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La Francia di Luigi XIV

Luigi XIV, detto il Re Sole, salì al trono a soli cinque anni, con Anna d’Austria come reggente e il cardinal Mazzarino primo ministro. Mazzarino lo associò, molto presto, al lavoro dei ministri; questo apprendistato riguardò soprattutto gli affari esteri, maggior preoccupazione del cardinale, mentre gli affari interni vennero appena accennati al giovane. L’insegnamento di Mazzarino fece sviluppare nel re il gusto della dissimulazione e il disprezzo degli uomini. L’influenza della madre, molto più discreta, determinò i sentimenti religiosi e il senso della grandezza reale.

Il giovane re crebbe nel clima di una profonda crisi della società e dello Stato, di cui la Fronda fu l’espressione. L’insurrezione popolare scoppiò contro il cardinale Mazzarino, con lo scopo di abbattere il regime assolutistico. La rivolta nacque dal tentativo del Mazzarino di congelare gli stipendi dei membri delle corti sovrane per quattro anni, anche se la ragione di fondo era il desiderio di abbattere il regime totalitario. Se ne possono individuare due fasi, una prima (detta parlamentare), durante la quale l’insurrezione dei rivoltosi e del parlamento contro il re e il governo fu sedata dal principe di Condé. La seconda fase (dei principi), vide il principe di Condé, conquistato il potere, mettere in fuga Mazzarino e la corte, prima di essere definitivamente cacciato da Parigi dal ritorno di Luigi XIV (1653).

la francia di luigi XIV

La statua di Luigi XIV di fronte alla Reggia di Versailles

Mazzarino, nel frattempo, riuscì a ristabilire un parziale ordine all’interno del Paese; all’estero, grazie all’alleanza con Cromwell, sconfisse la Spagna e ottenne, con il trattato dei Pirenei, l’Artois e il Rossiglione. Inoltre, il 9 giugno 1660, il matrimonio tra Luigi XIV e l’infanta Maria Teresa di Spagna, figlia di Filippo IV, fu di fatto un’opzione sulla successione spagnola.

Il giorno seguente la morte di Mazzarino il re decise che avrebbe comandato da solo.

Iniziò, quindi, il dominio personale di Luigi XIV il quale regnò cinquantaquattro anni; il suo concetto di governo assolutista è sintetizzato dalla sua celebre frase “l’etat c’est moi” (Io sono lo Stato), Non poté però fare a meno di collaboratori, così regnò affiancato da Colbert, Le Tellier e Lionne. Jean-Baptiste Colbert si occupò per venti anni di tutta l’amministrazione del regno fatta eccezione per gli affari esteri, compito di Lionne e dei suoi successori, e per gli affari militari, affidati a Le Tellier e suo figlio Louvois.

Colbert riordinò l’amministrazione dello Stato in senso accentratore e assolutista. Organizzò una politica (colbertismo) per la protezione delle industrie francesi basata sull’elargizione di sovvenzioni statali e l’applicazione di alti dazi d’entrata sulle merci straniere. Promosse lo sviluppo della marina mercantile e agevolò l’espansione coloniale, favorendo la nascita di compagnie commerciali private (Compagnia delle Indie occidentali e orientali). Fece aprire il Canal du Midi, fondò l’accademia delle Scienze, quella di architettura e quella della musica.

Dopo la morte di Filippo IV, Luigi XIV e Turenne prepararono l’invasione dei Paesi Bassi, in quanto la Spagna non aveva riconosciuto il diritto della Francia su questi territori. La guerra, detta di Devoluzione (1667-1668), portò, alla fine, solo alla conquista di dodici città delle Fiandre, tra cui Lilla, Douai e Tournai, a causa dell’intervento olandese che limitò notevolmente le ambizioni francesi.

