica. Le più utilizzate sono quelle al litio perché sono piccole, leggere e hanno una durata piuttosto lunga; le principali tipologie sono le batterie Li ioni e Li-Fe; le prime sono più piccole e più leggere, ma quelle al ferro sono decisamente più durature, ancorché maggiormente costose.
Ormai sempre meno usate sono le batterie al piombo; sono apparentemente più economiche, ma la loro durata globale è decisamente inferiore rispetto a quelle a base di litio il che fa perdere loro il vantaggio iniziale; peraltro sono anche decisamente più pesanti.
Le batterie che normalmente vengono montate sulle biciclette elettriche sono batterie a 36 volt e 10 amperora; ma vi sono modelli di bicicletta con taglie più piccole e altre con taglie più grandi; una batteria a 36 volt e 10 amperora permette di percorrere circa 45-60 km (su percorsi perlopiù pianeggianti), va da sé che se si aumenta il proprio sforzo muscolare o si sceglie un livello di assistenza più basso, si possono percorrere distanze maggiori.
Se si prevedono o si desiderano percorrenze superiori c’è sempre la possibilità di dotarsi di una o più batterie di scorta.
Biciclette elettriche: attenzione al marchio
È consigliabile affidarsi a marchi conosciuti; questi infatti hanno generalmente una rete di assistenza che copre buona parte del territorio nazionale; questo è un punto molto importante da considerare perché nel caso in cui si verifichi un guasto alla componente elettrica/elettronica è oltremodo utile avere un riferimento facilmente reperibile. Senza contare che marchi sconosciuti potrebbero non garantire il reperimento, dopo alcuni anni dall’acquisto, del tipo di batteria montata.
Marchi affidabili ce ne sono molti; fra questi ricordiamo Atala, Bh-Emotion, Bottecchia, Flyer, Green-Spark, Haibike, Italwin, Lombardo Bikes, Wayel, Wings e World dimension.
I prezzi
La variabilità dei prezzi, quando si parla di biciclette elettriche, è davvero enorme e ciò può essere spiazzante.
Di norma è consigliabile fissare come limite minimo il prezzo di 800 euro, ma per avere la certezza di un prodotto veramente affidabile si dovrebbe prendere in considerazione un budget più importante, vale a dire almeno 1.200-1.400 euro. Se non si hanno particolari esigenze (per esempio, una bicicletta elettrica adatta al fuoristrada) non c’è motivo di investire cifre più elevate.
Al limite si può optare per un modello usato, se si è sicuri della serietà del rivenditore e se il marchio della bici è affidabile (vedasi paragrafo precedente). Si deve mettere però in conto che è probabile che nel giro di un tempo più o meno breve, si dovrà acquistare una batteria nuova.
Chi vuole sempre tirare sul prezzo consiglia l’acquisto di biciclette elettriche di marca cinese; secondo molti si tratta di un vero e proprio terno al lotto; molti acquirenti hanno fornito recensioni entusiastiche, ma altri sono rimasti piuttosto delusi; in effetti, sono diversi gli esperti che lamentano una certa scarsezza della qualità costruttiva; c’è poi il non trascurabile problema dei ricambi, non sempre facili da reperire (costruttori semisconosciuti o comunque non facilmente contattabili).
L’aspetto sportivo
Purtroppo la bicicletta elettrica viene spesso utilizzata come sostituto della bicicletta normale per fare meno fatica, soprattutto nelle località non pianeggianti. Se da un punto di vista pratico, la sostituzione ha senso, dal punto di vista sportivo lo ha ben poco perché nel ciclismo due sono i fattori che possono essere salutisticamente importanti: pedalare a lungo (uscite di mezz’ora non cambiano certo i parametri fisiologici del soggetto) e sfruttare le salite per migliorare l’allenamento cardiovascolare offerto dal ciclismo. Se con la bicicletta elettrica si elimina il secondo plus e ci si limita a una pedalata non assistita in piano è veramente difficile parlare di sport.