La famiglia è un’istituzione socialmente e culturalmente determinata, perciò ne esistono diversi modelli in ogni società ed essi possono cambiare nel tempo.
L’analisi della famiglia si è basata principalmente sulla prospettiva funzionalista, che la considera dal punto di vista delle sue funzioni sociali, indispensabili per la sopravvivenza della società e degli individui (controllo della sessualità, procreazione, socializzazione, gestione economica), e su quella conflittuale, che considera la famiglia come luogo di scontro tra genitori e figli, tra fratelli e tra i sessi.
Nonostante la grande variabilità, i sociologi hanno individuato alcuni tratti comuni e definito cinque modelli fondamentali: solitario (una sola persona), nucleare (una sola unità coniugale con o senza figli), senza struttura coniugale (altri rapporti di parentela), estesa (più generazioni unite da parentela), multipla (più unità coniugali).
I diversi modelli possono essere caratterizzati da diverse forme di matrimonio (monogamia, poliginia, poliandria), diversa organizzazione dell’autorità (sistema patriarcale, egualitario, matriarcale), diversa residenza familiare (patrilocale se si vive con i genitori dello sposo, matrilocale se con quelli della sposa, neolocale se la nuova coppia ha una propria residenza), diversi tipi di discendenza ed eredità (sistema unilineare se la discendenza è solo in linea maschile o solo in linea femminile, bilaterale se sono considerati i discendenti di entrambe le linee), diverse regole per la scelta del partner (regole endogamiche impongono il matrimonio all’interno di un determinato gruppo, quelle esogamiche invece con membri di gruppi diversi).
La famiglia occidentale è tipicamente monogamica, nucleare, tendenzialmente endogamica ed egualitaria, bilaterale. Il carattere monogamico e nucleare è rafforzato e motivato allo stesso tempo dall’idea di amore romantico, caratteristico delle società occidentali.
Questo modello di famiglia tuttavia sta subendo numerosi cambiamenti dovuti a mutamenti socioculturali (rivendicazioni femminili, esigenza generale di maggiore libertà ecc.), infatti stanno diminuendo sempre di più le famiglie fondate sul matrimonio, a vantaggio delle famiglie di fatto (convivenze), delle famiglie ricostituite (nate dopo un divorzio) e delle famiglie monoparentali (per divorzio o per la nascita di un figlio fuori dal matrimonio).
L’incesto, ossia il matrimonio tra genitori e figli o tra fratelli e sorelle, è un tabù quasi universale, che oltre a evitare la procreazione di prole biologicamente precaria ha importanti funzioni sociali, perché evita la rivalità nelle famiglie e la confusione dei ruoli e favorisce la creazione di più ampie e quindi più solide reti sociali ed economiche, e la diffusione culturale.
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