I Roditori sono l’ordine di Mammiferi più numeroso in termini di numero di specie ascritte (probabilmente non in termini di biomassa), comprendente oltre il 40% delle specie totali di Mammiferi attualmente esistenti. Sono caratterizzati dalla dentatura priva di canini, con un notevole sviluppo dei muscoli masticatori. Hanno una diffusione cosmopolita e vivono in ambienti differenti e a volte inospitali. Diverse sono le varietà e le abitudini; vi sono razze terricole, arboricole, ipogee, acquatiche, diurne e notturne. Presentano taglie di diversa grandezza che vanno dal topolino di casa lungo circa 10 cm al capibara (vive nelle paludi delle foreste dell’America meridionale) che arriva fino a 1,20 m; diversa la forma dei loro arti (presentano in genere quattro dita gli anteriori e cinque i posteriori) che nelle specie che vivono nei deserti sono notevolmente sviluppati per permettere loro lunghi salti; diversa anche la forma delle unghie, in alcune specie ad artiglio e in altre a forma di zoccoli. Il mantello, molto pregiato e abbondante in alcune razze (cincillà), è praticamente assente in altre o formato da aculei lunghi anche 30 cm (istrice). Tra i sensi sono molto sviluppati l’udito e l’olfatto. I Roditori sono da un lato molto nocivi per l’uomo perché recano danno all’agricoltura e sono portatori di numerose malattie, ma costituiscono un’importante riserva di cibo per i Rettili, gli Uccelli e i Mammiferi carnivori. Il loro numero elevato è una diretta conseguenza della loro capacità riproduttiva e dell’adattamento all’ambiente.
Il topo e il porcellino d’India
Il rappresentante più noto è sicuramente il topo; il nome indica molti Roditori dal corpo allungato, ricoperto da un fitto pelame, coda di solito lunga e affusolata. Onnivori e prolifici, i topi sono diffusi in Italia in varie specie, il topo domestico, il topo campagnolo (arvicola campestre) e il topo delle risaie, tutti inferiori ai 10 cm di lunghezza. i topi possono arrecare danni anche ingenti alle colture e alle provviste umane di cibo, oltre a essere vettori di una serie di malattie, come la leptospirosi.

Il topolino delle risaie (Micromys minutus Pallas, 1771) è in grado di arrampicarsi agilmente sugli esili steli dei cereali grazie anche alla lunga coda prensile
Simile al topo è la cavia o porcellino d’India; originaria del Sudamerica, fu usata da Koch e da altri batteriologi come animale da laboratorio; ancora oggi il nome indica ratti e altri roditori che vengono attualmente usati in numero decisamente maggiore nella ricerca scientifica. La sua sorte è molto diversa: in Europa e nel Nordamerica è un animale da compagnia mentre nei Paesi sudamericani è consumata come cibo. Di vario colore, le cavie hanno capo piccolo e allungato, corpo tozzo, pelo raso e senza coda.

La cavia domestica (Cavia porcellus Pallas, 1776) o porcellino d’India è il roditore usato originariamente dal batteriologo Robert Koch per gli esperimenti da laboratorio, ma è divenuto un animale da compagnia. In alcuni paesi dell’America del Sud, come Perù, Bolivia ed Equador, viene cucinato e consumato come cibo umano (al forno alla griglia)
Il criceto
Ormai diventato anche animale da compagnia, il criceto (detto anche hamster) vive principalmente in Europa centrale e orientale. Ha corpo tozzo, pelo morbido di colore vario ed è lungo 30 cm circa. Di colore rosso-giallastro, ha le parti inferiori nere, coda e arti corti e zampe dotate di forti unghie. Vegetariano, può anche nutrirsi di insetti, lucertole e topi. In estate scava nei campi delle tane con varie gallerie che portano a camere laterali, a volte aperte verso l’esterno, utilizzate per allevare i piccoli e dove raccoglie riserve di cibo (noci, castagne, semi vari per l’inverno). Per trasportare il cibo nella tana utilizza come serbatoio le proprie guance. In autunno si ritira nella tana scavata in estate chiudendo tutte le vie di accesso. Il criceto, a volte dannoso per le colture agricole, si riproduce molto velocemente.

Il criceto dorato (Mesocricetus auratus Waterhouse, 1839), conosciuto come criceto siriano, è il primo criceto ad essere stato oggetto di allevamento
Il lemming
Simile al criceto, il lemming è un piccolo roditore dalla folta pelliccia che vive nelle zone settentrionali dell’emisfero boreale (Scandinavia e America), si ciba di muschi e licheni. Periodicamente, in seguito alla talora smisurata capacità di proliferazione, compie enormi migrazioni di massa che portano a una drastica riduzione della popolazione ripristinando l’equilibrio biologico nell’ecosistema che lo ospita.

