Il tamari è una salsa di soia giapponese (anche se sembra che le modalità tecniche di produzione siano state introdotte nel paese del Sol Levante dalla vicina Cina circa 2.500 anni fa). La maggior parte della produzione giapponese è concentrata nella regione del Chubu dove questa salsa viene chiamata anche miso-damari. In Giappone, è utilizzato per condire il riso e le verdure. In Europa fu introdotto dai missionari francesi di ritorno dalla Cina nel XVIII secolo.
Alcuni siti Internet e alcuni testi distinguono erroneamente fra tamari e shoyu. In realtà shoyu è un termine giapponese che significa appunto salsa di soia, il tamari è quindi un tipo di shoyu, non c’è contrapposizione. Questa salsa è un liquido salato dal colore molto scuro e con un gusto piuttosto intenso che ricorda quello dei cibi affumicati. Viene generalmente usata per condire o marinare i cibi, ma può anche essere utilizzata come ingrediente per altri tipi di salsa o condimento.
Il tamari viene ricavato dal liquido che fuoriesce durante la fermentazione dell’Hatcho Miso che è un prodotto ricavato dai semi di soia. Il processo di fermentazione può durare dai 6 ai 24 mesi.
La salsa tamari è senza glutine?
In occidente c’è molta confusione riguardo al tamari. Ciò è dovuto al fatto che molti tipi di salsa giapponese sono stati commercializzati fuori dal Giappone con il generico nome di tamari, senza distinguerli per tipo. Questo può creare alcuni problemi a chi soffre di celiachia perché mentre la vera salsa tamari è un prodotto senza glutine, le altre salse giapponesi non lo sono. È quindi sempre raccomandabile, per coloro che soffrono di intolleranza al glutine, leggere attentamente le etichette di quei prodotti che vengono smerciati con il nome di tamari perché potrebbe trattarsi di un altro tipo di salsa (koikuchi, saishikomi, shiro, usukuchi ecc.).
Il tamari si acquista in negozi etnici (o spesso anche in quelli biologici) oppure su Internet.
Utilizzi in cucina
Questa salsa di soia può essere usata in cucina come condimento per insalate, verdure bollite, piatti a base di cereali o legumi e anche come ingrediente di crostini per antipasto. Si può anche aggiungere a zuppe e minestre. Se il sapore troppo intenso non è gradito, molti consigliano di attenuarlo aggiungendo limone, brodo o addirittura vino!
INFO AL. – Proteine: 10,51; grassi: 0,10; carboidrati per differenza: 5,57 (fibre: 0,8); ceneri: 17,82; acqua: 66; colesterolo: 0; sodio: 5.586; calorie: 60.
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