Il torcicollo comune è una condizione estremamente fastidiosa e dolorosa che limita fortemente i normali movimenti del capo ed è provocata dalla contrattura dei muscoli laterali del collo; è un disturbo piuttosto frequente, ha durata limitata (di norma si risolve in pochi giorni), ma molte persone accusano recidive.
Cause di torcicollo
I fattori predisponenti il torcicollo possono essere diversi: la contrattura può essere provocata da un raffreddamento dei tessuti muscolari (il tipico “colpo d’aria”); in alcuni casi all’origine della condizione di torcicollo può esserci un processo infiammatorio; talvolta invece può esserci un processo di tipo patologico come per esempio un’ernia del disco a livello cervicale oppure, molto spesso, il sovraccarico dell’articolazione provocato da una postura non corretta mantenuta per un periodo di tempo eccessivo.
In alcuni casi il disturbo insorge in seguito a bruschi e improvvisi movimenti del collo (il tipico caso è il torcicollo che insorge in seguito al cosiddetto colpo di frusta, più correttamente distorsione del rachide cervicale, un evento traumatico spesso conseguente a incidenti stradali con il classico “tamponamento”).
Sintomi e segni
Un soggetto colpito da torcicollo manifesta una notevole difficoltà nei normali movimenti del collo (talvolta anche piccoli movimenti causano un dolore notevole); nella fase acuta la contrattura dei fasci muscolari può essere molto intensa e il dolore cervicale (cervicalgia) può irradiarsi in altre parti del corpo come le spalle, le braccia (brachialgia) e, nei casi più seri, anche alle dita delle mani.
Torcicollo – Rimedi
Cosa fare quando siamo vittima di un improvviso torcicollo? La risposta alle cure per il torcicollo è estremamente variabile da soggetto a soggetto ed è fortemente dipendente da ciò che lo ha originato. Peraltro bisogna premettere che eventuali rimedi “fai da te” vanno effettuati quando si soffre di torcicollo in modo sporadico; se la frequenza degli episodi è decisamente più elevata è opportuno rivolgersi a un medico.
Se il dolore è provocato da una contrattura si proverà sollievo tenendo il collo al caldo; bisogna invece utilizzare un rimedio di tipo contrario se all’origine del torcicollo c’è un processo di tipo infiammatorio (crioterapia da effettuarsi con una borsa del ghiaccio avvolta in uno straccio morbido; la borsa dovrebbe essere rimossa ogni 20 minuti intervallando il suo posizionamento con una pausa della stessa durata).
Nella stragrande maggioranza dei casi, nel caso di un nuovo episodio di torcicollo, il rimedio da utilizzare è sempre lo stesso perché, nello stesso soggetto, il torcicollo ricorre quasi sempre per gli stessi motivi.
Sebbene l’istinto suggerisca il contrario, è molto importante provare a muovere il capo; è vero che l’immobilità dà, nell’immediato, una sensazione di riduzione del dolore (la si avverte cioè come posizione antalgica), ma, alla lunga, provoca un ulteriore irrigidimento dei muscoli con conseguente aumento delle sensazioni dolorose. È quindi consigliabile, se si è colpiti da torcicollo, effettuare movimenti della testa in tutte le direzioni a intervalli di circa 60 minuti; ovviamente senza forzare in modo eccessivo. Quando si arriva al momento di coricarsi si deve trovare la posizione che si sente essere la più comoda e utilizzare un cuscino che non costringa la testa sollevata in una posizione non naturale.
Occorre una certa cautela nel ricorrere al massaggio o all’automassaggio, non è detto, infatti, che il rilassamento del muscolo sia sempre la cosa corretta da fare, in alcune circostanze, infatti, come per esempio nel caso del già citato colpo di frusta, la contrazione dei muscoli è un vero e proprio processo di difesa messo in atto per proteggere le articolazioni sottostanti.
Dal punto di vista prettamente medico esistono terapie a base di farmaci miorilassanti (per esempio il diazepam e la ciclobenzaprina) e/o di farmaci analgesici (antidolorifici) e antinfiammatori (FANS quali acido acetilsalicilico, diclofenac, ibuprofene e naprossene o anche corticosteroidi quali metilprednisolone e prednisone).
