Espressione generica con la quale si fa riferimento a varie tipologie di tumori che colpiscono la mammella e che possono essere benigni o maligni. La maggior parte dei tumori maligni è rappresentata dai carcinomi invasivi. Pur non essendo note le cause, sono noti vari fattori di rischio; fra i principali vanno ricordati l’età avanzata (>50 anni), una storia familiare con casi di tumore alla mammella e la presenza di una mutazione a carico dei geni BRCA1 e BRCA2. La scoperta di un tumore al seno avviene attraverso la rilevazione di masse palpabili o di cambiamenti del seno (ispessimenti, gonfiori, problemi ai capezzoli ecc.); la diagnosi viene generalmente fatta avvalendosi di esami come la mammografia. La cura più efficace resta la via chirurgica (mastectomia: totale nei casi più gravi con l’asportazione di tutta la mammella o parziale con l’asportazione delle zone interessate) che può essere o no associata a terapia radiante (per evitare recidive), chemioterapia (per controllare le metastasi o per far regredire il tumore prima dell’intervento chirurgico), blocco degli estrogeni (per evitare l’alimentazione del tumore da parte degli ormoni sessuali). Importantissima e raccomandata la prevenzione i cui cardini sono i regolari esami clinici (in primis ecografia e mammografia) e la periodica autopalpazione del seno che ha lo scopo di identificare noduli anomali da sottoporre a ulteriori analisi.

Ogni anno in Italia sono diagnosticati 55.500 nuovi casi di tumore al seno (55.000 nelle donne e 500 negli uomini).
Per approfondire: Tumore al seno
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