La religione è un fenomeno di rilevanza sociologica per la sua presenza in tutte le società e per la sua grande diffusione. Non è possibile dare una definizione univoca del fenomeno religioso, dato che esso si manifesta in moltissime forme eterogenee, perciò la sociologia si propone piuttosto di analizzare i differenti approcci al sacro dei vari sistemi religiosi e gli effetti sulla società di questi ultimi, i comportamenti che le diverse credenze e pratiche generano negli uomini.
La rilevanza sociale della religione dipende dal fatto che essa è sostanzialmente un’esperienza collettiva e istituzionalizzata, anche se può avere radici ed espressioni individuali.
Due sono i momenti fondamentali della strutturazione di una religione nella società: lo stato nascente e l’istituzionalizzazione.
Lo stato nascente è la manifestazione del sacro, attraverso un’esperienza straordinaria collettiva o individuale che porta a fondare un insieme di valori e credenze che, per diventare parte della quotidianità di una vera e propria comunità ed essere tramandati nel tempo, devono essere istituzionalizzati e integrati in una società.
L’istituzionalizzazione consiste nella definizione di regole per le credenze (dottrina), il culto (riti e liturgia), l’etica (modelli di comportamento) e l’organizzazione religiosa vera e propria (associazioni e autorità legittimate). Ciascuna religione si caratterizza per l’accentuazione di uno o l’altro di questi aspetti.
Le organizzazioni religiose si distinguono fra loro fondamentalmente per il rapporto che instaurano con la società in cui si inseriscono: le Chiese si fondano su gerarchie e strutture burocratiche definite, instaurano relazioni attive con le istituzioni sociali e cercano di agire nella e sulla società, mentre le sette sono meno articolate, di struttura più variabile, tendono a chiudersi rispetto alla società e a limitarsi a cerchie ristrette di persone profondamente vincolate all’organizzazione.
Le religioni che si organizzano in Chiese cercano di modellare la società in relazione ai propri principi e determinano la creazione di comunità unite da valori, credenze e modelli comuni, che favoriscono il controllo sociale sul comportamento dell’individuo. Per questo motivo molte teorie considerano la religione soprattutto uno strumento fondamentale per la coesione della società, ma evidenziano anche la problematicità dei rapporti fra essa, la politica e l’economia.
Le religioni possono essere classificate in cinque tipi:
- primitive (elementi del mondo come spiriti simbolici in comunanza con gli uomini);
- arcaiche (dei che controllano gli eventi del mondo, comunicazione attraverso rituali e sacrifici);
- storiche (dio unico creatore al di sopra degli uomini, mediazione sacerdotale per la salvezza);
- protomoderne (Chiese riformate, centralità della sola fede per la salvezza);
- moderne (individualizzazione della religiosità).
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