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Lotta per le investiture

La lotta per le investiture indica il contrasto che contrappose il papato e l’impero tra la fine dell’XI e l’inizio del XII sec. relativamente all’influenza che gli imperatori avevano assunto riguardo al conferimento di cariche ecclesiastiche. Si era infatti affermata l’usanza dei sovrani laici di nominare autonomamente vescovi e abati, assegnando loro anche dei feudi per garantirsene la fedeltà. Oggetto del contendere era anche il diritto di piena libertà dell’elezione del pontefice senza interferenze dell’imperatore.

Già al tempo di Ottone I vi era stata una notevole riaffermazione del potere imperiale su quello del papato, sancito anche dal diritto Privilegium Othonis, in cui si affermava che il papa non poteva essere eletto senza il consenso dell’imperatore e in cui si stabiliva la presenza di un rappresentante dell’imperatore a Roma. Per ridurre l’influenza imperiale su Roma, nel 1059 papa Niccolò II indisse un concilio in cui volle fissare le regole per l’elezione libera del pontefice. Da qui ebbe inizio una violenta lotta di potere (lotta delle investiture) che coinvolse l’aristocrazia romana (che arrivò addirittura a eleggere tre papi contemporaneamente), il papato e l’impero.

Figura centrale è da ritenersi Gregorio VII, divenuto papa nel 1073. Cluniacense, si adoperò per l’affermazione ecclesiastica sull’impero e fu animatore della riforma religiosa per la supremazia della Chiesa e la sua assoluta indipendenza dal potere civile (libertas ecclesiae). Attuò una politica di grande rigore morale i cui motivi ispiratori raccolse nei Dictatus papae. Indisse un concilio in cui vietò ai vescovi di ricevere l’investitura dall’autorità civile e per questo si scontrò con l’imperatore Enrico IV che, convocato il sinodo di Worms, lo dichiarò deposto. Il papa rispose con la scomunica dell’imperatore, concedendogli il perdono solo dopo averlo umiliato a Canossa dove l’imperatore si prostrò di fronte al papa, perché senza la legittimazione divina il suo potere nei confronti dei sudditi non aveva più vincolo d’obbedienza. Qualche anno dopo però papa Gregorio, assediato a Roma da Enrico IV che gli opponeva l’antipapa Clemente III, fu condotto in salvo dai normanni a Salerno dove morì dopo soli due anni.

Concordato di Worms

Il concordato di Worms del 1122 tra Enrico V e Callisto II pose termine alla controversia, giungendo a un compromesso, tra le posizioni di impero e papato. Infatti il concordato prevedeva che la Chiesa avesse il diritto di nominare i vescovi (investitura con anello e pastorale), alla presenza dell’imperatore (o di un suo rappresentante) al quale essi dovevano giurare fedeltà e che poteva attribuire loro anche poteri temporali (tramite l’investitura con lo scettro). Gli imperatori inoltre avrebbero rinunciato a nominare il papa. Il concordato sancì per la prima volta la distinzione tra potere temporale e spirituale, e allentò la dipendenza del papato dall’impero germanico. Il concordato fu ratificato un anno dopo dal concilio lateranense.

Lotta per le investiture

In una delle ultime fasi della lotta per le investiture papa Gregorio VII si ritrovò assediato a Roma e dovette rinchiudersi dentro Castel Sant’Angelo per due mesi

Cronologia

1059 – Papa Niccolò II decreta l’esclusione dell’imperatore dalla nomina dei papi e l’impossibilità per un laico di conferire una nomina ecclesiastica qualsiasi. Il successivo imperatore Enrico IV, però, non rispetta questo decreto, continuando a nominare vescovi e chierici.

1075 – Papa Gregorio VII redige il Dictatus papae, in cui afferma la superiorità della Chiesa sull’impero e ribadisce il riifuto dell’ingerenza imperiale nelle nomine ecclesiastiche, perché l’imperatore stesso riceve il suo potere dal papa, cioè da Dio, e non può avvenire il contrario.

1076 – L’imperatore Enrico IV convoca un sinodo di vescovi a Worms per far dichiarare decaduto papa Gregorio approfittando dei numerosi nemici di quest’ultimo. Il papa reagisce scomunicando l’imperatore.

1077 – Umiliazione di Canossa: Enrico IV attende per tre giorni che il papa lo riceva e si prostra davanti a lui per ricevere la revoca della scomunica.

1084 – Enrico IV riapre il conflitto contro papa Gregorio, nomina un anti-papa, Clemente III, e assedia Roma. Gregorio chiama in aiuto il duca normanno Roberto d’Altavilla, che libera Roma, ma i suoi soldati la saccheggiano e devastano, perciò papa Gregorio è costretto a fuggire in esilio.

1122 – Concordato di Worms: Enrico V, figlio di Enrico IV, porta avanti la lotta contro i papi fino a giungere a un accordo di compromesso con papa Callisto II, che stabillisce che l’investitura del potere spirituale è riservata alla Chiesa, mentre all’impero spetta l’investitura del potere politico.

 

Indice materie – Storia – Lotta per le investiture

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