La dinastia Flavia fu la seconda dinastia imperiale, che si affermò quando, alla morte di Nerone, in un solo anno (69 d.C.) si succedettero quattro imperatori: Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano, imposti dagli eserciti (anno dei quattro imperatori). Vespasiano divenne imperatore dopo che fu acclamato con questo titolo dagli eserciti e sconfisse Vitellio e i suoi ultimi sostenitori. Apparteneva alla gens Flavia e per prima cosa designò come successori i figli Tito e Domiziano, affermando il principio della trasmissione ereditaria del potere per evitare nuove guerre civili. Si occupò della difesa delle frontiere a nord e assicurò all’impero stabilità economica aumentando il prelievo fiscale. Restaurò molti monumenti e fece costruire il tempio della Pace e il Colosseo.
In questo primo periodo fu continuato il processo di unificazione e romanizzazione dell’impero: si diffuse in Occidente la lingua latina e si concesse seppure con parsimonia la cittadinanza romana ai provinciali. Tutto ciò contribuì alla fusione tra i due universi culturali romano ed ellenico. In politica estera furono protetti i confini stabiliti al tempo di Augusto. A Vespasiano successe il figlio Tito, che fu imperatore per soli due anni e portò a termine la guerra in Giudea per sedare la ribellione degli ebrei, conquistò Gerusalemme e la fece distruggere.
Alla morte prematura di Tito divenne imperatore suo fratello Domiziano, che assunse un potere esplicitamente assoluto, spezzando l’illusione del mantenimento della dignità del senato e attirandosi così l’ostilità dell’aristocrazia. Proseguì la linea paterna di difesa dei confini, senza nuove espansioni. Fu assassinato per ordine del senato.

Il monumento più simbolico di Roma, il Colosseo, ebbe questo nome solo dal Medioevo, mentre alla sua costruzione fu chiamato Anfiteatro flavio, in onore della dinastia Flavia
Cronologia
69-79 d.C – Vespasiano.
79-81 d.C – Tito.
81-96 d.C – Domiziano.
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