La sociologia studia i fenomeni della società umana e i rapporti fra l’individuo e la società, indagando i loro effetti, le loro cause e le loro interrelazioni.
Il termine sociologia fu coniato da Auguste Comte nell’ambito del positivismo francese dell’Ottocento: il filosofo definì questa disciplina uno strumento di azione sociale e introdusse la nozione di esistenza di leggi indipendenti dalla volontà del singolo, che regolano il progresso della società. Comte sperava così di unificare nella sociologia tutti gli studi sull’uomo, includendo storia, psicologia ed economia, nella prospettiva di estendere alla società il metodo di ricerca proprio delle scienze naturali, finalizzato a individuare leggi oggettive sulla base dei fatti.
Con il tramonto del positivismo e lo sviluppo della moderna concezione delle scienze, si è compresa l’impossibilità di ridurre i fenomeni sociali a leggi necessarie e immutabili: la complessità dell’agire umano e le sue numerose variabili non possono essere inserite in un modello generalizzante, come i fenomeni naturali. Questo non implica la totale estraneità della sociologia al metodo scientifico, infatti anch’essa procede per approssimazioni successive, facendo ricorso a indagini sistematiche ed empiriche, analizzando i dati e formulando teorie sulla base di essi; tuttavia questa procedura, diversamente da quella delle scienze naturali, deve tenere conto anche di aspetti soggettivi, come le motivazioni e i significati, che giocano spesso un ruolo determinante nella società.
In virtù di questa particolarità disciplinare, le tecniche di analisi della società integrano metodologie quantitative (basate su dati numerici analizzabili statisticamente) e metodologie qualitative (basate su dati non quantificabili). Parte importante dell’analisi è però sempre la raccolta di dati empirici, che può avvenire in diversi modi:
- indagine per campione (metodo più diffuso, che consiste nell’identificazione, all’interno della vastità della società, di un gruppo di individui che possa essere rappresentativo della popolazione, e nella raccolta di informazioni su di esso tramite questionari).
- Ricerca di laboratorio (esperimenti condotti in un ambiente isolato, che consente il controllo di tutte le variabili che si ipotizzano correlate al fenomeno che si intende studiare).
- Esperimenti sul campo (osservazione dei comportamenti abituali degli individui direttamente negli ambienti oggetto di indagine, in condizioni reali).
- Ricerca storica (osservazione di un fenomeno sociale dalla prospettiva di un’altra epoca storica).
- Ricerca comparata (analisi parallela di fenomeni simili appartenenti ad ambiti sociali diversi).
Alla pluralità di tecniche si affianca la pluralità di modelli teorici all’interno della sociologia, che definiscono approcci diversi di questa disciplina. Si possono distinguere innanzitutto una macrosociologia, che si occupa della società nel suo complesso o di grandi strutture sociali, e una microsociologia, incentrata sui piccoli gruppi sociali e sui singoli individui. All’interno di queste due grandi categorie si collocano diverse teorie:
- funzionalismo (concezione della società come organismo vivente costituito da parti interdipendenti, ciascuna con la sua funzione).
- Teorie del conflitto (concezione della società come struttura in perenne mutamento per il conflitto continuo tra i vari elementi sociali).
- Strutturalismo (idea di un modello costante dei fenomeni sociali, la struttura, in cui le modificazioni di una parte determinano il movimento di tutte le altre).
- Teorie dell’azione (insieme di molteplici teorie incentrate sui rapporti di interazione individuale e sulle motivazioni e i significati simbolici delle azioni delle singole persone).
- Sociologia della conoscenza (inquadramento dell’esperienza individuale all’interno di un complesso di conoscenze inconsapevoli e a priori derivanti dal modello storico-sociale in cui ciascuno è inserito).
- Sociologia fenomenologica (importanza dell’osservazione dell’esperienza quotidiana, delle istituzioni e della comunicazione spontanea fra individui).
- Teoria dei sistemi (analisi degli elementi sociali in base al sistema di relazioni in cui sono inseriti).
- Teoria dell’agire comunicativo (concezione dell’azione sociale come interazione basata sulle regole della comunicazione linguistica).
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