Come pregare per ottenere una grazia? Molti cercheranno di spiegarvi come fare, ma chiunque sospenda i suoi desideri, le sue disperazioni e rifletta un attimo, capirà che la preghiera è il mezzo con cui molti credenti s’illudono di poter ottenere qualcosa da Dio. Le Chiese fomentano questa illusione, avendone in cambio un grande potere, come intermediarie fra il comune mortale e Dio.
La posizione espressa nel paragrafo precedente può sembrare molto dura, ma una qualunque persona razionale comprende che l’invito alla preghiera che gli uomini di Chiesa fanno in determinate occasioni non ha solide fondamenta.
Quando accade qualcosa di terribile, il papa invita a pregare: peccato che sperare che Dio, oltre a essere buono, ci ascolti e ci aiuti è una deduzione arbitraria e del tutto immotivata.
La maggiore contraddizione psicologica delle religioni tradizionali è proprio rappresentata dalla preghiera: tutti i credenti hanno pregato almeno una volta per chiedere qualcosa a Dio.
Ebbene, dai segnali che vengono dal mondo, Dio è spesso distratto oppure capriccioso, visto che alcune volte ascolta altre no. Una donna è convintissima che sia stata la Madonna a salvare suo marito da un pauroso incidente, ma dov’era la Madonna quando una giovane madre in ospedale stava pregando per sua figlia che moriva di cancro a cinque anni? Una delle locuzioni razionalmente più assurde è “grazie a Dio“, visto che coerentemente, se accade qualcosa di molto negativo, si dovrebbe anche dire “per colpa di Dio”.

Curiosamente, il temine latino precarius (da cui deriva il nostro precario) significa “ottenuto con preghiere” e indica qualcosa di incerto, insicuro
Molte religioni ci dicono che quando Dio non ci ascolta ci ha messo alla prova, ma alla prova di che (si ricade nel problema della bontà: quale padre buono farebbe soffrire i figli solo per “metterli alla prova”?)? Che prova è la morte contemporanea di migliaia di persone negli eventi più catastrofici che accadono sulla Terra? Forse un avvertimento contro il male che sta scendendo nel mondo? Ma, se è così, perché colpire poveri disgraziati? Chi ha spirito critico conclude banalmente che è molto più probabile che gli eventi nel mondo siano causati da casualità basate sulle leggi che la scienza cerca di descrivere. Chi ha spirito critico conclude che il dialogo con Dio non è possibile perché è a un senso solo: al più Dio può ascoltarci, ma non interviene. Chi crede che ciò avvenga quando la vicenda si risolve positivamente non è un credente, è un credulone.
“… quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà (Matteo 6:5-6)”.
Purtroppo questa ricompensa per molti non arriva, nonostante tutte le loro buone intenzioni. La preghiera diventa così un trucco razionale con cui le religioni cercano di attrarre a sé i credenti: si chiama “effetto risultato” e consiste nella propagazione dei soli effetti positivi avvenuti per caso, senza l’analisi critica di quelli negativi e del perché siano avvenuti. Sull’effetto risultato si basano anche l’astrologia o la preveggenza dei maghi.
Quindi la prossima volta che sentite un uomo di Chiesa che vi spiega come pregare per ottenere una grazia, beh, sorridete…
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