La tosse è un meccanismo, riflesso o volontario, attraverso il quale il nostro organismo cerca di liberare le vie respiratorie da corpi estranei o da secrezioni di muco; essa consiste in una violenta emissione forzata di aria dai polmoni. Si tratta quindi essenzialmente di un meccanismo di difesa messo in atto dopo che al cervello giunge un segnale per l’espulsione del materiale che irrita le vie respiratorie.
Va precisato che la tosse non è una malattia, bensì un segno, più o meno severo, a seconda dei casi, di varie e numerose patologie interessanti alcuni apparati del nostro organismo, in primis quello respiratorio.
Le fasi del tossire
L’atto del tossire consta di tre fasi ben distinte: fase di inspirazione, fase di compressione e fase di espulsione.
Le zone da cui partono gli stimoli tussigeni sono dette zone tussigene (mucosa bronchiale, mucosa laringea, mucosa tracheale, esofago, pleura ecc.).
Classificazioni
Varie sono le classificazioni del disturbo in questione. Dal punto di vista eziologico, ovvero delle cause, si opera una suddivisione a seconda del tipo di patologia scatenante; si parla quindi di “tosse da”:
- allergia
- infezione
- irritazione
- riflesso nervoso
- problemi cardiovascolari.
Un’altra classificazione è quella relativa alla zona di origine, si parla perciò di tosse bronchiale, laringea, tracheale e pleurica.
Una classificazione che riveste una particolare importanza è quella in base all’età del paziente; infatti, generalmente, l’incidenza percentuale delle cause varia a seconda che il soggetto sia in età più o meno avanzata. Si classifica dunque il disturbo in tosse della fase neonatale, della fase infantile e della fase adolescenziale e della fase adulta.
Una fibrosi polmonare o una neoplasia dell’apparato respiratorio sono esempi di patologie che sono più comuni in un adulto che in un infante, soggetto quest’ultimo in cui le cause più frequenti sono per esempio la bronchite, la pertosse o un semplice corpo estraneo.
Cause
Come già accennato in apertura di articolo, le cause sono numerosissime, quelle più comuni sono:
- scolo retronasale (problema caratterizzato dalla discesa di muco lungo la parte posteriore del naso verso la gola; il problema è legato a un’eccessiva produzione del muco stesso).
- sinusite (soprattutto nei bambini si manifesta una tosse secca nel corso della giornata che non tende a migliorare per i primi sette giorni dalla prima manifestazione dei sintomi)
- asma bronchiale (inizialmente si ha tosse secca e stizzosa che spesso precede l’accesso asmatico vero e proprio; in seguito, generalmente al termine dell’attacco, si registra un’espettorazione di muco denso e filante, soprattutto nel corso delle ore notturne e al mattino presto)
- bronchite acuta (la comparsa di una tosse continua, secca nelle fasi iniziali, ma produttiva di escreato nel giro pochi giorni è spesso indicativa di un inizio di bronchite)
- bronchite cronica (patologia caratterizzata da un’eccessiva produzione di muco accompagnata da una tosse continua e spesso debilitante)
- reflusso gastroesofageo (nel reflusso gastroesofageo la tosse è uno dei segni più tipici; è dovuta all’ingresso nelle vie respiratorie del materiale acido che è risalito dallo stomaco; tale materiale, infatti, infiamma le vie respiratorie dando via allo stimolo tussigeno; di norma si tratta di una tosse secca a carattere cronico che non viene risolta dai farmaci che si utilizzano per il trattamento delle patologie infiammatorie delle vie respiratorie; si manifesta soprattutto nel corso delle ore notturne anche in base alla posizione che si assume nel sonno)
- neoplasie polmonari (i tumori al polmone annoverano fra i loro sintomi un tossire cronico che ha la tendenza a diventare piuttosto insistente oppure che modifica le proprie caratteristiche quali durata, intensità e consistenza dell’espettorato)
- pertosse (anche tosse canina, asinina, ferina, convulsa o, soprattutto in Toscana, tosse cattiva; si tratta di una patologia in cui l’atto del tossire è, come facilmente intuibile, il segno più caratteristico, in particolar modo nel cosiddetto stadio convulsivo, caratterizzato da accessi di tosse abbastanza violenti seguiti da un tipico “urlo inspiratorio” noto anche come urlo asinino)
- polmonite (fra i segni di tipo respiratorio della polmonite troviamo frequentemente la tosse che può essere produttiva e no)
- assunzione di ACE-inibitori (si tratta di farmaci generalmente utilizzati nel trattamento dell’ipertensione arteriosa e che annoverano la tosse fra i vari effetti collaterali)
- fumo (la tosse del fumatore, particolarmente fastidiosa e spesso presente al risveglio, è cronica, segno di una persistente infiammazione delle pareti bronchiali causata dal fumo).
