I Perissodattili sono un ordine di Mammiferi al quale appartengono il cavallo e le forme affini, i rinoceronti e i tapiri. Caratteristica distintiva di questo gruppo di Ungulati è la presenza di arti con dita dispari (perissodattili = imparidigitati), dovuta alla scomparsa di alcune di esse, che ha prodotto arti con asse portante sul terzo dito.
Il cavallo
Grande mammifero erbivoro, il cavallo ha testa allungata di forma triangolare e collo diritto su cui poggia una folta criniera, coda corta con lunghissimi peli, orecchie corte e diritte, corpo snello e muscoloso, arti lunghi e terminati da un solo dito coperto dallo zoccolo. Il cavallo ha dentatura composta da molari e canini a crescita continua. Il mantello può essere semplice (bianco, nero, sauro) o composto, come il roano, il baio ecc. Il cavallo domestico, di origine assai antica, risale all’Eocene inferiore quando l’Eohippus, progenitore di stazza molto piccola, si evolvette aumentando di mole e originando l’estinto Tarpan. In seguito, la linea evolutiva giunse al Caballus fossilis, scomparso dalle regioni dell’America e passato in Europa, dove ha assunto l’aspetto attuale. Grandemente utilizzato nelle epoche passate negli eserciti, nel lavoro dei campi, nelle comunicazioni e nelle spedizioni, il cavallo ha ceduto il passo nell’era moderna alla meccanizzazione, essendo oggi allevato solo per diletto: l’unico attuale esemplare ancora allo stato selvatico è il cavallo di Przewalski, abitante le steppe della Siberia.

Una coppia di cavalli di Przewalski; prendono il nome da un generale russo, esploratore e naturalista che per primo li osservò allo stato libero nel 1881
L’asino
L’asino si distingue dal cavallo per la maggiore lunghezza delle orecchie, gli zoccoli piccoli e stretti e il colore uniforme del mantello. Gli asini sono distinti in due gruppi, selvatici e domestici; quelli selvatici, a loro volta, sono suddivisi in africani e asiatici. L’asino domestico si ritiene derivato dalla forma selvatica africana e viene impiegato per i lavori pesanti al tiro, alla sella e al basto. L’incrocio con il cavallo produce il mulo e il bardotto.

L’asino (Equus africanus asinus Linneo, 1758), chiamato anche somaro, è considerato una sottospecie dell’asino africano (Equus africanus africanus)
Il mulo
Il mulo è l’ibrido infecondo derivato dall’incrocio tra asino e cavalla (il bardotto è l’ibrido non fecondo nato dall’incrocio di un’asina con un cavallo). Resistente e robusto, è adatto a lavori faticosi e alla cavalcatura. Generalmente il mulo assomiglia più all’asino per la resistenza alle fatiche, la longevità e la rudezza mentre per la mole, l’altezza e la struttura scheletrica è simile al cavallo. Il mulo è meno sensibile del cavallo alle malattie; sovente ha un carattere molto cocciuto, tuttavia per determinati impieghi è insostituibile.

Il mulo è il più antico ibrdio di mammifero, tanto da essere già conosciuto dalle civiltà degli antichi egizi e degli assiri
La zebra
Molto simile al cavallo e caratterizzata dal tipico mantello a strisce verticali bianche e nere, la zebra è tipico animale africano. Tra le varie specie conosciute vi sono la zebra reale o di Grévy, che vive nelle savane dell’Africa orientale, la zebra di montagna, diffusa nelle zone montagnose dell’Africa meridionale e la zebra delle steppe, la più comune, che vive nell’Africa orientale.

La zebra reale o zebra di Grévy è la più grande delle zebre; si distingue per le strisce più fitte sul mantello. Prende il nome dal Presidente francese Paul Jules Grévy (presidente dal 1879 al 1887)
Il rinoceronte
Il rinoceronte vive in Africa e in Asia del sud. Di corporatura tozza e massiccia, con altezza fino a 2 m e lunghezza fino a 4,5 m, presenta uno o due corni nasali, da cui per frantumazione si ottiene una polvere scioccamente ritenuta afrodisiaca. I rinoceronti hanno indole pacifica e reagiscono solo se provocati. Il più comune è il rinoceronte nero, il più grande è il rinoceronte bianco. In Asia si annoverano il rarissimo rinoceronte di Sumatra e il rinoceronte indiano.

Il rinoceronte bianco (Ceratotherium simum Burchell, 1817) è la più grande specie di rinoceronte vivente. Il colore del mantello non è bianco, ma grigio, in quanto ama rotolarsi nel fango
Il tapiro
Il tapiro ha corpo tozzo e muso dotato di corta proboscide e ha buona attitudine al nuoto e alla corsa. Si possono distinguere quattro specie, la più nota delle quali è il tapiro americano di colore grigiastro scuro, che arriva ai 2 m di lunghezza con la femmina ed è diffuso nelle foreste dell’America centromeridionale. Il tapiro indiano si differenzia dal precedente per la parte dorsale bianca e vive in Malesia, Sumatra e Malacca.

Una specie di tapiro, il tapiro malesiano o della gualdrappa (Acrocodia indica Desmarest, 1819); è il più grande delle quattro specie di tapiro, potendo arrivare a pesare più di 300 kg
Mammiferi Perissodattili – Classificazione
- Tipo (phylum): Cordati
- Sottotipo (subphylum): Vertebrati
- Classe: Mammiferi
- Ordine: Perissodattili
Indice materie – Zoologia – Perissodattili