• HOME
  • Scuola e cultura
    • Chi siamo
    • Video
    • Pubblicità
    • Contatti
  • Le materie
  • Teoria dell’intelligenza
  • Test e quiz
  • albanesi.it

Fruttosio

Il fruttosio è un monosaccaride (zucchero semplice) che si trova nella stragrande maggioranza dei frutti zuccherini (da qui il nome che lo contraddistingue; mele e pere ne sono particolarmente ricche), nel miele e anche in alcune verdure (per esempio, melanzane, zucchine, piselli e lattuga); la sua formula molecolare è identica a quella di galattosio, glucosio, mannosio, tagatosio ecc., è la sua struttura che è chimicamente diversa. Come tutti i carboidrati apporta circa 4 kcal per grammo. È noto anche come levulosio o fruttoso.

Combinato con il glucosio, forma un disaccaride noto come saccarosio, ovvero il comune zucchero da cucina

Due delle caratteristiche che lo rendono diverso dal saccarosio sono il suo indice glicemico (decisamente più basso; ricordiamo, infatti, che il fruttosio è uno dei carboidrati con l’indice glicemico più basso) e il suo potere dolcificante (superiore di circa un terzo rispetto a quello del saccarosio).

Il fruttosio è uno zucchero caratterizzato da una notevole igroscopicità; ha cioè la tendenza ad assorbire acqua dall’ambiente che lo circonda; per questa sua caratteristica viene utilizzato per limitare l’essiccazione dei preparati che lo contengono proteggendoli contemporaneamente dallo svilupparsi di muffe e migliorandone pertanto la conservazione.

Diversamente da altri zuccheri, non possiede potere cariogeno.

Generalmente viene “associato” alla frutta e, in effetti, come accennato all’inizio, è uno dei carboidrati che i frutti zuccherini contengono in abbondanza. Non è però solo dalla frutta che deriva la nostra assunzione giornaliera di questo carboidrato, bensì dallo sciroppo di mais (più comunemente noto come sciroppo di fruttosio), noto anche come HCFS (acronimo dei termini High Fructose Corn Syrup) e dal saccarosio.

Glucosio e fruttosio

La maggior parte dei carboidrati che assumiamo vengono trasformati in glucosio quando arrivano nel flusso sanguigno. I meccanismi con i quali il fruttosio viene assorbito a livello intestinale si differenziano da quelli attraverso i quali viene assorbito il glucosio e per di più l’assorbimento del fruttosio è decisamente più lento.

Contrariamente a quanto accade con il glucosio, il fruttosio non stimola un notevole rilascio di insulina.

Non tutte le persone tra l’altro sono in grado di assorbire totalmente il fruttosio se questo viene assunto in quantità notevoli (per esempio circa 50 g, una quantità certamente non minimale, è come se mangiassimo 5 mele, non sempre semplicissimo; meno difficoltoso assumerlo con 450 ml di succo frutta dolcificato che ne apporta circa 45 g!).

Il problema relativo al malassorbimento del fruttosio colpisce molte persone (secondo alcune stime interessa circa il 40% dei nordamericani e degli europei); non è un problema di poco conto perché nell’intestino di questi soggetti rimangono notevoli quantità di fruttosio (le loro cellule intestinali sono prive di trasportatori di fruttosio) con conseguenti meteorismo, flatulenza e diarrea.

Un modo di accelerare l’assorbimento di fruttosio è quello di miscelarlo con il glucosio; è il tipico caso delle bevande sportive che presentano un mix di questi due carboidrati.

Insomma, fra fruttosio e glucosio esistono alcune differenze sia per quanto riguarda il loro assorbimento, il modo nel quale vengono digeriti e il modo in cui vengono metabolizzati dall’organismo.

Fruttosio

Il fruttosio è un monosaccaride (zucchero semplice) che si trova nella stragrande maggioranza dei frutti zuccherini, nel miele e anche in alcune verdure.

Metabolismo del fruttosio

Nell’organo epatico il fruttosio può avere comportamenti diversi; può per esempio convertirsi in sostanze derivate del glucosio e depositarsi come glicogeno epatico, una cosa che nei soggetti che praticano un’intensa attività fisica è decisamente positiva; sfortunatamente la capacità dell’organo epatico di effettuare la conversione di fruttosio in derivati del glucosio non è illimitata e ciò può creare diversi problemi perché, se l’assunzione di fruttosio è eccessiva, quello che arriva nel fegato può essere trasformato in grasso (ciò può verificarsi in particolar modo nei soggetti affetti da ipertrigliceridemia, resistenza all’insulina o diabete mellito di tipo 2).

Una delle cose che spesso vengono ritenute positive è il fatto che i suoi livelli ematici non provocano una risposta ormonale immediata; meno positivo è il fatto che una sua notevole assunzione, pur essendo in grado di stimolare la sintesi dei lipidi, non è in grado di stimolare la produzione di leptina; la riduzione della produzione di questo ormone può avere effetti decisamente deleteri (per approfondimenti si consulti il nostro articolo Leptina).

Quindi, ricapitolando: il fruttosio ha un indice glicemico basso, nelle persone che praticano un’intensa attività fisica favorisce il ripristino delle scorte di glicogeno epatico, ma se assunto in quantità eccessiva può creare diversi problemi di cui alcuni non di poco conto. Sembra naturale quindi porsi la domanda: il fruttosio fa male?

Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email


L'IDEA REGALO

manuale di cultura generale Il Manuale di cultura generale è una grande opportunità per chi studia, prepara un concorso, seleziona il personale o, semplicemente, un'idea per un regalo a uno studente o a una persona di cultura. Da poche ore a pochi giorni per costruirsi un’eccellente cultura generale nella materia preferita fra le 43 trattate.


NOVITÀ 2023

La teoria della personalità

Conoscere e interagire con gli altri significa capire la loro personalità. Ci si può riuscire intuitivamente, ma spesso il risultato è mediocre. Questo testo è fondamentale per imparare a conoscere la personalità delle persone con cui ci relazioniamo, e migliorare la qualità della vita negli affetti e nel lavoro. Una buona teoria della personalità arriva persino a rispondere positivamente a un’importante domanda: esiste una personalità ideale nel cammino verso la felicità? Il testo diventa quindi anche uno strumento per conoscere sé stessi e migliorare la propria personalità eliminando i difetti che possono avvelenare la nostra vita. la teoria della personalità

Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2023 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati