I popoli italici sono le popolazioni che abitavano la penisola prima dell’ascesa di Roma, ma questo nome comprende popolazioni molto diverse in un territorio ancora privo di unità. Con il nome Italia, inizialmente veniva indicata solo la Calabria; nel III sec. a.C. l’Italia coincideva con la parte a sud dei fiumi Magra e Rubicone; nel 49 a.C., dopo la conquista della Gallia Cisalpina, fu considerata Italia anche il Nord, mentre Sicilia e Sardegna furono unite all’Italia solo nel III sec. d.C. grazie alla riforma di Diocleziano. Fin dal III millennio a.C. l’Italia fu abitata da popolazioni mediterranee che in seguito furono identificate con il nome di liguri (nella penisola) o di siculi (in Sicilia).
Più tardi le immigrazioni indoeuropee diedero origine all’insediamento di una civiltà specifica, nella valle del Po con i popoli osco-umbri, che poi si spinsero verso l’Italia centrale e meridionale; gli ultimi venuti, i villanoviani, praticavano l’incinerazione e facevano uso del ferro. Vi erano poi i latini, un altro popolo indoeuropeo stanziato da tempo lungo la costa tirrenica dell’attuale Lazio. Attorno all’anno 1000 a.C. erano due i gruppi italici distinti (italioti e sicilioti) che formavano la sostanza della popolazione dell’Italia. Verso l’VIII sec. a.C., gli etruschi si insediarono tra il Po e la Campania e i greci stabilirono colonie sulle coste meridionali.

Prima dell’ascesa di Roma, la penisola italiana era divisa tra tanti popoli italici di origini e lingue molto diverse
Le colonie della Magna Grecia
La Magna Grecia è l’insieme delle colonie fondate dai greci nella Sicilia orientale e nell’Italia meridionale, tra l’VIII e il VI sec. a.C. Le principali furono Agrigento, Crotone, Cuma, Metaponto, Napoli, Reggio, Sibari, Siracusa e Taranto. Gli abitanti della Magna Grecia si distinsero in italioti e sicilioti. Le lotte tra le varie colonie, unite all’ostilità delle popolazioni locali, portarono all’indebolimento della Magna Grecia, che, con la caduta di Taranto nel 272 a.C., entrò nella sfera di influenza di Roma. La cultura della Magna Grecia venne assorbita da quella romana e l’architettura fu caratterizzata da molti importanti monumenti, principalmente di ordine dorico e più raramente ionico, con uso di materiali meno pregiati del marmo (terracotta, calcare ecc.). Importanti i rivestimenti fittili (cioè di terracotta) policromi e la produzione di statue in terracotta e tavole votive, oltre alle pregevoli sculture in bronzo. Alcune colonie (Cuma, Capua, Napoli e Paestum) risentirono anche dell’influenza etrusca tra il V e il III sec. a.C.
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