Il pettirosso (Erithacus rubecula) è un piccolo uccello passeriforme appartenente alla famiglia dei Muscicapidi; è l’unica specie del genere Erithacus. Come detto, si tratta di un uccello dalle piccole dimensioni, anche se ha un temperamento piuttosto combattivo; la sua lunghezza si aggira infatti sui 13-14 cm; il peso oscilla tra gli 11 e i 22 grammi e la sua apertura alare non arriva agli 8 cm; vive in media 3-4 anni circa. Il colore del dorso è bruno-oliva, il ventre è bianco e le zampe rossicce; decisamente caratteristica è la macchia color rosso arancio su petto e faccia, presente sugli esemplari di entrambi i sessi che hanno superato i tre mesi di età.
Habitat e distribuzione
L’habitat naturale del pettirosso è costituito dai boschi di conifere, ma sa adattarsi anche alle zone in cui è forte la presenza dell’uomo (giardini, parchi ecc.); ciò avviene soprattutto nel corso dei mesi invernali, quando riscontra maggiori difficoltà nel reperire il cibo.
Quella del pettirosso è una specie tipicamente europea; si spinge a nord fino ad arrivare ai confini con la Siberia e il Circolo Polare Artico; a sud è possibile trovarlo anche nelle regioni dell’Africa Mediterranea; a oriente è presente in Iran e in tutta l’Asia Minore. In Italia è molto comune ed è praticamente presente in tutte le regioni della nostra penisola.
Aspetti caratteriali, alimentazione e riproduzione
Il pettirosso è un uccello molto vivace e dal comportamento spavaldo; la sua indole è battagliera e solitaria; il suo senso di appartenenza territoriale è particolarmente spiccato e non consente l’intrusione di altri uccelli in quello che considera il suo territorio; non esita a litigare quando avverte che qualcuno sta invadendo i suoi confini; questo spiccato senso della territorialità tende ad accentuarsi ulteriormente quando condivide il territorio con una compagna.
La sua alimentazione è costituita soprattutto da coleotteri, insetti vari, lumache, ragni e vermi. Durante la stagione autunnale fino alla primavera si nutre anche con bacche e piccoli frutti.
La costruzione del nido è prerogativa della femmina e inizia subito dopo che la coppia si è formata. I nidi dei pettirossi hanno forma sferica e non sono particolarmente grandi; vengono solitamente costruiti all’interno delle siepi o nelle fessure degli alberi, ma è anche possibile trovarli in vecchi oggetti abbandonati dall’uomo (tubature, casse, scatole ecc.).
Per la costruzione del nido sono utilizzati fili d’erba, foglie e piccoli bastoncini di legno.
La stagione degli amori inizia nell’ultimo mese dell’anno; il rituale di corteggiamento è caratteristico: il maschio offre da mangiare alla femmina e gonfia le piume della testa e della gola.
Le prime deposizioni vengono effettuate nel mese di aprile e perdurano fino a ottobre.
Di norma i pettirossi effettuano due o tre covate nell’arco della stessa stagione riproduttiva. Vengono deposte mediamente 5-6 uova che hanno il guscio bianco macchiato da piccoli puntini dal colore rossiccio.
La cova ha una durata di circa 13-15 giorni dopodiché vi sarà la schiusa. I nuovi nati dipendono in tutto dai genitori; rimangono nel nido per circa due settimane dopodiché saranno in grado di volare, anche se saranno imbeccati dai genitori ancora per qualche giorno.
Quando i piccoli lasceranno il nido, la femmina effettuerà un’altra deposizione e il nutrimento della nuova nidiata sarà un compito che spetterà al maschio.
Pettirosso: le immagini

Pettirosso che si ciba di frutti di bosco

Pettirosso (Erithacus rubecula)

Pettirosso (Erithacus rubecula)

Uova di pettirosso
Il canto
La leggenda del pettirosso
Secondo la leggenda, un tempo i pettirossi erano marroni. Quando Gesù fu crocifisso, un pettirosso che volava sul Monte Calvario ne vide la sofferenza, dovuta alla corona di spine conficcata in testa e per i chiodi che trapassavano le mani. Il pettirosso ebbe compassione e tolse alcune spine; qualche goccia di sangue di Gesù gli cadde sul petto, rimanendovi indelebilmente.
Da allora tutti i pettirossi sono marroni con il petto rosso.
Da un punto di vista scientifico la leggenda appare in contrasto con la data che i biblisti assegnano alla morte di Gesù (aprile) e il fatto che nei dintorni di Gerusalemme il pettirosso è presente solo nei mesi invernali.