Saltare la fila è uno scenario molto comune. Siamo in coda a uno sportello, quando una persona, senza fare la fila, passa davanti a me e inizia a dialogare con l’addetto allo sportello. Cosa faccio? L’approccio al problema è sequenziale.
1) Dapprima facciamo notare gentilmente che la fila va rispettata. Un’immediata aggressività non ha senso perché ci possono essere casi in cui la persona ha veramente una corsia preferenziale; per esempio doveva semplicemente consegnare all’addetto, che l’aveva precedentemente autorizzato, un certificato che mancava alla sua documentazione.
2) Il punto 1 serve per capire la personalità di chi ho di fronte e per evitare malintesi inutili (come quando tutto accade per distrazione o per incomprensione di una fila non chiara). Il dopo dipende appunto da tale valutazione.
Se si ha di fronte un debole che voleva fare il furbo (di solito adduce una scusa, chiedendo poi il permesso) basta la forza calma (senza odio) per rimetterlo al suo posto.
Se si ha di fronte un violento non criminale (adduce un motivo che ritiene del tutto valido) si usa una maggior decisione, si coinvolge anche l’addetto allo sportello facendogli presente che è anche suo dovere far rispettare la fila. Se conviene (cioè se il tempo perso per essere scalati di un posto è penalizzante) si può usare la strategia del raddoppio: se tu mi crei un problema, io te ne creo uno doppio, quindi non conviene a nessuno dei due, rispetta la fila che è meglio.

Saltare la file è spesso un atteggiamento di chi si autoreferenzia per avere requisti tali da reclamare un trattamento speciale
Se si ha di fronte un violento criminale (caso piuttosto raro, tipo il tizio estrae un coltello), si deve valutare se si è in presenza di un caso isolato (e allora si possono informare le forze dell’ordine, non tanto per risolvere il problema della fila quanto per far sapere loro il degrado del territorio) o se il caso è “comune” nel qual caso si deve dedurre che dove si vive non è certo un posto civile.
Questa analisi serve anche per tutti quei casi in cui ci sia una violazione di un diritto in ambito sociale contestabile solo da chi sta perdendo momentaneamente quel diritto (senza cioè la presenza dell’autorità). Un altro scenario è il seguente:
Nella zona riservata a una struttura (pubblica o privata, comunque chiaramente evidenziata a termini di legge) un non avente diritto parcheggia arbitrariamente. Che fare?
Chi ha compreso lo scenario della fila, riuscirà a gestirlo facilmente.