La sudorazione (anche perspiratio sensibilis) è un processo fisiologico che consiste nella secrezione di un liquido, detto sudore, che viene prodotto dalle ghiandole sudoripare. Sono diverse le funzioni di tale processo; una di queste è l’escrezione di sostanze di rifiuto; quando sudiamo, infatti, il nostro organismo elimina acqua, ioni sodio, potassio e cloro, urea, immunoglobuline, acidi grassi, colesterolo ecc.; la sudorazione è inoltre uno dei meccanismi principali della termoregolazione, l’evaporazione dell’acqua contenuta nel sudore induce infatti un abbassamento della temperatura corporea (per ogni litro di sudore che evapora si ha una perdita di circa 580 kcal).
Le ghiandole sudoripare
Le ghiandole sudoripare sono organi ripartiti su tutto il tessuto cutaneo; si distinguono in ghiandole sudoripare eccrine e ghiandole sudoripare apocrine.
Le ghiandole sudoripare eccrine sono le più diffuse e sono quelle che di fatto partecipano al processo di termoregolazione e al processo di omeostasi idrica e salina; le ghiandole sudoripare apocrine sono invece localizzate nelle zone ascellare e ano-genitale.
Le ghiandole eccrine hanno aperture indipendenti sulla superficie epidermica, mentre le apocrine sboccano generalmente nei follicoli piliferi. Le prime sono in grado, a seconda delle circostanze, di produrre notevoli quantità di liquido (da 9 ai 12 litri al giorno).
Mentre il sudore eccrino è sostanzialmente inodore, quello apocrino assume generalmente un odore decisamente sgradevole.
La sudorazione è regolata dal sistema nervoso parasimpatico; quando questo viene eccitato si verifica un aumento della quantità di sudore espulso; al contrario, quando il sistema nervoso parasimpatico viene inibito, la sudorazione diminuisce.
Il meccanismo di termoregolazione è sempre in funzione; i centri nervosi deputati alla termoregolazione, che si trovano nell’ipotalamo inferiore, nel midollo allungato e nelle colonne neuronali medio-laterali del midollo, fanno sì che vi sia un aumento della sudorazione quando si rende necessaria una diminuzione della temperatura corporea; tale circostanza può verificarsi quando c’è un innalzamento della temperatura ambientale, quando si sta svolgendo una determinata attività fisica (vedasi per approfondimenti il nostro articolo Sudorazione ottimale) o quando non vi è adeguata dispersione di calore per innalzamento della temperatura o dell’umidità.
Sudando abbondantemente si eliminano molte sostanze di rifiuto, ma allo stesso tempo diminuiscono le scorte idriche a disposizione dei reni; il non bere in modo adeguato può essere fonte di problemi a carico del rene.
La sudorazione può verificarsi anche per stimoli diversi da quelli relativi alla temperatura; un’abbondante sudorazione infatti può essere dovuta anche a determinati stimolazioni di tipo psichico (ansia, emozione, paura, tensione ecc.); in questo caso si parla di sudorazione emotiva.
In alcuni casi il sistema nervoso simpatico subisce un’intensa stimolazione a causa di nausea, vomito, collasso ecc. per cui anche in queste situazioni si verifica una certa sudorazione molto caratteristica (il tipico sudore freddo).
I disturbi della sudorazione
Numerosi sono i disturbi, identificati dai termini:
- anidrosi
- ipoidrosi
- iperidrosi
- bromidrosi
- osmidrosi
- cromidrosi.
Il termine anidrosi indica l’incapacità di produrre o secernere sudore. Può essere limitata a determinate zone oppure colpire ampie superfici del corpo. In caso di anidrosi si ha quindi mancanza di sudorazione più o meno accentuata a seconda dell’estensione delle zone interessate. Le cause del disturbo sono numerose; possono essere patologie che causano una distruzione delle ghiandole sudoripare (per esempio la sclerodermia), patologie che bloccano la sudorazione (per esempio l’eritrodermia o la psoriasi), patologie che causano danni al sistema nervoso (per esempio le polineuriti). Una tipologia estremamente rara di anidrosi è quella provocata dalla mancanza di ghiandole sudoripare (anidrosi congenita).
Si parla di ipoidrosi quando si ha un’anormale riduzione della sudorazione. Le cause di ipoidrosi possono essere di carattere ereditario oppure acquisito; in quest’ultimo caso la ridotta sudorazione può essere dovuta all’assunzione di determinati farmaci oppure a determinate condizioni patologiche (amiloidosi, diabete insipido, ipotiroidismo, lebbra, pemfigo, psoriasi, sindrome di Sjögren-Larsson ecc.).
Per quanto riguarda l’iperidrosi (sudorazione eccessiva) rimandiamo all’articolo che la tratta in modo alquanto dettagliato (Iperidrosi).
Il termine bromidrosi indica una sudorazione dall’odore particolarmente acre che generalmente è associata a un quadro di iperidrosi. Solitamente la bromidrosi colpisce le ascelle, i piedi e le aree genitali. La bromidrosi è provocata da una modificata composizione chimica del liquido espulso sudando.
Con il termine osmidrosi ci si riferisce invece a una sudorazione dall’odore particolarmente intenso e sgradevole.
La cromidrosi è una condizione caratterizzata da una sudorazione dal colore anomalo. La cromidrosi vera e propria è provocata dall’esposizione prolungata a sostanze quali il rame, il ferro o il potassio. Tale condizione può verificarsi anche dopo l’ingestione in forti dosi di determinate sostanze. Esiste anche una forma di cromidrosi secondaria legata all’attività di alcuni germi cromogeni; tale forma è caratterizzata da una sudorazione ascellare dal colore rossastro.
Disturbi della sudorazione – Rimedi
In caso di sudorazione eccessiva generalizzata (iperidrosi generalizzata) è necessario trattare la patologia sistemica che ne è alla base; esistono farmaci che possono trattare il sintomo, ma si deve tener conto che il loro effetto è temporaneo e che gli effetti collaterali sono numerosi e non sempre lievi (secchezza delle fauci, visione offuscata, difficoltà alla minzione ecc.).
Se invece siamo di fronte a forme di iperidrosi localizzata si può intervenire con soluzioni al 20-25% di cloruro alluminio esaidrato in alcol etilico assoluto. Altri medicinali utilizzati per questo disturbo sono la metanamina, la glutaraldeide e la formaldeide. Nei casi particolarmente gravi si può prendere in considerazione l’escissione chirurgica delle ghiandole sudoripare localizzate nella volta del cavo delle ascelle.
Anche nel caso dell’ipoidrosi, si deve agire rimuovendo le cause che ne stanno all’origine (patologie o assunzione di determinati farmaci).
Per quanto riguarda invece la bromidrosi, si può intervenire adottando una scrupolosa igiene personale utilizzando saponi liquidi contenenti clorexidina e applicando preparati a base di cloruro di alluminio. In alcuni casi è necessario ricorrere a particolari lozioni antibatteriche e a tricotomia ascellare.
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