Nell’analisi dei rapporti fra individui all’interno di una società, assume una rilevanza fondamentale tutto ciò che rientra nel concetto di cultura, intesa come insieme di modelli di comportamento che ogni essere umano apprende per adattarsi agli ambienti molto diversi in cui si trova a muoversi, capacità esclusiva della specie umana. Infatti, i comportamenti di tutte le altre specie animali sono rigidamente determinati dall’istinto, un fattore genetico strettamente legato all’habitat di appartenenza; il comportamento dell’uomo invece è regolato dall’istinto solo per i bisogni più elementari, e anche questi sono guidati dai modelli culturali che ogni individuo assimila durante la crescita e che sono indispensabili per l’apprendimento dei comportamenti più complessi, spendibili in diversi ambienti, per i quali non c’è alcuna indicazione genetica. Questo apprendimento avviene essenzialmente attraverso la socializzazione e la trasmissione della cultura da una generazione all’altra.
Il patrimonio culturale di ciascun individuo riguarda sia la dimensione “astratta” delle conoscenze, delle abitudini, dei valori ecc., sia la dimensione materiale degli strumenti e della tecnologia. La cultura modella quindi tutte le attività dell’uomo ed è il filtro attraverso cui l’uomo vede il mondo, tuttavia è un concetto di difficile definizione perché determinato dall’intrecciarsi di moltissimi fattori, che variano da un ambiente sociale all’altro: non esiste un unico insieme di modelli di comportamento bensì moltissimi insiemi diversi e perfino opposti, e le differenze riguardano non solo le abitudini quotidiane, ma anche i valori etici fondamentali.
Le diversità culturali sono state spiegate da numerose teorie, tra le quali si possono individuare come principali quella funzionalista e quella ecologica: secondo il funzionalismo, ogni elemento culturale ha una funzione precisa nel garantire la migliore sopravvivenza delle persone nella società, quindi può essere compreso solo se analizzato nel contesto del sistema sociale e culturale a cui appartiene; per la teoria ecologica invece, le differenze culturali dipendono dalle diversità degli ambienti naturali in cui i vari gruppi umani vivono, poiché ogni ambiente in base alle sue caratteristiche presenta limiti e opportunità diversi, che richiedono metodi di adattamento diversi.
Nonostante le diversità, si possono individuare alcuni aspetti fondamentali comuni a tutte le culture:
- la condivisione da parte di un certo numero di persone;
- la trasmissione non genetica;
- il legame tra cultura e azione individuale (che si rispecchiano e influenzano a vicenda);
- il rapporto proporzionalmente inverso tra livello di formalizzazione di una cultura e lo sforzo di interpretazione necessario per comprendere i comportamenti.
All’interno di ogni cultura inoltre si possono distinguere elementi universali, di comune competenza di tutti, ed elementi speciali, di competenza di determinate categorie di persone. Comune a tutte le culture è infine la loro funzione sociologica: inserire le persone in un insieme sociale omogeneo, all’interno del quale è possibile la comunicazione perché si condividono gli stessi modelli generali di senso per tutti gli ambiti della vita, non solo sociali ed esteriori, ma anche individuali e interiori (personalità, gusti, sentimenti ecc.).
Indice materie – Sociologia – Il problema della cultura