Nel caso in cui il dolore che il soggetto percepisce sia talmente intenso da essere quasi insopportabile può essere utile il ricorso a un collare ortopedico che può alleviare la sintomatologia e accelerare i tempi di risoluzione.
Qualora il torcicollo sia legato alla presenza di una patologia di una certa gravità, per esempio un’ernia cervicale, la sua risoluzione dipende strettamente dalla rimozione della patologia sottostante.
Torcicollo – Prevenzione
Come abbiamo visto, molte volte il torcicollo è provocato da una posizione non corretta mantenuta per un periodo di tempo eccessivo. Per questo motivo chi lavora per molte ore seduto alla scrivania a un videoterminale dovrebbe mettere in atto alcuni semplici accorgimenti:
- muoversi un po’ almeno ogni 30 minuti (stare sempre fissi nella stessa posizione, con la testa piegata in avanti, crea a lungo andare una situazione predisponente periodici attacchi di torcicollo);
- lo schermo del computer deve essere posizionato in modo tale che lo sguardo dell’utente sia rivolto leggermente verso il basso (una tale posizione fa sì che la tensione dei muscoli del collo sia minore);
- si dovrebbero preferire sedie non troppo morbide in modo che il collo e la schiena siano ben sostenuti;
- le braccia dovrebbero sempre poggiare sulla scrivania (quando le braccia non sono appoggiate, i muscoli del collo vengono maggiormente gravati di lavoro);
- al momento del riposo notturno si dovrebbe assumere la tipica posizione fetale (cioè di fianco con le ginocchia piegate verso il torace) evitando di dormire in posizione prona;
- si dovrebbe riposare su un buon materasso, evitando quelli eccessivamente morbidi;
- si devono evitare, per quanto possibile, gli eccessivi sbalzi di temperatura riparandosi accuratamente quando, nei mesi invernali, si rischiano i cosiddetti colpi di freddo.
A meno che non vi siano specifiche controindicazioni, un’ottima forma di prevenzione per i dolori che ricorrono frequentemente è lo svolgimento di un’attività fisica.

In caso di torcicollo, sebbene l’istinto suggerisca il contrario, è molto importante provare a muovere il capo; l’immobilità dà, nell’immediato, una sensazione di riduzione del dolore, ma, alla lunga, provoca un ulteriore irrigidimento dei muscoli con conseguente aumento delle sensazioni dolorose.
Le forme più gravi
Esistono forme di torcicollo di una certa gravità come per esempio il torcicollo congenito che viene distinto in torcicollo congenito miogeno e torcicollo congenito osteogeno.
Il torcicollo congenito miogeno è dovuto a una displasia congenita del muscolo sternocleidomastoideo originatasi durante la vita intrauterina e che, con il trascorrere del tempo, si trasforma in un cordone fibroso che tende a ritrarsi. Il capo viene a trovarsi in una posizione di flessione omolaterale rispetto alla lesione e di rotazione controlaterale. È la forma più comune di torcicollo congenito. Chi ne è affetto può flettere ed estendere il collo, ma, di fatto, una correzione totale della deformità è praticamente impossibile. Di norma, durante il primo anno di vita il soggetto viene trattato con pomate anestetiche e docce gessate correttive; in seguito interviene con la chirurgia per correggere, nei limiti del possibile, la deformazione.
Il torcicollo congenito osteogeno è invece provocato da malformazioni ossee che interessano le vertebre cervicali (emispondilia, scapola alta congenita, spina bifida cervicale, sindrome di Klippel-Feil, occipitalizzazione dell’atlante); si tratta di una forma non facile da diagnosticare alla nascita in quanto è un disturbo la cui evoluzione, pur essendo progressiva, è particolarmente lenta; il quadro clinico si fa evidente nel range di età compreso tra i 10 e i 20 anni. Questa forma di torcicollo provoca è causa di vari problemi fra cui brachialgia, limitazioni del movimento, brevità del collo, scoliosi cervicale e deviazione laterale del capo; la terapia consiste nell’applicazione di apparecchi correttivi specifici.
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