L’Età dei metalli è una definizione che comprende tutto il periodo storico in cui l’uomo imparò a fondere e a lavorare i metalli per la costruzione di utensili, sostituendo progressivamente l’uso della pietra e determinando importanti cambiamenti socio-economici. Comprende l’Età del rame, l’Età del bronzo e l’Età del ferro. Già prima l’uomo conosceva i metalli, soprattutto il rame e l’oro che poteva trovare in natura, ma non era capace di lavorarli con il fuoco e li utilizzava più che altro come ornamenti.
L’Età del rame (Eneolitico o Calcolitico o Cuprolitico) si può considerare come la tappa di transizione tra le industrie litiche del Neolitico e la nascente metallurgia dell’Età del bronzo.
L’Età del bronzo è il periodo caratterizzato dalla scoperta della prima lega metallica. Il bronzo infatti può essere ottenuto solamente aggiungendo a una fusione di rame una quantità pari al 10% di stagno. Il nuovo metallo aveva una maggiore durezza e migliore affilabilità, consentendo la fabbricazione di armi e utensili molto più efficaci e resistenti di quelli di rame.

L’età dei metalli vide svilupparsi nuove strutture sociali, perché chi controlla l’estrazione e la lavorazione di questi materiali ha più potere
L’età del bronzo vede la nascita delle prime grandi civiltà, come quella micenea in Grecia, quella sumerica in Mesopotamia e quella egizia sulle rive del Nilo.
L’Età del ferro è contraddistinta dalla scoperta dei metodi per estrarre il ferro dalle rocce che ne contengono i relativi ossidi, già noti agli Ittiti attorno al 1500 a.C.
Cronologia
7.000 anni fa – Età del rame (5.000 a.C circa).
5.000 anni fa – Età del bronzo (2500 a.C circa).
2.000 anni fa – Età del ferro (1.000 a.C circa).
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