Il lemming è famoso per la sua aggressività, che lo porta senza timore ad attaccare anche animali più grandi di lui
Lo scoiattolo
Lo scoiattolo comune è diffuso nei boschi di conifere dell’Europa, misura una ventina di centimetri ed è caratterizzato dalla lunga coda. Muta il colore della livrea, rossastra in estate, grigio scuro in inverno. Simili sono lo scoiattolo grigio (di provenienza americana, è stato introdotto in Europa, Italia compresa, in molti parchi) e lo scoiattolo dell’Asia. La denominazione scoiattolo volante, invece, indica propriamente una tribù di Roditori. Lo scoiattolo volante è dotato di patagio; nel nostro continente è diffusa una sola specie. In modo improprio vengono definiti scoiattoli volanti non solo il petauro dello zucchero (è un Marsupiale), ma anche gli scoiattoli volanti africani (Roditori)) e alcuni Mammiferi placentati detti anche talvolta, sempre impropriamente, lemuri volanti.

Lo scoiattolo comune (Sciurus vulgaris, Linneo, 1758) è detto anche scoiattolo rosso; è una specie autoctona dell’Europa ma il suo habitat si spinge anche in Asia fino alla Cina e al Giappone
Della stessa famiglia dello scoiattolo, il cane della prateria è un roditore, tipico delle praterie americane.
Il ghiro
Il ghiro è un piccolo roditore di colore grigio, con la coda simile a quella degli scoiattoli e con orecchie piccole e appuntite. Molto comune nei nostri boschi, dove si nutre di gemme, frutta, insetti, uova e piccoli uccelli. D’inverno cade in letargo (da qui l’espressione dormire come un ghiro).

Il ghiro (Glis glis Linnaeus, 1766) predilige i boschi folti tra i 600 e i 1.500 metri di altitudine
Il castoro
Il castoro è noto come animale da pelliccia, anche se attualmente tale commercio sta rapidamente contraendosi. Due sono le specie: il castoro europeo e il castoro nordamericano. Il castoro è lungo circa 75 cm e alto meno di 30, si tratta della seconda più grande specie di Roditori esistenti al mondo dopo i capibara. Ha coda larga e piatta, ricoperta di scaglie che in genere funziona da sostegno sulla terra ferma e come timone in acqua, ma che, in caso di pericolo, viene sbattuta sull’acqua, segnalando l’allarme. Le zampe posteriori sono palmate e tutte le dita sono munite di artigli. Vive lungo i corsi d’acqua, protegge la sua tana che è in genere formata da una galleria, costruendo dighe e sbarramenti con rami o altro materiale che si procura utilizzando i potenti incisivi.

Il castoro americano (Castor canadensis Kuhl, 1820) popola le foreste di Canada, Alaska e di gran parte degli Stati Uniti
La nutria
La nutria (castorino) è originaria dell’America meridionale, ha tronco e capo simili a quelli del castoro; le zampe robuste sono munite di cinque dita con unghie e collegate fra loro, negli arti posteriori, da una membrana; la coda è coperta di piccole squame; il mantello bruno è formato da una fitta e morbida lanetta mescolata a peli setolosi. È un’ottima nuotatrice e vive principalmente vicino a corsi d’acqua, laghi e paludi. In Europa si diffuse dopo la Seconda guerra mondiale a causa della chiusura di molti allevamenti per il conflitto e la liberazione dei roditori in ambiente naturale; in Italia comparve negli anni ’60-’70 del XX sec. in Campania, Lazio, Toscana e Veneto e ora è presente in tutta la penisola. Causa gravi danni agli argini per le sue attività di scavo; per la sua voracità è accusata di modificare gli ecosistemi palustri in cui vive

La nutria (Myocastor coypus Molina, 1782) è detta anche miopotamo o castoro di palude; il nome comune deriva dallo spagnolo nutria, alterazione del latino lutria (lontra)
l cincillà
Altro roditore una volta cacciato o allevato per la sua morbida pelliccia, di colore cenerino, è il cincillà, tipico delle Ande. Erbivoro, notturno e terricolo, ha arti posteriori più sviluppati di quelli anteriori.

Il cincillà a pelo lungo (Chinchilla lanigera Molina, 1782) è considerato una specie vulnerabile, a lungo utilizzato per la sua pelliccia. Si tratta di un animale crepuscolare e gregario
La marmotta
La marmotta ha una folta pelliccia bruna, con corpo, zampe e coda tozzi. Vive sulle Alpi, sui Carpazi e sui Pirenei. Lunga circa mezzo metro, si nutre di radici ed erba e in inverno cade in letargo in tane profonde. Emette un fischio per segnalare un pericolo. Una volta ricercata per la pelliccia, è una specie protetta.

La marmotta delle Alpi (Marmota marmota Linneo, 1758) vive tra i 2.000 e i 3.000 metri di altitudine
L’istrice
L’istrice ha colore bruno, lungo circa mezzo metro, è ricoperto da aculei che erige come difesa quando si sente minacciato. Vegetariano, vive in zone cespugliose o rocciose. È presente in Africa settentrionale, in Asia occidentale e in Italia centromeridionale. Spesso viene detto porcospino, anche se tale denominazione è impropria, riferendosi correttamente al riccio.

L’istrice crestato (Hystrix cristata Linneo, 1758) ha aculei che possono arrivare fino ai 30 cm di lunghezza
Mammiferi Roditori – Classificazione
- Tipo (phylum): Cordati
- Sottotipo (subphylum): Vertebrati
- Classe: Mammiferi
- Ordine: Roditori
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