Gli angioini e gli aragonesi furono le dinastie che dominarono i regni dell’Italia meridionale fra il XIII e il XV secolo. In particolare, gli angioini furono il ramo della dinastia degli Angiò che regnò in Italia (Napoli e Sicilia) dal 1266 al 1435. Furono chiamati in Italia dal papa Clemente IV, preoccupato del predominio svevo in Italia che dopo l’imperatore Federico II rischiava di prolungarsi con il figlio Manfredi. Il papa offrì la corona del Regno di Sicilia a Carlo d’Angiò, fratello del re di Francia, che sconfisse gli svevi.
I vespri siciliani
Pochi anni dopo l’ultimo erede maschio degli svevi, Corradino, tentò di riconquistare l’Italia meridionale ma fu sconfitto e decapitato in piazza a Napoli nonostante la sua giovane età (sedici anni). A questo punto i diritti svevi rimasero a Costanza di Hoenstaufen, che aveva sposato il re d’Aragona e lo convinse a intervenire in Italia a sostegno di quanti volevano rovesciare il potere costituito. A Palermo scoppiò così la rivolta (i vespri siciliani) fomentata dallo scontento popolare per la dominazione angioina, troppo vessatoria, che aveva penalizzato l’isola (tra le altre cose trasferendo la capitale a Napoli). I vespri però non furono solo espressione di una rivolta locale. L’espansionismo di Carlo I d’Angiò aveva irritato anche Bisanzio e l’alleanza tra Michele VIII e Pietro III d’Aragona, con l’avvallo di Venezia, aveva fatto convergere in Sicilia mercenari che appoggiarono l’insurrezione.
Dai vespri scaturì una vera e propria guerra tra aragonesi e angioini, che si concluse solo con il trattato di Caltabellotta (1302). Esso sancì l’inizio del regno di Trinacria sotto il dominio aragonese, separato dal regno di Napoli che restava sotto il dominio angioino.
Nel frattempo, in Germania, continuava la crisi del sacro romano impero. Nel 1356 la Bolla d’Oro, emanata da Carlo IV di Lussemburgo, stabiliva le norme per l’elezione imperiale; l’impero veniva privato di molti territori meridionali, identificandosi sempre più con il solo regno germanico.

La guerra fra angioini e aragonesi determinò lo spostamento della corte angioina, prima itinerante, a Napoli, con sede fissa nel Maschio Angioino
Cronologia
1266 – Battaglia di Benevento: Carlo d’Angiò, nominato dal papa re di Sicilia, sconfigge il re Manfredi e ne prende il posto.
1268 – Carlo sconfigge e fa decapitare Corradino, ultimo erede svevo.
1282 – A Palermo scoppia la rivolta del vespro, che si diffonde in tutta la Sicilia e diventa una vera e propria guerra tra angioini e aragonesi.
1265 – Trattato di Anagni: il papa concede la Sardegna e la Corsica agli aragonesi e restituisce la Sicilia agli angioini, ma i conflitti poco dopo riprendono per la ribellione degli aragonesi.
1302 – Pace di Caltabellotta: l’Italia meridionale viene divisa in due regni, quello di Trinacria e quello di Napoli, il primo aragonese, il secondo angioino.
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