Lo Stato è l’istituzione che organizza la gestione dello spazio politico, ossia della cosa pubblica, ed è dotato di una struttura complessa e della sovranità su un certo territorio, che esercita attraverso i poteri legislativo, giudiziario ed esecutivo, variamente distribuiti (monarchia, oligarchia, democrazia).
Una delle principali funzioni dello Stato contemporaneo è garantire a tutti gli appartenenti alla comunità le condizioni di vita materiali di base. I teorici funzionalisti considerano la distribuzione diseguale del potere una necessità per far sì che lo Stato possa realizzare gli obiettivi della società organizzando dall’alto la cooperazione fra le parti e mantenendo l’unità sociale, attraverso le leggi, la gestione dei conflitti e dei rapporti internazionali. Secondo i teorici del conflitto, invece, lo Stato è lo strumento delle classi dominanti per mantenere la propria posizione e difendere i propri interessi economici.
La politica nasce come forma di socialità e solo nell’epoca moderna si è sviluppata l’idea di Stato come entità autonoma e superiore rispetto alla società, come nucleo di potere, modificata poi nuovamente dall’affermazione della democrazia o comunque dalla rinnovata estensione della responsabilità decisionale alla collettività, in varie forme.
Lo Stato moderno, infatti, nasce a partire dalle trasformazioni subite dall’assolutismo monarchico in seguito all’emergere nella società civile di nuovi soggetti sociali, dotati di una forza economica tale da acquisire autorità e diritti sulla gestione del potere e delle decisioni; successivamente la distribuzione di diritti e doveri si è estesa a tutte le componenti sociali, sviluppando il senso di appartenenza a una comunità, la nazione.
La caratteristica fondamentale dello Stato moderno è lo sviluppo della democrazia, cioè di una forma di governo basata sul consenso del popolo, cioè dei cittadini, attraverso il sistema della rappresentanza, garantito dalla pluralità dei partiti. La democrazia non si è affermata ovunque nel mondo e si manifesta con diversi gradi di partecipazione popolare. Condizioni necessarie o comunque perlomeno favorevoli per lo sviluppo della democrazia sono, in generale, la distribuzione diffusa e alternata dei poteri, l’avanzamento economico, l’assenza di conflitti interni, la libertà di informazione e di espressione.
La delega del potere fa sì che uno dei problemi principali della democrazia sia il controllo del potere, della sua concentrazione e della sua gestione, infatti spesso i rappresentanti politici dotati di potere effettivo sono un ristretto gruppo, influenzato da organizzazioni esterne, come i gruppi economici, su cui i cittadini non hanno possibilità di indirizzo. Questo problema è accentuato dall’attuale tendenza alla personalizzazione della politica, che sminuisce il ruolo del partito a favore di quelli dei singoli uomini politici.
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