Ogni società presenta delle stratificazioni gerarchiche sulla base di diversi parametri (ricchezza, genere, età, razza ecc.), che individuano raggruppamenti sociali come le caste, le classi o i ceti, e assegnano degli status.
Uno status indica la posizione sociale, il ruolo e spesso anche le condizioni di vita di un individuo. Si distinguono gli status ascritti, cioè posseduti sin dalla nascita (per esempio il sesso) e gli status acquisiti (per esempio il ruolo professionale). La possibilità di cambiare il proprio status dipende dal grado di apertura o chiusura del sistema sociale in cui si è inseriti: il sistema delle caste è il più chiuso, in esso lo status è interamente determinato dalla nascita e non si può cambiare (come accade, per esempio, in India), il ceto è un raggruppamento determinato dalla comunanza di rango e di stile di vita e prevede la mobilità (di solito attraverso il matrimonio), la classe infine è il sistema più aperto e il più diffuso nelle moderne società industrializzate, si basa sulla posizione economica ed è caratterizzato da confini spesso incerti e da una forte mobilità sociale. La mobilità sociale può essere individuale (tipica degli status acquisiti) oppure collettiva (tipica degli status ascritti).
Dai diversi tipi di stratificazione derivano diversi tipi di disuguaglianze (povertà, schiavitù, razzismo, sessismo, discriminazione generazionale), che possono riguardare il singolo individuo o gli interi strati sociali e determinano diverse condizioni di vita, diversi trattamenti e diverse possibilità di accesso alle ricompense sociali (denaro, potere, prestigio ecc.).

Dal rapporto del Crédit Suisse 2021, la fascia con un patrimonio superiore a un milione di dollari USA per adulto rappresenta l’1,1% della popolazione adulta mondiale, ma detiene il 45,8% della ricchezza complessiva (rispetto al 35% nel 2000)
Sono state sviluppate varie teorie sulla stratificazione sociale:
- teorie del conflitto (ispirate a Marx, riconducono le disuguaglianze a fattori economici, in particolare al possesso dei mezzi di produzione, che determina un conflitto continuo tra le classi);
- teoria funzionalista (la stratificazione è inevitabile e necessaria alla distribuzione dei ruoli e delle adeguate ricompense per ciascuno di essi, per il buon funzionamento della società);
- teoria evolutiva (combinazione delle due teorie precedenti);
- teoria reputazionale (la stratificazione deriva dal prestigio riconosciuto a una persona dagli altri membri della società, soprattutto in relazione al ruolo professionale).
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