Lo splint è un tutore che ha lo scopo di sostenere, allineare, stabilizzare le articolazioni e che può essere di notevole aiuto nella correzione di determinate deformità. Chiunque abbia sofferto di tendinite al tendine d’Achille o di fascite plantare sa che il momento più critico della giornata è al mattino, al risveglio. I primi passi giù dal letto possono essere una vera e propria sofferenza. Erroneamente tutti attribuiscono questa sensazione al fatto che il tendine (o il fascio plantare) sia “freddo”, dopo una notte di completo riposo. In realtà non è affatto così (e la controprova si può avere lasciando il tendine a riposo, ma in posizione opportuna). Il motivo della dolorabilità dipende dal fatto che durante la notte la struttura tendinea assume, a riposo, una configurazione che la “accorcia”: durante il sonno il piede punta verso il basso, accorciando sia il tendine sia il fascio plantare. Se si considera l’angolo fra piede e tibia, sarebbe ottimale un angolo retto, mentre durante la notte tale angolo supera abbondantemente i 90 gradi. Al risveglio la struttura tendinea è subito sollecitata a un cambiamento repentino di angolazione di lavoro e quindi, essendo infiammata, diventa facilmente dolorosa.
La stessa situazione si verifica quando il soggetto resta seduto con i piedi appoggiati al pavimento: quando si alza i primi passi sono estremamente dolorosi. Se per chi sta seduto molte ore al giorno può essere utile il consiglio di riportare periodicamente a 90 gradi (o meno) il piede, per chi dorme non ci può essere che una correzione forzata. Tale correzione può essere realizzata proprio con lo splint (il cui costo si aggira attorno ai 50-60 euro circa). Quella dello splint è una struttura simile a una normale calzatura (infatti occorre specificare il numero della scarpa); i migliori consentono anche di regolare il grado di dorsiflessione del piede e sono in materiale antimicrobico, offrendo la massima igiene.
Ovviamente lo splint non cura direttamente né la tendinite né la fascite, ma evita che la parte malata sia soggetta a sollecitazioni eccessive, fatto che già di per sé migliora la patologia.
Attenzione alle gare e agli allenamenti mattutini
Chi ha compreso la filosofia che sta dietro all’uso dello splint capirà che anche per un runner sano non è ottimale partire da freddo al mattino: sicuramente i rischi sono maggiori che non dopo una partenza da freddo serale.
Se per le gare generalmente passano almeno due o tre ore dal risveglio, per l’allenamento è sicuramente da censurare chi (spesso per motivi di tempo) scende dal letto e inizia subito a correre!
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