Roosevelt fu il presidente degli Stati Uniti che dovette fronteggiare la grave crisi economica che colpì il Paese tra le due guerre mondiali.
Entrati in guerra nel 1917, gli Stati Uniti avevano avuto un grande peso nella soluzione rapida del primo conflitto mondiale, ma il presidente Wilson non era riuscito a far ratificare dal senato i trattati di pace e l’ingresso degli Stati Uniti nella Società delle Nazioni. I successivi presidenti repubblicani rafforzarono il protezionismo, ma l’assenza di ogni regola economica condusse alla sovrapproduzione e alla speculazione, mentre la proibizione dell’alcol favorì il gangsterismo. Nel 1929 il crack nella borsa di Wall Street (giovedì nero) inaugurò una crisi economica e sociale senza precedenti.
Con la presidenza del democratico Franklin D. Roosevelt nel 1933 iniziò quindi la politica del New Deal; le principali linee di intervento riguardarono la svalutazione del dollaro, le assicurazioni per la disoccupazione e la vecchiaia, l’istituzione di un sistema di garanzie sui prezzi dei prodotti agricoli e quindi l’avvio della spesa pubblica con la costruzione di grandi opere. Dal punto di vista pratico i risultati furono lenti, anche per l’opposizione decisa degli ambienti più conservatori e la fine della crisi poté essere dichiarata solo dopo la Seconda guerra mondiale.

Franklin Delano Roosevelt è fra i presidenti più popolari negli Stati Uniti
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