I Passeriformi comprendono circa la metà delle specie di uccelli oggi viventi. Sono caratterizzati da piccola e media taglia (in genere quelli italiani hanno dimensioni dai 10 ai 20 cm, tranne i Corvidi che hanno dimensioni medie), corpo slanciato, movimento a saltelli sul terreno e volo agile e veloce. Diffusi in tutto il pianeta, nidificano e hanno spiccate doti di cura parentale della prole inetta.
Il passero
Passero è il nome comune che indica varie specie di Uccelli che sono i rappresentanti tipici dell’ordine. I passeri generalmente hanno piume di colore bruno e nero. Sono molto socievoli e spesso fanno nidi sugli alberi o dentro cavità, nidificando in colonie. Sono prevalentemente granivori e hanno regime alimentare misto, ma, nel periodo di allevamento dei piccoli, mangiano anche molti insetti e larve; chiassosi e vivaci, i passeri sono attivi cacciatori. In Italia è particolarmente diffuso il passero d’Italia, che è molto simile al passero domestico (o europeo), altra specie di grande diffusione; i passeri si nutrono di gemme, insetti e frutti, ma anche dei rifiuti. Alcune specie, come la passera mattugia, si trovano anche nei boschi.

Il passero comune è molto dipendente dall’uomo e vive senza problemi anche nelle aree fortemente antropizzate
La rondine
Le specie di rondini sono quasi tutte migratrici, si nutrono di insetti, sono molto abili e resistenti al volo grazie al loro corpo particolarmente aerodinamico, hanno piumaggio di colore nero o scuro, con ali dalle estremità sottili e appuntite, coda forcuta. L’area di diffusione tocca in estate l’Europa, l’Asia centrosettentrionale, il Giappone e l’America del nord; in inverno l’Africa centrale, l’India, la Birmania, la Cina, le Filippine e il Messico. La rondine giunge in Italia in marzo e in aprile, nidifica in coabitazione con l’uomo, in ogni luogo favorevole (in particolare se campestre), riadattando molte volte nidi costruiti negli anni precedenti. Si nutre di insetti che cattura in volo. Nei nidi molto robusti le femmine depongono da quattro a sei uova dal colore bianco con macchie rosso scuro. La migrazione autunnale viene condotta in stormi composti da migliaia di individui. Le specie diffuse in Italia sono la rondine comune e il balestruccio che è la rondine più diffusa nelle città. Cosmopolite (non sono presenti solo nella Nuova Zelanda e nell’Antartide), le rondini sono intimamente associate alla vita dell’uomo dal quale ricevono cibo e protezione. Da notare che i rondoni non sono Passeriformi, ma Apodiformi.

Il balestruccio (Delichon urbicum Linneo, 1758) è un uccello migratore che sverna in Africa al sud del Sahara
Il merlo
Altro Passeriforme molto diffuso è il merlo, lungo oltre 20 cm, 10 dei quali per la coda, con becco e palpebre gialli e piumaggio nero brillante nei maschi, mentre le femmine hanno piumaggio bruno e becco scuro. Diffuso in Italia, si è adattato alla vita in città e in campagna, cibandosi di vermi, frutta, bacche. Dotato di canto con fischi melodiosi riesce a imitare molti suoni.

Un esemplare maschio di merlo comune (Turdus merula Linneo, 1758): la specie presenta un notevole dimorfismo sessuale, in quanto la femmina è color bruno-nero senza il caratteristico becco giallo. Il merlo è monogamo per tutta la vita e le coppie vivono in genere isolate
Il pettirosso
Di colore marrone con il petto rosso brillante, ventre bianco e becco sottile, il pettirosso vive nelle zone alberate dell’Eurasia e dell’Africa nordoccidentale. Si nutre di insetti e di semi. È migratore e sverna parzialmente in Italia. Nidifica sul terreno, nelle cavità degli alberi e sulle siepi in prossimità di giardini e insediamenti urbani.

Un esemplare di pettirosso (Erithacus rubecula, Linneo, 1758); la caratteristica macchia rosso-arancione è presente solo negli adulti
Allodola e fringuello
L’allodola è famosa per la bellezza del suo canto. Si muove sul terreno con saltelli a zampe unite. Costruisce il nido nelle depressioni dei terreni (non si posa mai sugli alberi) e la femmina può effettuare fino a tre covate annue. È un uccello gregario, d’inverno compie voli migratori stagionali verso i Paesi più caldi ed è molto diffuso in Italia dove staziona quasi ovunque.
Con ali bianche e brune, capo grigio e parti inferiori rossicce, il fringuello è comune in Italia, vive nei boschi ed è noto per il suo melodioso canto. Comune è anche il fringuello alpino che nidifica in montagna.

Il fringuello (Fringilla coelebs Linneo, 1758); il nome latino della specie significa celibe, in quanto Linneo notò che solo le femmine della popolazione in Svezia in autunno migravano al Sud, lasciando soli i maschi
Della stessa famiglia del fringuello è il canarino selvatico. Di colore giallo, è originario delle isole Canarie. Si nutre di insetti, frutta e semi. Viene allevato in tutto il mondo per il suo canto e la sua bellezza. In cattività, può vivere fino a tredici anni e riprodursi fino a tre volte l’anno. A differenza del canarino selvatico, quello domestico è stato selezionato in centinaia di varietà e di razze diverse, con svariati colori con l’esclusione del nero e del blu puri.
Cardellino, verdone e cinciallegra
Di colore rosso e giallo, il cardellino vive nelle zone ricche di vegetazione dell’Eurasia occidentale e dell’Africa settentrionale. Apprezza particolarmente i semi del cardo. Ha un canto particolarmente melodioso. È in pericolo di estinzione poiché non sempre riesce a riprodursi in cattività.