La politica espansionistica di Luigi XIV non si arrestò e la Francia attaccò l’Olanda; ma con la pace di Nimega dopo dieci anni di guerre ottenne solo dalla Spagna la Franca Contea, il Cambrésis e le nuove conquiste in Fiandra e nello Hainaut. Luigi XIV volle anche far valere i suoi diritti sulla Chiesa di Francia e tutto ciò lo portò in conflitto con il papa. Il clero di Francia adottò una dichiarazione detta dei quattro articoli di ispirazione gallicana e ostile a Roma. Inoltre, Luigi XIV, nell’intento di ristabilire l’unità della fede mediante la conversione di tutti i protestanti, istituì le dragonnades (dragonate), cioè missioni persecutorie effettuate da missionari con gli stivali (dragoni) che grazie alle loro brutalità ottennero numerose conversioni. Con la morte di Colbert e quella di Le Tellier, il re iniziò a governare in maniera sempre più assolutistica, con i ministri più che mai semplici esecutori. La politica estera di Luigi portò alla formazione (1686) della Lega di Augusta che riunì Leopoldo, il re di Spagna, e molti principi tedeschi per opporsi al sovrano di Francia. A seguito di un’azione francese contro i territori pontifici, iniziò la prima delle due grandi guerre che portarono il regno alla fine. La coalizione contro la Francia comprendeva, oltre ai firmatari della lega di Augusta, la Savoia e Guglielmo d’Orange, statolder – cioè governatore – d’Olanda che, dopo la rivoluzione inglese del 1688, divenne re d’Inghilterra con il nome di Guglielmo III. Nel 1697 i belligeranti, oramai esausti, firmarono i trattati di Ryswick che obbligarono la Francia a restituire tutte le riunioni e le annessioni fatte dopo Nimega, tranne Strasburgo. La pace durò solo cinque anni perché la successione spagnola e nuovi passi falsi di Luigi XIV provocarono la formazione di una nuova coalizione. Luigi XIV dovette riconoscere il nipote Filippo V come re di Spagna, rinunciando a designarlo come proprio erede.

Cronologia

1643 – Morte improvvisa di Luigi XIII e successione di Luigi XIV, con la reggenza della madre Anna d’Austria e l’affiancamento del cardinale Mazzarino, che di fatto resse la politica francese per molti anni.

1648 – Guerra civile della Fronda: insurrezione causata dal tentativo del cardinale Mazzarino di tassare i membri del Parlamento: i rivoltosi bruciarono pubblicamente il decreto del cardinale e fecero irruzione a palazzo reale.

1650 – Seconda Fronda: insurrezione degli aristocratici per protesta contro la centralizzazione del potere nelle mani del cardinale, che fu sedata solo dall’incoronazione ufficiale di Luigi XIV, diventato maggiorenne nel 1653.

1660 – Matrimonio di Luigi XIV con Maria Teresa d’Asburgo, per sancire la pace tra Francia e Spagna.

1661 – Morte del cardinale Mazzarino: solo ora Luigi XIV inizia davvero a regnare.

1665 – Guerra di devoluzione: alla morte del re di Spagna, Luigi XIV rivendica tutte le città di confine tra il regno di Francia e i Paesi Bassi spagnoli, in nome di sua moglie, figlia del re spagnolo, riuscendo a ottenerne una parte.

1672 – Alleanza tra Francia e Inghilterra contro le Province Unite dei Paesi Bassi.

1678 – Pace di Nimega: Luigi XIV restituisce i territori delle Province Unite conquistati con la forza, ma ottiene i Paesi Bassi spagnoli.

1685 – Editto di Fontainebleau: revoca dell’editto di Nantes e obbligo per tutti i protestanti di convertirsi al cattolicesimo o lasciare il Paese.

1686 – Guerra contro la Grande Alleanza che vede riuniti l’impero, molti Stati tedeschi, le Province unite, la Spagna e la Svezia contro la minacciosa potenza francese all’apice.

1697 – Trattato di Ryswick: Luigi XIV deve restituire i territori conquistati durante la guerra, ma ottiene Strasburgo e il riconoscimento di alcuni possedimenti coloniali.

1700 – Fine della guerra di successione spagnola, con il nipote dell’erede di Luigi XIV che diventa re di Spagna, rinunciando però all’eventuale trono francese: alla morte prematura del legittimo erede di Luigi XIV, non c’è nessuno che può sostituirlo, perciò si crea un problema di successione.

1715 – Morte di Luigi XIV e successione del pronipote Luigi XV, ancora bambino, con la reggenza del duca Filippo II d’Orléans.

 

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