La forza dei Top People risiede soprattutto nella loro grande energia vitale che li mette, almeno in parte, al riparo dal passare del tempo; infatti non c’è molta differenza fra un soggetto top e un giovane di 20 anni senza particolari problemi, ma le differenze si amplificano al crescere dell’energia vitale.
L’energia vitale è la sete di vita, quella cosa che vuole farti vivere al massimo, è l’intensità con cui si vive il proprio tempo, cercando di collegarlo in ogni istante a ciò che si ama.
Allargandone il concetto, è una generalizzazione della libido; già Jung si scostò dall’originale interpretazione freudiana tutta in chiave sessuale; ha comunque senso ancora partire dal concetto di energia sessuale perché tutti lo conoscono. Ognuno di noi ha ben presente che l’energia sessuale di due anziani che si amano tenendosi per mano su una panchina è sicuramente inferiore a quella di due giovani innamorati che vivono una notte di passione. Analogamente si scopre che molte persone sono molto più golose di quello che la vita ci offre di altre (che in questo senso si devono considerare “vecchie”).
Dall’analogia con l’energia sessuale si può capire che
l’energia vitale è la misura della capacità di amare.
Non tanto il sesso o il partner, ma la vita nella sua miriade di situazioni.
Molti che non hanno energia vitale vedono negativamente questo concetto, probabilmente più per invidia che per motivi razionali. Ognuno di noi sa riconoscere scelte di vita a basso impatto esistenziale; un po’ come nell’attività fisica, c’è il campione che corre molto velocemente, chi fa una corsettina al parco e chi semplicemente cammina. Ognuno ha la sua velocità di clock (quella che nei computer scandisce il ritmo delle operazioni), ma ognuno sa riconoscere quella degli altri.
Passando dalla corsa alla vita, le cose non cambiano granché, anche se, stranamente, può capitare che ci sia chi ritiene la sua velocità di clock ottimale, anche se sta vivendo come un bradipo.
Esistenzialmente, una persona “abbastanza” attiva, ma non al massimo, riconosce comunque che passare un pomeriggio seduti su una panchina al parco della città a guardare la gente che passa non è il massimo. Se il “panchinaro” si dice comunque sereno, moltissimi di noi diranno che loro preferiscono avere una maggiore energia vitale. Un po’ come chi preferisce la felicità alla semplice serenità; infatti
le persone che si “accontentano” della serenità hanno, in genere, una bassa energia vitale.
Come le prestazioni di uno sportivo, l’energia vitale si spegne nel tempo, ma in un soggetto top si spegne di meno. Un esempio classico. Al liceo avevo una compagnia di amici formidabile, un vero oggetto d’amore: stavamo sempre insieme, organizzavamo interminabili partite a pallone, a scuola ci divertivamo, progettavamo feste, scherzi ecc. Finito il liceo, ognuno scelse la sua facoltà, ci si incominciò a vedere di meno e le riunioni diventavano meno “vitali”. Si poteva organizzare una gita con le proprie mogli (che una volta non erano nel gruppo ed alcune ora non erano “compatibili”), ma gli scherzi erano sostituiti da discorsi sul lavoro o sullo sport, le partite a pallone da “passeggiate”, le uscite erano condizionate dai figli piccoli di alcuni ecc.
Non c’era nulla di male, ma io sentivo quella vita come una vita da 7, di aver perso qualcosa, la sentivo “da vecchi”. Nel frattempo mi ero costruito altri oggetti d’amore che io avrei dovuto non vivere per quelle giornate fra amici ormai adulti (e non più oggetto d’amore). Così mi allontanai e comunque, per correttezza, aggiunsi la spiegazione; molti non capirono, alcuni mi dissero anche di crescere, ma con un sorriso risposi che “invecchiare non è crescere”.
La morale è che l’intensità della nostra vita dipende dagli oggetti d’amore e dall’energia vitale con cui riusciamo a viverli. Senza oggetti d’amore non c’è massima intensità: è come stare con una bella donna che non ami; può essere piacevolissimo, ma, se non c’è l’amore, non è il massimo.

L’energia vitale accende la vita
Come aumentare l’energia vitale
Ecco un “allenamento” in tre punti per aumentare l’energia vitale.
1) Il primo punto è immediato: costruendosi oggetti d’amore a partire dai propri hobby, dai propri interessi, da ciò che si ritiene piacevole (quindi da ciò che si è osservato essere positivo). Dei quattro punti che caratterizzano un oggetto d’amore (conoscenza, stabilità, frequenza e indipendenza), i primi due possono essere critici per chi ha scarsa energia vitale, per cui all’inizio ci si dovrà “forzare” su di essi e per farlo possono essere utili gli altri due punti del nostro allenamento. In un certo senso il primo punto è la realizzazione pratica della capacità di amare del soggetto: non focalizzarsi su un solo oggetto d’amore nella vita (spesso frutto di condizionamenti subiti), ma sapere introdurne di nuovi (che fra l’altro assicurano quell’indipendenza tipica dei veri oggetti d’amore).
2) Non vivere il proprio oggetto d’amore da soli, ma socializzare! Il motivo è semplice: gli altri ci spingono quando noi vorremmo fermarci. Si pensi al fatto che molti cani “forzano” il padrone con il loro sguardo, il loro comportamento a portarli fuori per una passeggiata anche quando la voglia di uscire del padrone sarebbe “zero”. Questo esempio chiarisce come amici parziali (cioè riferiti all’ambito dell’oggetto d’amore) possano aiutarci a “smuoverci”, prestandoci un po’ della loro energia vitale. Ovviamente non si deve commettere il classico errore di cercare nuove conoscenze “dal proprio punto di vista”, cioè proponendo azioni che all’altro non interessano minimamente (per esempio, propongo di andare all’opera a chi ama solo il rock!); praticamente, a tutti gli introversi e a chi ha difficoltà a trovare amici si può dire che “farsi un nuovo amico” è come vendergli qualcosa, lasciandolo soddisfatto dell’affare: se si cerca di vendergli qualcosa che non gli interessa, si è spacciati e si resta soli. Se, per esempio, vi piace un determinato sport e fra i vostri conoscenti prevale la sedentarietà, uscite dal vostro ambiente, informatevi dove si può praticare nella vostra città, il circolo che fa riferimento a quello sport, iscrivetevi e frequentate!
3) Avere obiettivi. La realizzazione di obiettivi (che, ricordo, non sono sogni, tipici dei romantici) realistici e un po’ sfidanti forza il soggetto a vivere l’oggetto d’amore con maggiore continuità. Se poi l’obiettivo è comune con qualche amico, allora i punti 2 e 3 dell’allenamento si sinergizzano.
Indice materie – Psicologia – Energia vitale