Gli Ofidi sono un sottordine obsoleto che comprende i serpenti.
Caratteristica comune di molti serpenti è quella di essere velenosi. Il veleno dei serpenti si è evoluto con un processo in cui un gene codificante una proteina è stato duplicato e la copia è espressa selettivamente nella ghiandola velenifera; la selezione naturale è alla base della comparsa e della diversificazione delle tossine per contrastare le difese delle prede.
Il serpente più velenoso è il taipan dell’interno (vive in Australia e in Nuova Guinea) che con un singolo morso è in grado di iniettare anche oltre 0,1 g di veleno, sufficiente per uccidere un centinaio di essere umani, mentre quello che miete più vittime (si parla di 10.000 vittime l’anno) è la vipera di Russell (diffusa in India e nel sud-est asiatico).

Un taipan dell’interno (Oxyuranus microlepidotus), nel Queensland (Australia); con la sua alta carica velenosa del morso, si ritiene sia quasi sette volte più velenoso di un serpente a sonagli
L’assenza di arti è una caratteristica comune a tutti i serpenti (a differenza dei Lacertidi), ma non è esclusiva fra i Rettili. Infatti, è presente anche nelle Anfisbene, Squamati dall’aspetto di lombrichi, che vivono nel suolo o sotto le pietre.

La vipera di Russell (Daboia russelii, Shaw e Nodder, 1797) può arrivare a superare il metro di lunghezza
Vediamo gli Ofidi più comuni.
Il crotalo
I crotali (comunemente detti serpenti a sonagli) raggruppano serpenti molto velenosi presenti nelle Americhe dal sud del Canada al nord dell’Argentina. Il nome deriva dal greco krotalon (“sonaglio”) che indica il tipico sonaglio di anelli cornei presente sulla parte finale della coda che viene fatto vibrare emettendo un suono caratteristico.
Tipici dei serpenti a sonagli sono anche i due denti aguzzi utilizzati per iniettare il veleno e la presenza di sensibilissimi recettori a infrarossi, in due fossette tra l’occhio e la narice, che permettono di individuare le prede e sono molto importanti, poiché i crotali sono sordi. Gli infrarossi generati dal calore del corpo della preda colpiscono i recettori, permettendo al serpente di capire dimensione e distanza della preda.

Il serpente a sonagli è di grandi dimensioni e può arrivare a pesare sette kg
Il serpente corallo è dotato di un potente veleno; ha medie dimensioni con pelle di vari colori, vive nelle regioni sudorientali degli Stati Uniti d’America e il nord-est del Messico. A differenza di altri serpenti, il serpente corallo presenta una colorazione molto vistosa, con anelli di spessore variabile, gialli, rossi e neri, dalla testa fino alla fine della coda. La sequenza cromatica è molto importante per il riconoscimento della specie, poiché esistono altri serpenti non velenosi che imitano i colori del serpente corallo come strategia difensiva (mimetismo batesiano).
Lungo anche un metro, il serpente di mare vive nei mari della Polinesia. Respira a pelo dell’acqua grazie alla particolare posizione delle narici.
Il boa
Di grandi dimensioni e con un manto dai colori vivaci e maculato, i boa hanno come rappresentante più noto il Boa constrictor, lungo più di 4 m, con un corpo possente con il quale stritola le sue prede (piccoli mammiferi o anfibi) e che termina con una breve coda prensile. È diffuso nell’America centrale e meridionale, dove vive nelle foreste. Non è velenoso, è cacciato per la carne e la pelle.

Il boa (Boa constrictor Linneo 1758) vive nelle zone umide delle foreste tropicali.
Fra i Boidi, da ricordare l’anaconda comune che ha grandi dimensioni (lunga anche più di 8 m con una circonferenza di oltre mezzo metro) e peso (può superare i 100 kg); conduce vita acquatica e, quando è fuori dall’acqua, si adagia sugli alberi. Non è velenosa e ha un’indole non aggressiva; si nutre di prede vive, uccelli e piccoli mammiferi che cattura e stritola tra le proprie spire.

