La seppia (Sepia officinalis) è un mollusco lungo generalmente circa 4 cm anche se può raggiungere dimensioni molto più grandi; ha il corpo ovale, con due pinne laterali, separate caudalmente. La testa, abbastanza grande, presenta un paio di mascelle cornee; attorno alla bocca si trovano inoltre quattro paia di corti tentacoli, rivestiti di ventose verso l’interno e due braccia tentacolari prensili.
Una particolare caratteristica della seppia è la sua notevole capacità di mimetizzarsi; riesce infatti a mutare velocissimamente il proprio colore.
La seppia ha una conchiglia interna nota come osso di seppia. La seppia possiede inoltre, all’interno del corpo, una sacca che contiene inchiostro che il mollusco espelle quando si trova in una situazione di pericolo.
La Sepia officinalis non è l’unica specie di seppia che si può trovare nel mar Mediterraneo, in questo mare si trovano infatti anche la Sepia elegans e la Sepia orbignyana.
Gli habitat naturali della seppia sono i fondali sabbiosi o melmosi oppure le praterie di Posidonia oceanica (una pianta acquatica).
Nel mar Adriatico si trovano due distinte popolazioni di seppie che hanno periodi di riproduzione diversi; una popolazione si riproduce in primavera e una si riproduce durante l’autunno.
Le seppie, prima i maschi e poi le femmine, si dirigono verso le coste dove avverrà l’accoppiamento, dopodiché le seppie si dirigono verso i luoghi della deposizione. Questi spostamenti migratori vengono sfruttati per effettuare la pesca di tali molluschi. Durante i mesi invernali le seppie vengono pescate al largo con le reti a strascico, mentre in nei mesi primaverili e autunnali si utilizzano le nasse e i cestini e le reti da posta.
Seppia: ricette
A seconda delle dimensioni e del luogo di provenienza, le carni delle seppie possono avere sapore e consistenza diversi. Le seppie non vanno cotte a lungo pena la perdita di morbidezza e di sapore.
Si tratta di un alimento ipocalorico, alla stregua del polpo. Anche quando è priva di grassi la seppia rimane un alimento saporito. Ricca di proteine, la seppia può risultare di difficile masticazione e digestione per la natura fibrosa della carne.
Tra le ricette, sicuramente la più nota è quella delle seppie ripiene.
Nero di seppia
Il nero di seppia è ottenuto dai molluschi spremendo le sacche poste vicino alle fessure branchiali che contengono un liquido scuro. L’animale lo usa a scopo difensivo per spruzzarlo contro eventuali assalitori: si tratta di un vero e proprio inchiostro naturale, contenente il pigmento scuro della melanina (lo stesso responsabile dell’abbronzatura della pelle umana). Se si acquista la seppia non pulita, si può spremere l’inchiostro direttamente dal mollusco. L’operazione non è semplice e per evitare di macchiarsi è preferibile rivolgersi al pescivendolo. In realtà, è difficile reperire l’animale fresco appena pescato per estrarre l’inchiostro, e il più delle volte si acquista il nero di seppia già confezionato (e conservato). Le seppie non sono gli unici animali da cui si ricava il nero, ma si può ottenere anche da calamari, totani e alcune varietà di polpo.
In cucina, questo colorante naturale si usa per insaporire pasta o risotti, perché oltre a conferire il caratteristico colore nero, ha un sapore delicato e molto particolare, che ricorda vagamente quello del pesce. Molto meno conosciuto è invece l’uso del nero di seppia per aromatizzare e colorare la polenta o gli gnocchi di patate.
Calorie e valori nutrizionali
Dal database del Ministero americano dell’agricoltura
Seppia
Scarto: 0%
Nutrienti | Unità | Valore per 100 g | Numero di campioni | Errore std. |
---|---|---|---|---|
Principali | ||||
Acqua | g | 80.56 | 16 | 0.545 |
Calorie | kcal | 79 | 0 | |
Calorie | kJ | 331 | 0 | |
Proteine | g | 16.24 | 14 | |
Lipidi | g | 0.70 | 16 | |
Ceneri | g | 1.68 | 14 | |
Carboidrati (per differenza) | g | 0.82 | 0 | |
Fibre | g | 0.0 | 0 |
Indice materie – Scienza della nutrizione – Alimenti – Seppia