La beccaccia (Scolopax rusticola), nota popolarmente come regina dei boschi, è un uccello appartenente alla famiglia degli Scolapacidi. Come facilmente intuibile dal suo nome latino, la beccaccia appartiene al genere Scolopax, genere che include altre sei specie di beccaccia: la beccaccia delle Indie orientali (Scolopax saturata), la beccaccia dell’Isola di Obi (Scolopax rochussenii), la beccaccia di Bukidnon (Scolopax bukidnonensis), la beccaccia di Sulawesi (Scolopax celebensis), la beccaccia di Amani-Oshima (Scolopax mira) e la beccaccia americana (Scolopax minor); queste specie di beccaccia sono più rare e la loro distribuzione è limitata ad aree geografiche ben definite.
La beccaccia più comune, quella nidificante nel nostro Paese (la Scolopax rusticola), ha una distribuzione paleartica (il Paleartico, che comprende Europa, una parte dell’Asia, l’Africa settentrionale e vaste zone della penisola arabica, è una delle sette ecozone nel quale viene convenzionalmente suddivisa la superficie terrestre); in Europa è presente in tutti i Paesi, eccezion fatta per l’Islanda. Non è facile valutare il numero di beccacce presenti nel continente europeo; sono state effettuate diverse stime, ma i dati a disposizione sono spesso discordanti; alcuni ritengono ragionevole quantificare il numero di beccacce presenti in Europa in circa 15 milioni di esemplari.
Oltre ai cacciatori, che considerano la beccaccia una preda molto ambita, i più pericolosi nemici di questo uccello sono i rapaci.
La beccaccia viene considerata una specie silvicola, il suo habitat naturale è rappresentato dai boschi con prevalenza di betulle, castagni, faggi, frassini, larici, ontani, querce ecc. Preferisce ambienti non particolarmente folti con un terreno morbido e umido e privi di erbe eccessivamente alte.

La beccaccia (Scolopax rusticola) è anche conosciuta come la “regina del bosco”
Beccaccia: le caratteristiche
La beccaccia è un uccello di piccole dimensioni (l’altezza oscilla mediamente fra i 33 e i 35 cm), l’apertura alare è di circa 50-60 cm e ha un becco alquanto lungo (può arrivare agli 8 cm). Il piumaggio ha una colorazione molto simile a quella del sottobosco delle foreste in cui vive e ciò le consente di mimetizzarsi in modo perfetto; il colore dominante delle piume infatti è un marrone rossiccio misto a tinte brune, grigie, rosse, nere e bianche. Sul capo sono presenti fasce orizzontali di colore scuro. Il piumaggio degli esemplari giovani è diverso da quello che avranno in età adulta. Nella beccaccia non c’è un evidente dimorfismo sessuale.
La stagione della riproduzione della beccaccia inizia nel periodo compreso fra febbraio e marzo e termina tra agosto e settembre. Nelle zone più fredde la stagione riproduttiva inizia generalmente un po’ più tardi, di solito nel mese di aprile. Nel corso della stagione riproduttiva il maschio della beccacce esegue frequentemente delle parate nuziali che hanno lo scopo di attirare la femmina. A differenza di quanto avviene per altre specie, le beccacce sono uccelli poligami. Il nido della beccaccia è costituito da depressioni del terreno che hanno solitamente un diametro di circa 15 cm; la beccaccia riempie il nido con delle foglie ammassate in modo sommario; il nido viene generalmente ricavato nelle vicinanze di zone umide. È compito della femmina di beccaccia occuparsi della collocazione e della preparazione del nido.
La beccaccia è un uccello molto tollerante con gli esemplari della propria specie e pertanto non è infrequente rinvenire diversi nidi posti a brevi distanze fra loro. La beccaccia depone solitamente quattro uova (la covata è annua, anche se in alcuni casi sono registrate due covate); la cova dura circa tre settimane. L’allevamento dei piccoli, compito esclusivo delle femmine, è abbastanza breve (circa quindici giorni).
La beccaccia si alimenta con larve, vermi e insetti che vengono catturati tra le foglie che la beccaccia smuove con facilità grazie al suo becco piuttosto lungo; in alcuni casi cerca il subo cibo frugando fra gli escrementi dei bovini.
Il canto della beccaccia

Beccaccia (Scolopax rusticola)
La caccia alla beccaccia
La beccaccia è una preda molto ricercata a livello venatorio; stime relativamente recenti parlano di circa 3-4 milioni di individui abbattuti in Europa; la maggior parte di questi (oltre il 90%) sono relativi all’attività venatoria di Francia, Italia e Grecia. La beccaccia viene generalmente cacciata durante il periodo di migrazione autunnale e anche nel periodo primaverile (in diversi Paesi dell’est). Non è una preda particolarmente facile se non in particolari momenti; in un recente passato la beccaccia poteva essere cacciata anche nella semioscurità durante l’alba e al tramonto, momenti in cui essa risulta essere una preda troppo facile a motivo del suo volo “eccessivamente regolare” la caccia alla beccaccia in queste occasioni viene definita posta infame e, attualmente, è proibita ed è consentita solamente la caccia in condizioni di luce già buone.
In genere si usano cani da ferma o da cerca. Un cane particolarmente adatto a questa caccia è il cocker spaniel inglese (il termine cocker deriva proprio dal nome della beccaccia, wookcock in inglese), questo simpatico cane infatti veniva ampiamente utilizzato proprio per la caccia a questo tipo di uccello.
Nonostante la relativa diffusione dell’animale, la caccia alla beccaccia non deve comunque essere considerata compatibile con la caccia sostenibile.