Questo articolo descrive i Top People, l’insieme di coloro che vivono al meglio, considerate le loro condizioni iniziali. Come ci riescono? Sinteticamente, con tre condizioni:
- Uno stato di salute almeno sufficiente; se è vero che la nostra salute dipende da nostre scelte, sarebbe ottimistico sperare che non esistano fattori che sfuggono al nostro controllo.
- Una personalità equilibrata (vedi Personalismo)
- Scelte di vita corrette. Qualunque cosa dobbiamo affrontare, qualunque siano le nostre lotte interiori, abbiamo sempre una scelta. Sono le nostre scelte che fanno di noi quello che siamo e abbiamo sempre la possibilità di fare la scelta giusta (dal film Spider-Man 3, 2007*). Ovviamente, chi ha una personalità equilibrata è facilitato nelle proprie scelte, la personalità equilibrata è una condzione facilitante, ma non sufficiente a non commettere erropri anche grossolani (per esempio affidare il proprio patrimonio a investimenti sbagliati!).
Nel corso della nostra esistenza tutti ci siamo chiesti almeno una volta cosa possa assicurarci una qualità della vita eccezionale. Le prime risposte sono banali e vanno dalla ricchezza al successo, dal potere alla fama. Subito però ci accorgiamo che questi concetti non sono né una condizione sufficiente (non bastano cioè a garantire una qualità della vita eccellente: una persona ricca, potente e di successo può tranquillamente essere infelice) né necessaria (ci sono persone che non sono ricche, non hanno successo e fama ecc. eppure sono felici e hanno una qualità della vita altissima). Il riferirsi a questi concetti sicuramente è una strategia un po’ datata, quando la vita del “comune mortale” era sicuramente più difficile di quella di oggi. Nei Paesi più evoluti, oggi la vita è tutto sommato facile. Anche chi è convinto che i pericoli del mondo d’oggi siano altissimi deve ricredersi non appena si confronta con il mondo di 80 anni fa: cos’è la tutto sommata bassissima probabilità di rimanere vittima di un attacco terroristico con la certezza che ogni notte arriveranno gli aerei a bombardare la nostra città?
Una strategia più fine è quella di rivolgersi a concetti più nobili come l’amore e la salute fino alla religione con il richiamo a un’esistenza vissuta nel nome di Dio. In realtà anche questi concetti non sono sufficienti (al massimo la salute è vista dalla maggioranza delle persone come un concetto necessario); anche i più credenti devono riconoscere che moltissimi uomini di fede sono sereni, ma non hanno né hanno avuto una vita facile; addirittura molti di loro hanno sempre macerato il loro animo confrontandosi con il male che c’è nel mondo e altri si perdono nei problemi quotidiani che la fede aiuta a superare, ma non a evitare.
In ogni caso su un punto molti concordano: i concetti sopra esaminati possono facilitare la vita.
È incredibile come nessuno fino a oggi abbia dato una definizione di questa frase, “facilitano la vita”. Si può cioè definire condizione facilitante una condizione che aumenta enormemente le probabilità di raggiungere un certo risultato. Così possiamo dire che la ricchezza è una condizione facilitante nei confronti di un’ottima qualità della vita. Se riesaminiamo i vari concetti alla luce di questa nuova definizione, notiamo però che sono concetti tutto sommato veramente “necessari” solo per chi ne ha fatto l’unico punto fermo nella propria vita, dei veri e propri idoli da adorare. Una ragazzina che sogna di fare la velina può essere veramente convinta che il successo possa significare alta qualità della vita, ma una persona adulta sa benissimo che la vita dei VIP è spesso contraddistinta da periodi veramente bui. Si fa luce allora la possibilità di vivere contemporaneamente tutti i concetti sopraccitati. Tale possibilità dura però solo un attimo in chi è abbastanza maturo da comprendere che la situazione desiderata è abbastanza irrealistica: potere, ricchezza, gloria, amore, salute, serenità d’animo ecc. trovano contemporaneamente spazio solo in un personaggio da telenovela che, anche se esistesse, sarebbe difficilmente replicabile.
Il percorso
Quando, oltre trent’anni fa, incominciai a studiare il problema, mi resi conto che nella popolazione esisteva un gruppo di persone nettamente positivo che viveva in condizioni decisamente buone. Il non essere fra questi mi stimolò molto a studiarne le caratteristiche comuni; nacque così il Well-being (1999) fino ad arrivare alla definizione delle 22 personalità presenti nella popolazione.
Una di queste, la personalità equilibrata, sembrava garantire una buona qualità della vita. Purtroppo, un’analisi più attenta rendeva subito palese il fatto che avere una personalità equilibrata era condizione necessaria, ma non sufficiente. Cosa mancava? Una grande attenzione alla salute: ecco allora l’attenzione allo sport e una sana alimentazione per cerecare di chiudere il cerchio (vedasi Il manuale completo della corsa e La dieta italiana), pur rimanendo consapevole del punto 1 citato a inizio dell’articolo.
I primi due punti erano semplicemente ulteriori condizioni facilitanti e nei pochi casi che non erano suffieinti a garantire una vita felice si trovava che erano stati commessi grossolani errori di scelta, da cui il punto 3.
Con queste premesse, studiamo ora le classi esistenziali.
* La traduzione in italiano usa qualunque anteposto a un plurale; secondo i puristi tale uso, peraltro comunissimo anche oggi, sarebbe antico e da non preferirsi.
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