Si definisce sonnolenza uno stato di torpore psicofisico caratterizzato dal bisogno e dal desiderio di dormire; le cause di questo stato possono essere di tipo fisiologico oppure di tipo patologico. Può definirsi sonnolenza fisiologica quello stato in cui il bisogno di dormire è determinato da un impiego eccessivo di energie psicofisiche durante il periodo di veglia oppure quando esso rappresenta la fase di transizione del normale ritmo veglia-sonno.
La sonnolenza non è invece fisiologica quando è dovuta a una condizione patologica.
Sonnolenza – Cause
Le cause di sonnolenza possono essere le più disparate; per esempio, le malattie in cui essa può essere presente come sintomo possono essere più o meno gravi e molto diverse fra loro; si va da quelle patologie o condizioni caratterizzate soprattutto da sonnolenza dopo i pasti – postprandiale – (epatopatie, anemia, diabete, insufficienza renale, insufficienza respiratoria, ipotensione ecc.) a malattie o condizioni di tipo neurologico (encefalite, ipertensione endocranica, tumori cerebrali ecc.).
Al di là delle condizioni di carattere patologico, la sonnolenza è spesso indice di un cattivo stile di vita (periodo di riposo non adeguato, assunzione di alcolici, abuso di sostanze stupefacenti); anche l’assunzione di determinati farmaci per la cura di determinate patologie può provocare sonnolenza.
Un altra causa di sonnolenza è la cosiddetta sindrome da fuso orario, condizione forse più nota come jet lag.
La sonnolenza diurna è un problema comune a moltissimi; può essere dovuta alle più svariate cause, ma spesso è legata a un cattivo stile di vita (abuso di alcol, troppo poco tempo dedicato al necessario riposo, ritmi di vita sregolati, abuso di sostanze stupefacenti, cattiva alimentazione ecc.). Per approfondire l’argomento si consulti l’articolo specifico.
Ovviamente, anche i disturbi del sonno (per esempio insonnia, sindrome delle gambe senza riposo, disturbo del sonno legato ai turni di lavoro, sindrome da stanchezza cronica, apnea notturna, sindrome di Gélinau ecc.) possono essere causa di sonnolenza diurna.
Come si manifesta
In caso di sonnolenza il soggetto prova una certa difficoltà nel rimanere sveglio e il livello di coscienza e quello di attenzione si riducono; la persona inoltre avverte la netta sensazione di pesantezza delle palpebre, sbadiglia, si sfrega gli occhi e può anche manifestare una certa irritabilità.

Le cause di sonnolenza possono essere le più svariate, ma spesso tale problema è solamente indice di un cattivo stile di vita (periodo di riposo non adeguato, assunzione di alcolici, abuso di sostanze stupefacenti).
Stanchezza e sonnolenza in gravidanza
Stanchezza e sonnolenza in gravidanza sono sintomi che caratterizzano le prime e le ultime settimane di gravidanza. Nel primo trimestre sono conseguenti agli importanti mutamenti metabolici indotti dagli ormoni allo scopo di preparare al meglio l’organismo ad accogliere il nascituro. Nella fase finale della gravidanza, invece, la donna è più stanca sia per il peso dell’utero sia per il “superlavoro” dell’organismo per il nutrimento e l’ossigenazione del feto.

Stanchezza e sonnolenza in gravidanza sono sintomi che caratterizzano principalmente le prime e le ultime settimane di gravidanza.
Sonnolenza alla guida
Sono diverse le ricerche che attribuiscono una parte degli incidenti stradali alla sonnolenza di chi è alla guida; le cifre di tali ricerche non sono concordi; alcune di esse infatti riportano percentuali variabili dall’1 al 3%, mentre altre si spingono molto oltre e parlano di cifre decisamente superiori (20% circa). In varie inchieste, come riportato sul portale dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno “più del 50% delle persone riferisce di aver guidato in condizioni di sonnolenza durante l’ultimo anno, e quasi il 25 % riferisce in realtà di essersi addormentato al volante”.
Al di là delle cifre, il problema sonnolenza e incidenti stradali è reale.
Fra i fattori di rischio della sonnolenza alla guida sono stati identificati l’età, gli eccessi alimentari, l’abuso di sostanze alcoliche o superalcoliche, l’appartenenza a determinate categorie professionali, il soffrire di disturbi del sonno e l’assunzione di determinati farmaci.
Alcuni di tali fattori sono stati analizzati in precedenza (eccessi alimentari, abuso di alcolici, assunzione di farmaci e disturbi del sonno); l’inserimento dell’età fra i fattori di rischio è giustificato dal fatto che le statistiche attribuiscono ai soggetti di età inferiore ai 30 anni uno stile di vita poco regolare e un eccesso di confidenza nelle proprie capacità di resistenza (un certo senso di immortalità legato alla giovane età), mentre l’appartenenza a determinate categorie professionali come fattore di rischio di sonnolenza è legato al fatto che molti lavoratori che svolgono lavori notturni o lavori in turni sono più soggetti a disturbi del sonno.
Si deve tenere poi conto, quando si parla di sonnolenza alla guida, che vi sono situazioni più a rischio di altre; fra queste ricordiamo il tempo eccessivo di guida, il viaggiare da soli, la guida in ore notturne o in quelle di metà pomeriggio (orari in cui la vigilanza è generalmente ridotta), la guida in condizioni non ottimali, la monotonia del viaggio (la guida in autostrada può risultare sicuramente risultare più noiosa), una temperatura eccessiva all’interno del veicolo ecc.
Ma quali sono i segni premonitori della sonnolenza? Generalmente il soggetto fa fatica a tenere aperti gli occhi e ha difficoltà di messa a fuoco nella visione; risulta difficile anche tenere la testa sollevata e si hanno anche difficoltà nel ricordare eventi accaduti poco prima; la guida inoltre non è ottimale (non si riesce a mantenere un’andatura costante e adeguata alle circostanze e inoltre, nei casi peggiori, l’andatura è ondeggiante e risulta talvolta complicato tenere la posizione corretta nella corsia di guida).
Cosa è possibile fare per evitare il più possibile gli episodi di sonnolenza alla guida? Innanzitutto ci si deve mettere alla guida quando si è ben riposati; tale consiglio è valido a maggior ragione se si deve affrontare un viaggio particolarmente lungo. È buona norma, nei limiti del possibile, evitare alcune delle situazioni di rischio elencate precedentemente (guida in ore notturne o in condizioni non ottimali, temperatura eccessiva nell’abitacolo ecc.).
Evitare di associare l’assunzione di determinati farmaci a quella di alcol; si devono sempre consultare i foglietti illustrativi dei farmaci che si stanno eventualmente assumendo.
Nel caso ci si renda conto della presenza di alcuni dei segni premonitori di un attacco di sonno è necessario interrompere il viaggio, sgranchirsi le gambe, prendere un po’ d’aria fresca e, se necessario, dormire per il tempo necessario (può essere sufficiente una mezz’ora); tentare di resistere a tutti i costi alla sonnolenza può essere un azzardo fatale.
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