I colori sgargianti del piumaggio del cardellino (Carduelis carduelis Linneo, 1758) sono presenti sia nel maschio sia nella femmina

Il verdone comune (Chloris chloris Linneo, 1758) è detto anche verdello
Di colore verdastro, il verdone è presente in Eurasia e in Africa. Vive in zone alberate e difficilmente si lascia avvicinare dall’uomo.
Con testa e collo neri e corpo giallo, la cinciallegra si nutre di larve e insetti. Per tale ragione è molto utile nell’agricoltura. Si muove in stormi alla ricerca di cibo, a volte anche con altri tipi di volatili. Si riproduce e nidifica nelle cavità degli alberi. Simile è la cinciarella.

La cinciallegra (Parus major Linneo, 1758) è un animale molto territoriale e può rivelarsi aggressivo nei confronti di altre specie
In Italia è molto comune anche la capinera (ricordata anche dal Verga nel suo romanzo Storia di una capinera), di color bruno (il capo è nero negli esemplari maschi). Si ciba di insetti e bacche. Costruisce con cura il suo nido sugli alberi e tra i cespugli.
Fra i Passeriformi più piccoli (circa 10 g) è da annoverare lo scricciolo, comune in Nord America, Europa, Nordafrica e Asia. Lo scricciolo è insettivoro ed è stanziale; vive prevalentemente in località umide e abbondanti di cespugli. In inverno è presente in pianura e vicino ai centri abitati, mentre in estate predilige le zone montane.

Lo scricciolo ha la curiosa caratteristica di tenere sempre la coda alzata
Lo storno, di colore nero macchiettato di chiaro, vive in Eurasia, da dove sverna in Africa. Si muove in formazioni molto numerose.

Lo storno comune (Sturnus vulgaris Linneo, 1758) è presente in tutti i continenti tranne l’America del Sud e l’Antartide
Le averle sono diffuse in Europa, Asia e Africa; dotate di becco adunco, si nutrono di insetti e piccoli animali. Tra le specie, l’averla maggiore, di colore grigio, bianco e nero, che vive in zone ricche di vegetazione, l’averla piccola (Lanius collurio) di colore grigio e l’averla cinerina di colore grigio chiaro, con una mascherina sugli occhi.
I Corvidi
I Corvidi sono una famiglia di Passeriformi che raggruppa uccelli di dimensioni medie, con becco grande e robusto. Il rappresentante che dà il nome alla famiglia è il corvo, di cui sono note molte specie; il corvo comune o corvo nero ha piumaggio splendente con riflessi metallici, è onnivoro, si nutre anche di carogne d’animali, è diffuso dall’Europa Occidentale fino alle steppe dell’Altaj con popolazioni stanziali, ma in maggior parte migratorie (è di passaggio anche in Italia). Il corvo imperiale è il più grosso dei Passeriformi (70 cm) e in Italia è specie non comune, ma stanziale.

La ghiandaia (Garrulus glandarius Linneo, 1758) ha un verso stridulo, ma è capace anche di imitare altri uccelli e addirittura la voce umana
Di colore variopinto, la ghiandaia comune è diffusa nei boschi dell’Europa e dell’Asia occidentale. Emette suoni per comunicare situazioni di pericolo agli altri animali. Si nutre di uova, piccoli uccelli, semi e frutti. Sotterra le ghiande di cui si ciberà durante l’inverno. È riconoscibile per la presenza di un ciuffo sulla testa striato di nero e di una fascia blu sull’ala.
La gazza (o gazza ladra, perché ruberebbe e nasconderebbe oggetti lucenti, da ricordare l’opera rossiniana La gazza ladra) è lunga circa 50 cm, ha coda lunga quanto il corpo, il piumaggio nero con riflessi verdi e bianchi. È di indole molto vivace, spesso si muove in coppia, distrugge i nidi degli altri uccelli. Si può addomesticare, ma non è commestibile.

La gazza (Pica pica Linneo, 1758) è un uccello molto curioso e intelligente, con rituali sociali complessi; vive in genere solo in coppia o a piccoli gruppi
Di colore nero e grigio, la cornacchia è presente in Europa e in Asia; è il Corvide più comune in Italia, in quanto si adatta molto bene alle zone antropizzate. Si nutre anche di carogne. Nidifica sugli alberi e sulle rocce ed emette suoni sgradevoli. È dannosa per l’agricoltura.

La cornacchia (Corvus corone Linneo, 1758) è conosciuta anche coi nomi di cornacchia comune europea o cornacchia nera
Altri Corvidi sono la taccola, la nocciolaia e il gracchio.

La taccola (Coloeus monedula Linneo, 1758) si distingue dagli altri Corvidi per il collo leggermente più chiaro e gli occhi azzurri

La nocciolaia (Nucifraga caryocatactes Linneo, 1758) è un uccello monogamo: la femmina depone da 2 a 4 uova

Il gracchio (Pyrrhocorax graculus Linneo, 1766) è un uccello monogamo: le coppie rimangono unite per tutta la vita e tendenzialmente nidificano anche nello stesso luogo
Uccelli Passeriformi – Classificazione
- Tipo (phylum): Cordati
- Sottotipo (subphylum): Vertebrati
- Classe: Uccelli
- Ordine: Passeriformi
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