Durante la restaurazione, i governi rafforzarono i regimi polizieschi e nacquero nei vari Paesi organizzazioni clandestine che originarono i moti del terzo decennio del XIX sec.
In Spagna vi furono rivolte militari e scoppiò la guerra civile terminata dopo tre anni con la restaurazione di Ferdinando VII. La Spagna perse però tutte le colonie dell’America Latina che divennero Stati indipendenti. Negli Stati Uniti, nel frattempo, il presidente Monroe decise la non ingerenza negli affari europei.
In Russia, lo zar Nicola I sconfisse la rivolta decabrista, mentre la Grecia fu l’unico Paese a concludere vittoriosamente la propria rivolta, ottenendo l’indipendenza dalla Turchia.
I moti del ’20-’21 in Italia
Nel 1814 l’Italia era ritornata alla propria divisione anteriore (12 Stati) e il dominio austriaco era stato ripristinato nel nord e nel centro. Nel periodo di restaurazione che seguì il congresso di Vienna società segrete (carbonari) complottarono contro il ritorno dell’assolutismo, ma vennero duramente represse.
Nel Lombardo-Veneto la polizia arrestò Piero Maroncelli e Silvio Pellico (esponenti della rivista Il Conciliatore, antiaustriaca) e li incarcerò allo Spielberg (durante il periodo di prigionia Pellico scrisse Le mie prigioni). Nel Regno delle Due Sicilie, a Nola, uno squadrone di cavalleria, comandato dagli ufficiali carbonari Morelli e Silvati, si ribellò. Ben presto la rivolta si estese alla Sicilia e il re fu costretto a concedere la costituzione spagnola. La situazione preoccupò Metternich e gli austriaci intervennero, rovesciando il governo costituzionale.
In Piemonte, i moti guidati dal conte Santorre di Santarosa portarono alla proclamazione della costituzione e re Vittorio Emanuele I abdicò; l’ostilità del successore al trono Carlo Felice favorì l’intervento austriaco che restaurò il precedente assetto dello Stato.
Vi furono sollevazioni anche nel ducato di Modena e nello Stato Pontificio. Figura di spicco di fu Ciro Menotti. Imprigionato per aver partecipato ai moti insurrezionali del 1820-1821, organizzò successivamente un’insurrezione che avrebbe dovuto coinvolgere le città di Bologna, Parma e Mantova, con a capo il duca di Modena Francesco IV. Tradito e abbandonato dal duca, continuò lo stesso il progetto, ma fu arrestato e condannato a morte nel 1831.

Statua di Ciro Menotti a Modena: viene ricordato come patriota del periodo della restaurazione in Italia e precursore del Risorgimento
La Francia e i moti del ’30-’31
In Francia la restaurazione portò al trono Luigi XVIII, che con la Carta costituzionale si sforzò di conciliare gli elementi rivoluzionari e il ritorno alla monarchia, ma il successore, Carlo X, favorì l’ultrarealismo e provocò la rivoluzione del 1830 e la propria caduta. All’estero, la Francia si impegnò in una politica coloniale con la presa di Algeri. Luigi Filippo I diventò il nuovo re dei francesi, ma un potere forte (gestito da Guizot, l’uomo politico più rappresentativo) favorì l’ascesa della borghesia possidente, mentre la rivoluzione industriale provocava la formazione di un proletariato operaio. Di fronte alla preponderanza inglese, la politica estera rimase prudente.
Indice materie – Storia – Restaurazione