Il regno di Francia affonda le sue radici nell’impero franco di Carlo Magno, e più precisamente nella sua parte occidentale, nata dalla divisione dei territori stabilita dal trattato di Verdun. Alla dinastia carolingia seguì quella dei Capetingi, che espanse notevolmente il territorio francese ma continuò a esercitare un potere limitato sui vassalli locali tra i quali era diviso, che godevano di molta autonomia.
La situazione cambiò all’inizio del XIII sec. con Filippo Augusto, che dà alla monarchia francese un carattere nazionale con la lotta contro la coalizione formata dall’Inghilterra, dalla Fiandra e dall’impero tedesco. Facendo riferimento al diritto romano, Filippo IV il Bello rinforza l’apparato amministrativo del regno e afferma la propria indipendenza rispetto al potere temporale della Chiesa. Quando il discendente Carlo IV il Bello muore senza figli, la corona passa a un principe Valois, Filippo VI.
La guerra dei Cento Anni (1337-1453) travagliò il regno dei primi Valois. Inizialmente si accumularono le disfatte e l’Inghilterra si insediò nel sud-ovest della Francia. Contemporaneamente, la peste nera devastò il Paese. Carlo V ristabilì la situazione, ma i suoi successori sono nuovamente sconfitti e, dopo la sconfitta di Azincourt, il trattato di Troyes rende l’Inghilterra padrona del Paese.
Carlo VII, il re di Bourges, ebbe maggior successo, grazie, tra l’altro, all’aiuto di Giovanna d’Arco (assedio di Orléans nel 1429). L’eroina francese continuò la battaglia con il suo esercito, ma, catturata dai borgognoni, fu venduta agli inglesi che la fecero processare per eresia; condannata al rogo, la sentenza fu eseguita nella piazza di Rouen. Le sue ceneri vennero gettate nella Senna. Nonostante la sua morte, il risultato della sua azione fu irreversibile: lo spirito nazionale francese era ormai risvegliato e gli inglesi non avrebbero più ripreso le posizioni perdute. Gli inglesi furono respinti fuori dalla Francia, le finanze furono restaurate, venne organizzato un esercito permanente; l’autorità reale si estese anche alla Chiesa nazionale.
Luigi XI, successore di Carlo VII, avviò una politica di riforme sovvenzionate dalle tasse come la gabella (l’imposta sul sale) o la taglia (sia personale, se riferita alle persone, o reale, se riferita alle terre possedute dai non nobili) per ristabilizzare il Paese.
Un organo rappresentativo convocato dal re per importanti provvedimenti erano gli Stati Generali, che rappresentavano tutti i ceti, ma il loro peso decrebbe con il rafforzarsi della monarchia.

Statua di Giovanna d’Arco, eroina francese perché contribuì in modo determinante alla salvezza del regno di Francia, entrando nella leggenda per le sue visioni divine con cui convinse il re a portarla in battaglia
Cronologia
1214 – Battaglia di Bouvines: Filippo Augusto sconfigge gli inglesi e i tedeschi afferma l’unità e l’indipendenza del regno di Francia, centralizzando l’amministrazione statale.
1296 – Filippo IV il Bello impone alla Chiesa di pagare le tasse, con il consenso del popolo, aprendo il contrasto con la Chiesa.
1303 – Schiaffo di Anagni: Filippo il Bello manda i suoi uomini ad Anagni ad arrestare il papa, Bonifacio VIII.
1337 – 1453 – Guerra dei cent’anni: il re d’Inghilterra Edoardo III avanza pretese sulla corona francese a causa della sua discendenza da Filippo il Bello, aprendo un lunghissimo conflitto a fasi alterne.
1415 – Battaglia di Azincourt: clamorosa sconfitta francese.
1420 – Trattato di Troyes: Enrico V d’Inghilterra diventa anche sovrano del regno di Francia, sposando l’ultima discendente dei Valois, ma la Francia mantiene autonomia politico-economica.
1453 – Il re Carlo VII riesce a risvegliare lo spirito nazionale dei francesi, anche grazie a Giovanna d’Arco, e a ottenere l’appoggio dei duchi di Borgogna, così respinge infine gli inglesi fuori dal regno.
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