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I longobardi e l’ascesa della Chiesa

I longobardi furono un popolo proveniente dalla Scandinavia che scese in Italia dopo la metà del VI sec. d.C. Dopo una serie di migrazioni verso sud, infatti, originariamente stanziati sull’Elba e poi in Pannonia, varcarono le Alpi guidati da re Alboino. Occuparono dapprima il Friuli, per passare poi a Milano e alla regione che allora si chiamava Liguria e che fu denominata in seguito Longobardia (da cui il nome Lombardia). Occuparono anche Emilia, Toscana, Umbria (formando il ducato di Spoleto) e Campania (ducato di Benevento). Soltanto Pavia resistette all’occupazione per tre anni, anche se alla fine dovette cedere ad Alboino, che la fece diventare capitale.

Con Agilulfo molti longobardi si convertirono al cattolicesimo, grazie anche all’azione di Gregorio I (detto poi Gregorio Magno).

Gregorio Magno, di nobile famiglia, dedicò gran parte della sua attività a migliorare le condizioni dell’Italia. Provvide alla riorganizzazione amministrativa e agricola del patrimonio della Chiesa e notevole fu l’opera di evangelizzazione da lui promossa. La sua influenza sulla regina Teodolinda e la conversione dei longobardi al cattolicesimo, gli permisero di contenere parzialmente la loro avanzata in Italia.

Grazie alla diffusione dei monasteri, la Chiesa aveva accresciuto molto la sua forza. Da ricordare soprattutto Benedetto da Norcia (V-VI sec.), poi santo, che fu il fondatore dei benedettini. Stabilitosi a Montecassino, vi fece costruire il noto monastero e nel VI sec. istituì la Regola benedettina (ora et labora).

I rapporti dei longobardi con la Chiesa peggiorarono con il re Rotari (ricordato soprattutto per l’editto che ha preso il suo nome; l’editto modella il diritto longobardo su quello latino ed è la testimonianza dell’influenza che ebbe la civiltà romana) rinormalizzandosi alla sua morte.

Il regno, che ebbe il suo periodo di massimo splendore sotto Liutprando, cominciò a declinare sotto Astolfo che cercò di conquistare le terre della Chiesa portando il papato ad allearsi con i franchi. Furono proprio il re dei franchi, Pipino il Breve e suo figlio, Carlo Magno, a sconfiggere definitivamente i longobardi nel 774 a Pavia. Il titolo di re dei longobardi passò così da Desiderio a Carlo Magno.

Longobardi

I longobardi stabilirono la capitale del loro regno a Pavia, che allora si chiamava Ticinum, dal nome del fiume che la attraversa

Cronologia

I sec. a.C – I longobardi migrano dalla Scandinavia verso sud, nell’Europa baltica e poi centrale fino al basso Elba e al Danubio.

568 d.C- Il re Alboino guida i longobardi in Italia attraversando a est il fiume Isonzo: la conquista negli anni successivi arriva fino all’Italia centrale e porta alla divisione del regno longobardo in ducati.

fine VI-inizio VII sec. d.C – I re Autaro e Agilulfo creano un potere centrale forte al di sopra dei ducati. La regina Teodolinda, di origine bavarese, spinse verso la conversione dei longobardi al cattolicesimo, con l’aiuto di papa Gregorio Magno.

metà VII sec. d.C – Contrasti tra la fazione cattolica e quella ariana dei capi longobardi. Re Rotari emana l’editto di Rotari, che modifica il diritto longobardo sulla base di quello latino, sinonimo di civiltà.

inizio VIII sec. d.C – Re Liutprando: espansione e splendore del rengo longobardo, alleanza con i franchi, politica filocattolica. Donazione di Sutri: Liutprando rinuncia al territorio di Sutri, nel Lazio, donandolo alla Chiesa e ponendo le basi per il futuro Stato della Chiesa e per il potere temporale della Chiesa.

774 d.C – A causa dei tentativi di espansione longobardi ai danni della Chiesa, Carlo Magno scende in Italia come alleato del papa e conquista Pavia, la capitale longobarda, decretando la fine del regno longobardo.

 

Indice materie – Storia – I longobardi e l’ascesa della Chiesa

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