L’anaconda verde (Eunectes murinus, Linnaeus, 1758) è conosciuta anche come anaconda gigante; vive nelle foreste tropicali del Sud America
I pitoni sono serpenti non velenosi, molto lunghi, comuni nei Paesi tropicali. Si nutrono di piccoli animali, ma alcune specie di grandi dimensioni sono in grado di inghiottire anche capre e maiali. Da ricordare il pitone reale, lungo anche 1,5 m, vive nelle foreste dell’Africa occidentale ed è caratteristico perché durante la cova si arrotola sulle uova.
Il biacco e la biscia
Il biacco, chiamato anche milordo, è abbastanza comune in Italia e nell’Europa centromeridionale. Il suo agile corpo può raggiungere i 2 m di lunghezza; il capo è generalmente nero con piccole strisce verdi e gialle, le parti inferiori del corpo si presentano chiazzate con gli stessi colori della testa. È di indole aggressiva, ma non è velenoso. Si nutre di lucertole, rane e bisce.

Il biacco (Hierophis viridiflavus, Lacépède, 1789) è molto comune nelle aree non antropizzate di campagne e lungo le rive dei fiume o nelle zone umide di Italia, Francia, Slovenia, Croazia e Malta
La biscia d’acqua (natrice dal collare) ha corpo lungo fino a un metro e colore grigio olivastro con macchie nere. Nuotatrice, innocua, si nutre di pesci e rane avendo come habitat luoghi erbosi nei pressi dei corsi d’acqua.
In Italia esistono una quindicina di serpenti, alcuni appartenenti alla famiglia dei Colubridi, quattro a quella dei Viperidi. Molti innocui Colubridi vengono spesso confusi con le vipere.

La biscia d’acqua (Natrix natrix, Linneo, 1758) è chiamata anche biscia dal collare per via della striscia gialla dietro il capo; è un serpente non velenoso
La vipera
Le vipere sono Rettili squamati, con testa grande e separata dal corpo, con pupille verticali e denti erigibili entro i quali scorre il veleno e il cui prototipo è l’aspide (o vipera comune), lunga circa 70 cm. Non aggressiva, la vipera morde solo per difendersi. In Italia, oltre alla vipera comune, sono presenti anche la vipera cornuta, la vipera dell’Orsini e il marasso. Il veleno della vipera può essere molto pericoloso. Il morso si contraddistingue per la presenza di due forellini sulla cute, distanziati di circa un centimetro.

La vipera comune (Vipera aspis aspis, Linneo, 1758) è tra i serpenti più diffusi in Italia; il suo areale si estende nell’Europa occidentale dalla Sicilia ai Pirenei e, al nord, fino alla Foresta nera. Predilige luoghi assolti e poveri di vegetazione
Il cobra
Cobra è la denominazione comune di serpenti velenosi il cui morso può provocare la morte di un uomo in pochi minuti. Il cobra comune, diffuso nell’Africa settentrionale, è noto anche come aspide di Cleopatra, dal nome della regina egiziana Cleopatra, che si uccise con il suo morso. Il cobra dagli occhiali, diffuso nell’Asia sudorientale, è di colore giallastro, presenta sul collo macchie a forma di occhiali, da cui il nome.

Il cobra, se si sente minacciato, è in grado di allargare il collo per formare il tipico “cappuccio”. In India è venerato come animale sacro
Alla stessa famiglia del cobra appartengono i mamba, che vivono nelle foreste tropicali dell’Africa; il mamba nero è il più grande serpente velenoso africano, meno conosciuto del comunque pericoloso mamba verde.
Rettili Ofidi – Classificazione
- Tipo (phylum): Cordati
- Sottotipo (subphylum): Vertebrati
- Classe: Rettili
- Ordine: Squamati
- Sottordine: Ofidi
Indice materie – Zoologia – Ofidi