Le guerre persiane videro contrapporsi le polis greche all’impero persiano dal 499 a.C al 449 a.C.
L’espansione dell’impero persiano lo portò in contatto con le colonie greche ioniche sulla costa dell’Asia Minore che, appoggiate da Atene, si ribellarono al tentativo di annessione. Sedata la ribellione, Dario, re dei persiani, decise di invadere anche la Grecia. Mentre alcune città, fra cui Tebe, accettarono la sottomissione, Atene e Sparta dichiararono guerra, affidando il comando delle operazioni a Milziade.
Milziade sconfisse i persiani a Maratona (490 a.C.) battaglia celebre per l’aneddoto di Filippide, il messaggero che portò la notizia della vittoria ad Atene (distante 42 km da Maratona, da cui la nascita della distanza classica della gara olimpica); arrivato stremato, Filippide morì dopo l’annuncio.
Alla morte di Dario, dieci anni dopo, il figlio Serse iniziò i preparativi per una nuova spedizione. Atene e Sparta riconfermarono la loro alleanza e, con altre città-Stato, costituirono la Lega panellenica il cui comando militare toccò allo spartano Leonida.
Lo scontro frontale avvenne alle Termopili, dove Leonida guidò i famosi trecento spartani e dove i greci furono sconfitti a causa di un tradimento. Atene fu devastata, dopo essere stata lasciata dagli ateniesi, rifugiatisi a Salamina. L’ateniese Temistocle puntò sulla flotta e si preparò a fronteggiare i persiani sfruttando la ristrettezza degli spazi del mare tra Salamina e il porto di Atene, che avrebbero favorito le più leggere e numericamente inferiori navi greche. Così fu: riuscì a respingere i persiani nella battaglia di Salamina del 480 a.C.
L’anno successivo, un nuovo tentativo persiano fallì nella battaglia di Platea, a opera dello spartano Pausania, e in quella navale di Micale. Queste sconfitte segnarono la fine vera e propria delle guerre persiane, ma le ostilità non erano finite.
I persiani furono tenuti sotto controllo e mantennero potere solo sulle colonie greche in Asia Minore, che la lega delio-attica si propose di liberare. Nel 460 a.C. ad Atene salì al potere Pericle, che affidò il comando militare a Cimone, il quale sconfisse definitivamente i persiani nella battaglia di Salamina in Cipro nel 449 a.C. e morì nell’impresa, liberando le colonie dell’Asia Minore e ponendo fine alle ostilità con i persiani.

Monumento sull’isola di Salamina che ricorda i combattenti dell’omonima battaglia, decisiva per le guerre persiane
Cronologia
499 a.C – Ribellione delle colonie ioniche.
492-490 a.C – Prima guerra persiana: i persiani invadono la Grecia e vengono sconfitti nella battaglia di Maratona.
480-479 a.C – Seconda guerra persiana: sconfitta dei greci alle Termopili, vittoria greca a Salamina, vittoria greca a Platea e Micale.
449 a.C – Pace di Callia: definitiva resa dei persiani dopo la battaglia di Salamina di Cipro, liberazione delle colonie ioniche.
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