Relativamente a quest’ultimo punto, teniamo a ricordare come un buon stile di vita preveda l’abolizione totale del vizio del fumo di sigaretta e invitiamo perciò a leggere con attenzione il nostro articolo al riguardo: Fumo: perché smettere!.
In alcuni casi la tosse è un problema temporaneo che si risolve nel giro di pochi minuti; è il caso di quando si tossisce a causa di una piccola porzione di cibo finisce “di traverso”.
Va poi ricordata la tosse psicogena (nota anche come nervosa), un disturbo che nasconde in genere un problema di carattere psicologico; il problema interessa sia bambini che adulti.
Tosse grassa
Si parla di tosse grassa quando il disturbo è associato all’espulsione dalla bocca di catarro. A seconda delle sue caratteristiche, il medico può formulare un’ipotesi diagnostica relativa alla patologia sottostante. Per approfondire rimandiamo all’articolo specifico.
Tosse secca
Si parla di tosse secca nel caso in cui il disturbo non sia associato a produzione catarrale.
Si tratta di una tosse piuttosto fastidiosa che fa il suo esordio con un dolore al petto talvolta piuttosto acuto associato a colpi di tosse ripetuti e ravvicinati. In alcuni casi la persona avverte lo stimolo del vomito. Per approfondire rimandiamo all’articolo specifico.
Esami diagnostici
Il primo esame da fare nei confronti di un soggetto che tossisce è quello obiettivo che può, per esempio, essere sufficiente, nella maggior parte dei casi, a formulare una diagnosi in caso di bronchite o di scolo retronasale.
Se l’esame obiettivo non è sufficiente per una chiara formulazione della diagnosi, è possibile ricorrere a metodiche più complesse, come per esempio la radiografia del torace; nel caso quest’ultima dia esito negativo potrebbe essere necessario ricorrere a una visita otorinolaringoiatrica e, in seguito, alle prove che misurano la funzionalità dell’apparato respiratorio.
Una negatività di tutti gli esami precedentemente riportati potrebbe far pensare a una patologia quale il reflusso gastroesofageo, per la cui diagnosi si ricorrerà alla pHmetria esofagea.
Nel caso si sospetti la presenza di una neoplasia o di una TBC bronchiale potrebbe essere necessario ricorrere a una broncoscopia. Nel caso di sospetta tosse psicogena è consigliabile ricorrere a sedute psichiatriche che potranno dare la certezza della diagnosi.
Altri esami utilizzati in caso di tosse da causa sconosciuta possono essere la TAC, l’ecografia e l’ecocardiogramma.
Complicanze
La tosse, dipendentemente dalla sua durata e intensità, può essere causa di svariate complicanze, alcune delle quali anche molto serie. Fra le numerose complicanze ricordiamo la broncocostrizione, la rottura degli alveoli, emoftoe, generici danni alle vie aeree, vomito, incontinenza urinaria, mal di testa, anoressia, fratture costali, prolassi vaginali, sincopi, aritmia, aggravamento di ernie ecc.

La tosse è un meccanismo, riflesso o volontario, attraverso il quale il nostro organismo cerca di liberare le vie respiratorie da corpi estranei o da secrezioni di muco.
Tosse – Rimedi
Qualora il disturbo non sia legato a patologie di una certa importanza (neoplasie, tubercolosi ecc.) si può ricorrere a rimedi farmacologici la cui funzione varia a seconda del tipo di tosse. Nel caso di tosse secca è possibile ricorrere a farmaci di tipo sedativo che agiscono sul sistema nervoso centrale inibendo o diminuendo lo stimolo tussigeno.
I farmaci sedativi non sono utili, anzi, sono controindicati quando ci troviamo in presenza di tosse grassa; il tossire in quest’ultimo caso è infatti un meccanismo che consente l’espettorazione del muco e sarebbe deleterio inibirne lo stimolo. In questi casi sarà quindi utile ricorrere a farmaci fluidificanti, che faciliteranno la fase di espettorazione del catarro.
Per facilitare la fluidificazione del muco è possibile ricorrere anche a bevande calde, eventualmente dolcificate con miele che ha un blando potere lenitivo sui bruciori della gola, che generalmente accompagnano il tossire.
Va comunque ricordato che l’assunzione di farmaci deve essere sempre fatta soltanto in seguito a prescrizione medica. In alcuni casi, infatti, il sopprimere lo stimolo tussigeno senza essersi sottoposti medica può causare un ritardo nella diagnosi della patologia sottostante.
Indice materie – Medicina – Sintomi – Tosse