Il basket (o pallacanestro che dir si voglia) è uno sport molto apprezzato nel nostro Paese e, insieme a calcio, nuoto e pallavolo, è una delle attività sportive preferite dai bambini (nel caso dei bambini si dovrebbe parlare, più propriamente, di minibasket). Per molti anni nelle scuole medie lo sport più praticato è stato senz’altro la pallavolo, ma adesso che molti istituti scolastici sono dotati di palestre di buon livello che consentono di praticare più di una disciplina sportiva, anche il basket è molto gettonato negli orari di scuola. Del resto non c’è da stupirsi, visto che il basket è, se guardiamo al numero di tesserati, il terzo sport nazionale. Da uno studio relativamente recente redatto dall’atto dall’Ufficio Osservatori Statistici lo Sport, Ufficio Comunicazione e Rapporti con i Media del CONI risulta che la prima posizione per numero di atleti tesserati è occupata dalla federazione Calcio (25,7% del totale), la seconda dalla federazione Pallavolo (8,5%) e la terza dalla federazione Pallacanestro (7,3%).
L’invenzione (se così si può dire) del minibasket è relativamente recente; la versione per i più piccoli è stata infatti un’idea di un insegnante di educazione fisica statunitense, Jay Archer; la proposta di Archer attecchì subito e nel giro di poco tempo, il basket prese piede nella maggior parte delle scuole nordamericane; di lì si espanse anche in Canada, in Messico e in diversi altri Paesi sudamericani.

Nel continente europeo, il basket per bambini arrivò nel 1964, per la precisione in Spagna; l’anno dopo il minibasket approdò anche nel nostro Paese.
Il minibasket è un’attività sportiva per bambini la cui età va dai 6 agli undici anni. Ovviamente, le regole sono diverse da quelle ufficiali del basket e sono adattate all’età dei praticanti per i quali lo sport deve essere prima di tutto un gioco.
La Federazione Italiana di Pallacanestro prevede diverse categorie; per quanto riguarda i bambini si hanno le seguenti:
- Pulcini: bambini da 5 a 6 anni
- Scoiattoli: bambini: da 7 a 8 anni
- Aquilotti: bambini da 9 a 10 anni (a seconda dei casi sono ammessi anche bambini di 8 anni)
- Esordienti M: bambini di 11 anni (a seconda dei casi sono ammessi anche bambini di 10 anni).
Per quanto riguarda le bambine abbiamo invece:
- Paperine: bambine di 5, 6 e 7 anni
- Libellule: bambine di 6, 7 e 8 anni
- Gazzelle: bambine di 8, 9 e 10 anni
- Esordienti F: bambine di 9, 10 e 11 anni.
Il canestro, per tutte le categorie soprariportate, è posto a un’altezza di 2,60 m dal campo; fanno eccezioni le categorie degli Esordienti per le quali è previsto che il canestro sia posto a un’altezza di 3,05 m, ovvero l’altezza prevista anche per le gare professionistiche.
Le palle utilizzate nel minibasket sono più piccole di quelle previste dal regolamento della pallacanestro.
Basket: pregi e difetti
Al pari di altri sport, come per esempio la pallavolo, il basket è uno sport molto vivace, appassionante e avvincente; è infatti caratterizzato, negli incontri equilibrati, da repentini cambi di situazione e da colpi di scena; raramente le partite di pallacanestro sono noiose (cosa non scontata, per esempio, nel gioco del calcio).
Essendo uno sport di squadra, è ottimo per favorire la socializzazione, l’integrazione nel gruppo, la solidarietà e lo spirito di squadra). Il regolamento non può essere definito complesso, ma nemmeno lo si può considerare banale.
Gli allenamenti di pallacanestro sono ottimi per allenare i riflessi e la destrezza; un allenamento costante in questa disciplina permetterà di migliorare molto diverse caratteristiche di tipo fisico, in primis, l’agilità, l’elevazione, la velocità, la coordinazione e anche la potenza; il basket favorisce anche la visione laterale e l’allungamento della colonna vertebrale. Come nel caso della pallavolo, vengono fatti lavorare sia gli arti inferiori che gli arti superiori.
Non mancano i difetti; il rischio infortunio esiste (del resto è difficile trovare discipline sportive esenti da questo rovescio della medaglia); fra gli infortuni più ricorrenti del gioco del basket vi sono le distorsioni della caviglia, le talloniti, gli strappi muscolari e i problemi ai legamenti; essendo uno sport di contatto, non è esente dal rischio di traumi da scontro con l’avversario; da questo punto di vista, però, è sicuramente meno traumatico del gioco del calcio.
Non esistono particolari controindicazioni alla pratica di questa attività sportiva, fatta eccezione per quei bambini affetti da problemi a carico di ginocchia e colonna vertebrale.