Di fronte al dubbio della storicità di Gesù, i cristiani più irriducibili possono ritenere che, nonostante la vita di Gesù possa essere un mito/leggenda, il suo messaggio sia talmente valido da passar sopra a ogni contraddizione storica o letteraria. In realtà, dimenticano che il messaggio potrà essere anche valido, ma se cade la certezza dell’origine divina di Gesù, crolla anche il messaggio dal momento che questo è pesantemente dipendente dal concetto di premio nell’aldilà.
Molti insegnamenti evangelici sono stati del tutto male interpretati nell’ottica di aderire a una visione dell’uomo privo di ogni forma di negatività. Si prenda per esempio Non giudicate e non sarete giudicati (Luca 6:37): la confutazione dell’usuale interpretazione è espressa nell’articolo su Libertà di espressione e giudizio.
Un altro insegnamento spesso idealizzato è Ama il prossimo tuo come te stesso (Matteo 19:19): per la confutazione dell’interpretazione più comune rimandiamo all’articolo linkato.

Secondo la fede cristiana, Gesù Cristo è il Redentore del genere umano
I messaggi dubbi
Purtroppo alcuni messaggi evangelici non sono male interpretabili, sono discutibili.
Si consideri il discorso della Montagna (Matteo 5). In esso, non solo Gesù praticamente sconfessò gran parte della morale del Vecchio Testamento (che quindi coerentemente non potrebbe essere definita parola di Dio), ma si spinse talmente oltre da elencare una serie di precetti molto dubbi.
[3] Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Le varie interpretazioni cristiane si sono arrampicate sugli specchi per giustificare quel “in spirito” che francamente è molto forzato tradurre con “umili”.
[5] Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Anche in questo caso sembra più una speranza per ritagliarsi un’audience fra tutti i sottomessi dell’epoca che una chiara condanna della non violenza. Chi sono i miti? Forse i deboli? Forse i non violenti? Forse i gentili? Il classico esempio di come per ottenere il consenso di qualcuno basti essere vaghi e fare seminformazione (cioè trasmettere un’informazione in modo confuso, facendo in modo che l’interlocutore la comprenda come a lui favorevole).
[10] Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Un insegnamento immorale che è tornato molto utile quando i cristiani erano perseguitati dalle leggi delle varie nazioni. Leggi, non giustizia. Chi va contro la giustizia è un criminale, come potrà possedere il regno dei cieli?
[29] Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te.
[30] E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te.
Due indicazioni assolutamente prive di logica nell’ottica del perdono cristiano, molto vicine alla violenza biblica dell’occhio per occhio, dente per dente.
[32]…ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all’adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Caos totale. Come conciliare il ripudio di una moglie (legittimo in caso di concubinato) con la condanna del divorzio da parte della Chiesa cattolica? Che senso ha considerare adulterio l’unione con una donna che è stata ripudiata?
[39] …ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra;
[40] e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
Due assurdità che minerebbero ogni società civile. Che senso avrebbero la polizia, la magistratura? Sarebbe il trionfo della criminalità.
[42] Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.
Solo un folle può applicare questo precetto. Citando Volney, una carità assoluta “potrebbe essere definita la virtù dei polli a beneficio dei furfanti”.
[44]…ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori…
Chi è quel folle che ama chi vuole distruggerlo? Ma anche ammesso che sia un grande gesto etico, come conciliare questo precetto con quanto dice Gesù poco dopo nel capitolo 6?
[24] Nessuno può servire due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, o preferirà l’uno e disprezzerà l’altro.
Ma come? Se io amo i miei nemici, riuscirò ad amare anche due padroni!
Si arriva poi alla famosa Regola d’Oro che in realtà non è che un boomerang pazzesco.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro (Matteo 7:12).
Molti cristiani non si accorgono che questa regola promuove proprio il relativismo morale che loro condannano: se applicata, ci saranno tante morali quanti sono gli uomini! Di fatto rende inutile ogni legge divina.
Gesù intuì l’importanza della reciprocità nell’etica, ma enunciò il precetto in modo totalmente devastante: se i nostri desideri sono “sbagliati” è il caos totale. Anche trasformando la regola al negativo, (non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te) non funziona (vedasi articolo linkato).
Ce n’è abbastanza per poter dire che il messaggio evangelico è solo un’interessante, ma criticabilissima filosofia.